{"video":[],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":68.6,"end":98.6},"art":"Partigiano","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n\n\n\n\n<p>Un <b>partigiano</b> è un combattente armato che non appartiene ad un esercito regolare ma ad un movimento di resistenza e che solitamente si organizza in bande o gruppi, per fronteggiare uno o più eserciti regolari, ingaggiando una guerra asimmetrica.</p>\n<p>Letteralmente significa \"di parte\", ovvero persona schierata con una delle parti in causa. In Italia, con il termine \"partigiano\" ci si riferisce ai protagonisti del fenomeno della <i>Resistenza</i> sviluppatasi nei paesi occupati dalle truppe del patto tripartito durante la Seconda guerra mondiale.</p>\n<p>Per \"lotta partigiana\" si intende una guerra di difesa di natura civile contro un'occupazione militare, la conquista o la colonizzazione di un territorio. Tale forma di conflitto è sancita come lecita anche dalla XX Assemblea Generale dell'ONU (1965) laddove dichiara <i>\"la legittimità della lotta da parte dei popoli sotto oppressione coloniale, per esercitare il loro diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza\"</i>, invitando <i>\"tutti gli Stati a fornire assistenza morale e materiale ai movimenti di liberazione nazionale nei territori coloniali\"</i>.</p>\n<p>Ciò che contraddistingue il partigiano dal soldato, oltre all'irregolarità, alla accresciuta mobilità e all'impegno politico, è la sua natura territoriale, legata alla difesa di un'area geografica coincidente con l'area culturale di appartenenza.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1133\nCPU time usage: 0.228 seconds\nReal time usage: 0.267 seconds\nPreprocessor visited node count: 213/1000000\nPreprocessor generated node count: 2071/1500000\nPost‐expand include size: 6134/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1940/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.004s\nLua memory usage: 484 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Partigiano\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Partigiano"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":127.7,"end":157.7},"art":"Josip Broz Tito","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/13/Josip_Broz_Tito_uniform_portrait.jpg/225px-Josip_Broz_Tito_uniform_portrait.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><b>Josip Broz</b> (grafia cirillica: <b>Јосип Броз</b>, più conosciuto con il nome di battaglia di <b>Tito</b> (<b>Тито</b>) Kumrovec, 7 maggio 1892 – Lubiana, 4 maggio 1980) è stato un rivoluzionario, capo di Stato e dittatore jugoslavo.</p>\n<p>Cofondatore del Partito Comunista Jugoslavo (KPJ) nel 1920, membro del Partito Comunista dell'Unione Sovietica e della polizia segreta sovietica (NKVD) dal 1935, ha comandato dal 4 luglio 1941 l'Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia, movimento comunista della Resistenza jugoslava contro i tedeschi, gli ustascia croati e gli italiani e ha partecipato in posizione preminente dal 26 novembre 1942 al Comitato Antifascista di Liberazione Nazionale della Jugoslavia (AVNOJ).</p>\n<p>Il movimento antifascista titino, grazie ad un'estesa guerriglia ed all'appoggio degli Alleati, in particolare dell'Armata Rossa e della Gran Bretagna, respinse l'Asse dai territori dell'ex Jugoslavia. Sconfisse anche i cetnici (JVUO) del generale Dragoljub Mihailović, movimento di liberazione rivale.</p>\n<p>A seguito delle elezioni dell'11 novembre 1945, venne dichiarato decaduto il re Pietro II e costituita la Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia, una dittatura monopartitica che Tito governò come Primo Ministro tra il 29 novembre 1945 ed il 29 giugno 1963 e come Presidente della Repubblica dal 14 gennaio 1953 alla morte.</p>\n<p>Josip Broz Tito il 15 aprile 1952 sposa la sua segretaria ed ex partigiana Jovanka Budisavljević.</p>\n<p>Tito è stato uno dei membri fondatori del Cominform, ma ha resistito all'influenza sovietica (cfr. Titismo) ed è divenuto uno dei maggiori promotori del Movimento dei paesi non allineati. Per quanto avesse costituito uno stato autoritario, Tito è riuscito in vita a promuovere la propria immagine sia in Jugoslavia, presentandosi come simbolo dell'unione tra le nazioni jugoslave, sia in Occidente, avvalendosi, in patria, dell'instaurazione di un culto della personalità della sua figura ed, in Occidente, del peso esercitato sugli equilibri USA-URSS dalla sua politica di stato comunista ma non sovietico.</p>\n<p>Il 3 ottobre 2011 la Corte Costituzionale della Slovenia ha dichiarato incostituzionale la dedicazione di una strada di Lubiana a Tito, avvenuta nel 2009, dichiarando che ciò avrebbe comportato la glorificazione del regime totalitario da questi costituito e una giustificazione delle gravi violazioni dei diritti dell'uomo e della dignità umana avvenute durante il suo regime: si tratta della prima decisione in cui un organo giudiziario di uno stato dell'ex Jugoslavia ha preso una posizione netta sulla valutazione dell'opera di Tito.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1116\nCPU time usage: 0.344 seconds\nReal time usage: 0.381 seconds\nPreprocessor visited node count: 910/1000000\nPreprocessor generated node count: 5265/1500000\nPost‐expand include size: 8091/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2590/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 6/40\nExpensive parser function count: 11/500\nLua time usage: 0.036s\nLua memory usage: 1.25 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Josip Broz Tito\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Josip Broz Tito"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":317.8,"end":347.8},"art":"Resistenza francese","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>Per R<b>esistenza francese</b> si intende il movimento armato clandestino che durante la seconda guerra mondiale combatté contro l'occupazione militare della Francia da parte della Wehrmacht e contro lo stato autoritario di Vichy, dopo la resa del governo e dell'alto comando di Francia nel 1940. I gruppi della Resistenza comprendevano uomini armati (chiamati solitamente maquisards), editori di giornali e cinegiornali clandestini e spie al servizio degli Alleati. La Resistenza francese cooperò con i servizi segreti alleati (Office of Strategic Services e Special Operations Executive), specialmente nel fornire informazioni sul Vallo Atlantico e coordinare i sabotaggi e altre azioni utili a contribuire al successo dello sbarco in Normandia.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1200\nCPU time usage: 0.052 seconds\nReal time usage: 0.062 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza francese\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Resistenza francese"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":360.1,"end":390.1},"art":"Battaglia di Stalingrado","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/ae/Bundesarchiv_Bild_183-R76619,_Russland,_Kesselschlacht_Stalingrad.jpg/250px-Bundesarchiv_Bild_183-R76619,_Russland,_Kesselschlacht_Stalingrad.jpg\"></div><br><div>\n\n\n<p>Con il termine <b>battaglia di Stalingrado</b> (in russo: <span dir=\"ltr\" lang=\"ru\" xml:lang=\"ru\">сталинградская битва</span>, traslitterato: <span dir=\"ltr\" lang=\"ru\" xml:lang=\"ru\">Stalingradskaja bitva</span>, in tedesco <i>Schlacht von Stalingrad</i>) si intendono i duri combattimenti svoltisi durante la seconda guerra mondiale che, tra l'estate del 1942 ed il 2 febbraio 1943, opposero i soldati dell'Armata Rossa alle forze tedesche, italiane, rumene ed ungheresi per il controllo della regione strategica tra il Don e il Volga e dell'importante centro politico ed economico di Stalingrado (oggi Volgograd), sul fronte orientale. La battaglia, iniziata nell'estate 1942 con l'avanzata delle truppe dell'Asse fino al Don e al Volga, ebbe termine nell'inverno 1943, dopo una serie di fasi drammatiche e sanguinose, con l'annientamento della 6ª Armata tedesca rimasta circondata a Stalingrado e con la distruzione di gran parte delle altre forze germaniche e dell'Asse impegnate nell'area strategica meridionale del fronte orientale.</p>\n<p>Questa lunga e gigantesca battaglia segnò la prima grande sconfitta politico-militare della Germania nazista e dei suoi alleati e satelliti, nonché l'inizio dell'avanzata sovietica verso ovest che sarebbe terminata due anni dopo con la conquista del palazzo del Reichstag e la morte di Hitler nel bunker della Cancelleria durante la battaglia di Berlino.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1131\nCPU time usage: 0.624 seconds\nReal time usage: 0.706 seconds\nPreprocessor visited node count: 1490/1000000\nPreprocessor generated node count: 15430/1500000\nPost‐expand include size: 49162/2048000 bytes\nTemplate argument size: 18645/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.035s\nLua memory usage: 838 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia di Stalingrado\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Battaglia di Stalingrado"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":622.2,"end":652.2},"art":"Armata Rossa","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/db/Red_Army_flag.svg/280px-Red_Army_flag.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>L'<b>Armata Rossa dei Lavoratori e dei Contadini</b> (cir. rus. <b>Рабоче-Крестьянская Красная Армия</b>, <i>Raboče-Krest'janskaja Krasnaja Armija</i> in sigla <i>RKKA</i>), più comunemente <b>Armata Rossa</b>, fu il nome dato alle forze armate dell'Unione Sovietica dopo la disintegrazione delle forze zariste nel 1917.</p>\n<p>L'aggettivo “rossa” fa riferimento al colore tradizionale del movimento socialista e comunista.</p>\n<p>L'Armata Rossa fu istituita su decreto del Consiglio dei commissari del popolo nel 1918 e divenne l'esercito dell'URSS al momento della fondazione dello Stato stesso, nel 1922. Lev Trockij, commissario del popolo per la guerra dal 1918 al 1924, ne è considerato il fondatore.</p>\n<p>Nel suo periodo di massima espansione d'organico, durante la seconda guerra mondiale, l'Armata Rossa contava 11 milioni di effettivi tra ufficiali, sottufficiali e soldati.</p>\n<p>Dopo la vittoria sulla Germania nazista il numero fu ridotto a circa 3 milioni. Nel 1946 la denominazione <i>Armata Rossa</i> venne, almeno ufficialmente, modificata in <b>Armata Sovietica</b> (in russo: <span dir=\"ltr\" lang=\"ru\" xml:lang=\"ru\"><b>Советская Армия</b></span>, <b>Sovetskaja Armija</b> in sigla <i>SA</i>).<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1189\nCPU time usage: 0.244 seconds\nReal time usage: 0.281 seconds\nPreprocessor visited node count: 725/1000000\nPreprocessor generated node count: 4755/1500000\nPost‐expand include size: 10770/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2371/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.024s\nLua memory usage: 896 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Armata Rossa\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Armata Rossa"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":846.8,"end":876.8},"art":"Battaglia di Kursk","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e0/Battle_of_Kursk_(map).jpg/196px-Battle_of_Kursk_(map).jpg\"></div><br><div>\n\n\n<p>La <b>battaglia di Kursk</b>, in tedesco nota col suo nome in codice di <i>Unternehmen Zitadelle</i> (operazione <i>Cittadella</i>), in russo <i>Битва под Курском (Battaglia presso Kursk), Курская битва (battaglia di Kursk), битва на Курской дуге (La battaglia dell'arco di Kursk</i>)), si svolse nel quadro della terza offensiva estiva sferrata dai tedeschi il 5 luglio 1943) sul fronte orientale durante la seconda guerra mondiale e nella quale avvenne la più grande battaglia di mezzi corazzati della storia.</p>\n<p>Lo scontro vide opporsi le forze tedesche della Wehrmacht, integrate da quattro divisioni delle Waffen-SS, e dell’Armata Rossa sovietica e si risolse, dopo dieci giorni di violenti combattimenti, con un'importante vittoria delle forze sovietiche, che vanificò il successo tedesco, precedentemente ottenuto nella terza battaglia di Char'kov, e consegnò definitivamente l'iniziativa delle operazioni sul fronte orientale all'Armata Rossa.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1191\nCPU time usage: 0.424 seconds\nReal time usage: 0.486 seconds\nPreprocessor visited node count: 1523/1000000\nPreprocessor generated node count: 10036/1500000\nPost‐expand include size: 40223/2048000 bytes\nTemplate argument size: 16666/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.014s\nLua memory usage: 577 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia di Kursk\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Battaglia di Kursk"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":886.5,"end":916.5},"art":"Rosa Bianca","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>La <b>Rosa Bianca</b> (in lingua tedesca: <i>Die Weiße Rose</i>) è stato un gruppo di studenti cristiani che si opposero in modo nonviolento al regime della Germania nazista. La Rosa Bianca fu attiva dal giugno 1942 al febbraio 1943, quando i principali componenti del gruppo vennero arrestati, processati e condannati a morte mediante decapitazione.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1202\nCPU time usage: 0.084 seconds\nReal time usage: 0.101 seconds\nPreprocessor visited node count: 43/1000000\nPreprocessor generated node count: 367/1500000\nPost‐expand include size: 376/2048000 bytes\nTemplate argument size: 127/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 484 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Rosa Bianca\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Rosa Bianca"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":939.3,"end":969.3},"art":"Ghetto di Varsavia","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http:null\"></div><br><div><p>Il <b>ghetto di Varsavia</b> fu istituito dal regime nazista nel 1940 nella città vecchia di Varsavia, fu il più grande ghetto europeo. La zona, conosciuta come l'antico <i>\"ghetto ebraico\"</i> di Varsavia, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale era abitata in prevalenza da ebrei, i quali costituivano la più grande comunità ebraica dopo quella di New York.</p>\n<p>Il quartiere chiamato <i>Nalewki</i> era pieno di condomini e privo di spazi verdi, si parlavano l'yiddish, l'ebraico e il russo (dagli ebrei che erano fuggiti dalla Russia) e gli abitanti avevano la libertà di spostarsi e stabilirsi anche negli altri quartieri della città.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1147\nCPU time usage: 0.048 seconds\nReal time usage: 0.061 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ghetto di Varsavia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ghetto di Varsavia"},{"id":"wk-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1008.3,"end":1038.3},"art":"Operazione Husky","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/ed/Map_operation_husky_landing.jpg/250px-Map_operation_husky_landing.jpg\"></div><br><div>\n\n\n<p>L'<b>operazione Husky</b> (cane da slitta) fu il primo sbarco alleato sul suolo italiano che, durante la seconda guerra mondiale permise, con l'utilizzo di sette divisioni di fanteria (tre britanniche, tre statunitensi e una canadese) l'inizio della campagna d'Italia. L'operazione Husky costituì una delle più grandi azioni navali mai realizzate fino ad allora. Le grandi unità impegnate appartenevano alla 7ª Armata USA al comando del generale George S. Patton, e l'8ª Armata britannica al comando del generale Bernard Law Montgomery, riunite nel 15º Gruppo di Armate, sotto la responsabilità del generale inglese Harold Alexander.</p>\n<p>La campagna ebbe inizio con lo sbarco in Sicilia, a Licata, tra Gela e Scoglitti e tra Pachino e Siracusa, delle forze alleate, tra il 9 e il 10 luglio 1943, a cui presero parte circa 160.000 uomini. Perdite militari italiani sono segnalati per essere 4.325 morti, 32.500 feriti e 116.681 catturati.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1137\nCPU time usage: 0.628 seconds\nReal time usage: 0.687 seconds\nPreprocessor visited node count: 1906/1000000\nPreprocessor generated node count: 15149/1500000\nPost‐expand include size: 48374/2048000 bytes\nTemplate argument size: 17661/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.018s\nLua memory usage: 484 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione Husky\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Operazione Husky"},{"id":"wk-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1132.1,"end":1162.1},"art":"Hermann Göring","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/6b/Bundesarchiv_Bild_102-13805,_Hermann_Göring.jpg/230px-Bundesarchiv_Bild_102-13805,_Hermann_Göring.jpg\"></div><br><div>\n<p><b>Hermann Wilhelm Göring</b> (trascritto anche <b>Goering</b>) (Rosenheim, 12 gennaio 1893 – Norimberga, 15 ottobre 1946) è stato un politico e militare tedesco, una delle personalità di primo piano della Germania nazista. Era considerato il <i>numero due</i> del Terzo Reich (assieme a Joseph Goebbels), dopo Adolf Hitler, almeno fino agli ultimi mesi della seconda guerra mondiale, quando finì in disparte dopo gli insuccessi militari.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1128\nCPU time usage: 0.260 seconds\nReal time usage: 0.300 seconds\nPreprocessor visited node count: 323/1000000\nPreprocessor generated node count: 2306/1500000\nPost‐expand include size: 5477/2048000 bytes\nTemplate argument size: 370/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 9/40\nExpensive parser function count: 13/500\nLua time usage: 0.067s\nLua memory usage: 1.41 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Hermann Göring\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Hermann Göring"},{"id":"wk-10","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1175.7,"end":1205.7},"art":"Repubblica Sociale Italiana","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b1/War_flag_of_the_Italian_Social_Republic.svg/125px-War_flag_of_the_Italian_Social_Republic.svg.png\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n\n<p>La <b>Repubblica Sociale Italiana</b> (o <b>RSI</b>) fu uno Stato dell'Europa meridionale. Fu creata da Benito Mussolini per espressa volontà di Adolf Hitler, dopo che il Regno d'Italia, nel contesto della Seconda guerra mondiale, aveva concluso il 3 settembre 1943 l'armistizio di Cassibile con le forze anglo-americane.</p>\n<p>Ebbe breve vita: fu fondata in piena Seconda guerra mondiale il 23 settembre 1943 col nome di <b>Stato Nazionale Repubblicano</b>; il suo primo consiglio dei ministri si tenne il 28 settembre 1943, alla Rocca delle Caminate, presso Forlì, per nominare i responsabili del nuovo governo repubblicano fascista ed è informalmente nota come <b>Repubblica di Salò</b>; tuttavia, la cittadina lombarda sulle rive del Garda non era né la capitale <i>de facto</i>, né la città sede del Capo di Stato e del governo, ma a Salò avvenivano gli incontri di relazione estera, essendo anche sede del Ministero della Cultura Popolare e degli Esteri e la maggior parte dei dispacci ufficiali recavano l'intestazione \"Salò comunica...\".</p>\n<p>Considerata uno \"Stato fantoccio\" della Germania nazista (lo stesso Mussolini ne era consapevole), la Repubblica Sociale Italiana non fu riconosciuta dalla comunità internazionale. Fu considerata erede del Regime fascista italiano dalla Germania, che la riconobbe ma esercitò su di essa un protettorato <i>de facto</i>. Fu riconosciuta anche dall'Impero giapponese e dalla maggioranza degli altri Stati dell'Asse: la Slovacchia, l'Ungheria, la Romania, la Croazia, la Bulgaria, la Francia di Vichy e il Manciukuò. Fondamenti ideologico-giuridico-economici della Repubblica Sociale Italiana furono il fascismo, il socialismo nazionale, il repubblicanesimo, la socializzazione, la cogestione, il corporativismo e l'antisemitismo.</p>\n<p>La Repubblica Sociale Italiana, proclamata il 23 settembre 1943, rivendicava la propria sovranità su tutto il territorio del Regno d'Italia, ma per gli sviluppi bellici poté esercitarla solo sulle province non soggette all'avanzata alleata. Inizialmente la sua attività amministrativa si estendeva nominalmente fino alle province settentrionali della Campania, ritirandosi progressivamente sempre più a nord, in concomitanza con l'avanzata degli eserciti angloamericani. A nord, inoltre, i tedeschi istituirono due \"Zone d'operazioni\" comprendenti rispettivamente: le province di Trento, Bolzano e Belluno (Zona d'operazioni delle Prealpi), e le provincie di Udine, Gorizia, Trieste, Pola, Fiume e Lubiana (Zona d'operazioni del Litorale adriatico), che furono sottoposte direttamente ai <i>Gauleiter</i> tedeschi del Tirolo e della Carinzia, <i>de facto</i>, anche se non formalmente annesse al <i>Terzo Reich</i>. A nord l'exclave di Campione d'Italia rimase sotto la sovranità del Regno.</p>\n<p>Venuta meno <i>de facto</i> negli ultimi giorni dell'aprile 1945, la RSI cessò ufficialmente di esistere con la resa di Caserta del 29 aprile 1945 (operativa dal 2 maggio).<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1145\nCPU time usage: 0.496 seconds\nReal time usage: 0.548 seconds\nPreprocessor visited node count: 835/1000000\nPreprocessor generated node count: 9819/1500000\nPost‐expand include size: 25666/2048000 bytes\nTemplate argument size: 13088/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.010s\nLua memory usage: 498 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica Sociale Italiana\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Repubblica Sociale Italiana"},{"id":"wk-11","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1314.5,"end":1344.5},"art":"Battaglia di Montecassino","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b9/Monte_Cassino.jpg/250px-Monte_Cassino.jpg\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n\n<p>Con <b>battaglia di Montecassino</b> si fa riferimento ad una serie di quattro battaglie combattute durante la seconda guerra mondiale dalle forze Alleate con l'intenzione di fare breccia nella Linea Gustav, assediare Roma e collegarsi con le forze alleate che rimanevano confinate nella zona di Anzio, dopo l'operazione Shingle. Il teatro delle operazioni, che impegnò i due eserciti dal gennaio al maggio del 1944, comprendeva la città di Cassino, la valle del Liri e i rilievi che portano all'Abbazia di Montecassino, per un'area di 20 km².<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1132\nCPU time usage: 0.668 seconds\nReal time usage: 0.736 seconds\nPreprocessor visited node count: 1692/1000000\nPreprocessor generated node count: 15125/1500000\nPost‐expand include size: 46349/2048000 bytes\nTemplate argument size: 15928/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.031s\nLua memory usage: 706 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia di Montecassino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Battaglia di Montecassino"},{"id":"wk-12","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1444.2,"end":1474.2},"art":"Olocausto","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n<p>Dalla metà del XX secolo con il termine <b>Olocausto</b> (con l'adozione della maiuscola) si indica, per antonomasia, il genocidio perpetrato dalla Germania nazista e dai suoi alleati nei confronti degli ebrei d'Europa e, per estensione, lo sterminio nazista verso tutte le categorie ritenute \"indesiderabili\", che causò circa 15 milioni di morti in pochi anni. L'Olocausto in quanto genocidio degli ebrei è chiamato, più correttamente, con il nome di <b>Shoah</b> (in lingua ebraica: השואה, HaShoah, \"catastrofe\", \"distruzione\"). Esso consistette nello sterminio di un numero compreso tra i 5 e i 6 milioni di ebrei, di ogni sesso ed età.</p>\n<p>La distruzione di circa i due terzi degli ebrei d'Europa venne organizzata e portata a termine dalla Germania nazista mediante un complesso apparato amministrativo, economico e militare che coinvolse gran parte delle strutture di potere burocratiche del regime, con uno sviluppo progressivo che ebbe inizio nel 1933 con la segregazione degli ebrei tedeschi, proseguì, estendendosi a tutta l'Europa occupata dal Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale, con il concentramento e la deportazione e quindi culminò dal 1941 con lo sterminio fisico per mezzo di eccidi di massa sul territorio da parte di reparti speciali e soprattutto in strutture di annientamento appositamente predisposte (campi di sterminio), in cui attuare quella che i nazisti denominarono <i>soluzione finale dela questione ebraica</i>. Questo evento non trova nella storia altri esempi a cui possa essere paragonato per le sue dimensioni e per le caratteristiche organizzative e tecniche dispiegate dalla macchina di distruzione nazista.</p>\n<p>La parola \"Olocausto\" deriva dal greco ὁλόκαυστος (<i>olokaustos</i>, \"bruciato interamente\"), a sua volta composta da ὅλος (<i>olos</i>, \"tutto intero\") e καίω (<i>kaio</i>, \"brucio\") ed era inizialmente utilizzata ad indicare la più retta forma di sacrificio prevista dal giudaismo.</p>\n<p>L'uso del termine Olocausto viene anche esteso a tutte le persone, gruppi etnici e religiosi ritenuti \"indesiderabili\" dalla dottrina nazista, e di cui il Terzo Reich aveva previsto e perseguito il totale annientamento, poiché avvenuto nel medesimo evento storico: essi potevano comprendere, secondo i progetti del Generalplan Ost, popolazioni delle regioni orientali europee occupate ritenute \"inferiori\", e includere quindi prigionieri di guerra sovietici, oppositori politici, nazioni e gruppi etnici quali Rom, Sinti, Jenisch, gruppi religiosi come testimoni di Geova e pentecostali, omosessuali, malati di mente e portatori di handicap.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1201\nCPU time usage: 0.140 seconds\nReal time usage: 0.160 seconds\nPreprocessor visited node count: 184/1000000\nPreprocessor generated node count: 1057/1500000\nPost‐expand include size: 795/2048000 bytes\nTemplate argument size: 109/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 484 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Olocausto\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Olocausto"},{"id":"wk-13","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1494.2,"end":1524.2},"art":"Campo di sterminio","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>Un <b>campo di sterminio</b> è un campo di concentramento il cui scopo unico o principale è quello di uccidere i prigionieri che vi giungono. Questi centri di annientamento furono creati dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale per attivare la cosiddetta soluzione finale del problema ebraico, che consisteva nell'uccisione di tutti gli ebrei d'Europa compresi nella sfera d'influenza politico-militare del Terzo Reich.</p>\n<p>Creati sulla base di un complesso e efficiente programma organizzativo, i campi di sterminio nazisti causarono la morte di circa tre milioni di ebrei e costituiscono l'unico caso nella storia di struttura detentiva studiata appositamente, secondo tecniche scientifiche e pianificazione di tipo industriale, per distruggere un'intera popolazione sulla base di concezioni ideologico-razziali. L'attività di annientamento dei campi di sterminio rappresentò la fase culminante e più tragica dell'Olocausto.</p>\n<p>L'uso dell'espressione \"campo di sterminio\" per descrivere realtà differenti dai centri di sterminio nazisti della \"soluzione finale\", è materia di dibattito e non trova ampia diffusione nella storiografia.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1206\nCPU time usage: 0.052 seconds\nReal time usage: 0.073 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Campo di sterminio\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Campo di sterminio"},{"id":"wk-14","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1552.1,"end":1582.1},"art":"Philippe Pétain","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/34/Philippe_Pétain_(en_civil,_autour_de_1930).jpg/225px-Philippe_Pétain_(en_civil,_autour_de_1930).jpg\"></div><br><div>\n<p><b>Henri-Philippe-Omer Pétain</b> <span title=\"Questa è una trascrizione IPA della pronuncia. Vedere l'alfabeto fonetico internazionale.\" class=\"IPA\">/ɑ̃ˈʁi fiˈlip ɔˈmɛʁ peˈtɛ̃/</span> (Cauchy-à-la-Tour, 24 aprile 1856 – L'Île-d'Yeu, 23 luglio 1951) è stato un generale e politico francese.</p>\n\n<p>Generale molto amato durante la Prima guerra mondiale, fu a capo del governo collaborazionista di Vichy dal 1940 al 1944, in seguito al Secondo armistizio di Compiègne.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1118\nCPU time usage: 0.364 seconds\nReal time usage: 0.425 seconds\nPreprocessor visited node count: 1081/1000000\nPreprocessor generated node count: 7054/1500000\nPost‐expand include size: 12365/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2632/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 14/500\nLua time usage: 0.056s\nLua memory usage: 1.49 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Philippe Pétain\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Philippe Pétain"},{"id":"wk-15","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1668.9,"end":1698.9},"art":"Marc Bloch","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Marc Léopold Benjamin Bloch</b> (Lione, 6 luglio 1886 – Lione, 16 giugno 1944) è stato uno storico francese.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1139\nCPU time usage: 0.128 seconds\nReal time usage: 0.151 seconds\nPreprocessor visited node count: 33/1000000\nPreprocessor generated node count: 191/1500000\nPost‐expand include size: 986/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 11/500\nLua time usage: 0.038s\nLua memory usage: 1.25 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Marc Bloch\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Marc Bloch"},{"id":"wk-16","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1737.3,"end":1767.3},"art":"Battaglia di Normandia","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5e/Shermantofalaise.jpg/250px-Shermantofalaise.jpg\"></div><br><div>\n\n\n<p>La <b>battaglia di Normandia</b> fu il complesso dei combattimenti seguiti allo sbarco avvenuto il 6 giugno 1944 sulle coste della Normandia, e terminati con la liberazione di Parigi da parte degli Alleati e la ritirata verso la Germania delle truppe tedesche sfuggite dalla sacca di Falaise. Essa si svolse nel quadro del piano Alleato d'invasione dell'Europa nord-occidentale, denominato in codice <b>operazione Overlord</b>. I combattimenti in Normandia costituirono il preludio alle battaglie sulla Linea Sigfrido, all'invasione del Terzo Reich ed alla fine della seconda guerra mondiale in Europa.</p>\n<p>La campagna consentì l'apertura del secondo fronte, insistentemente richiesto da Stalin dall'inizio dell'operazione Barbarossa, e riuscì a sottrarre risorse alle forze tedesche impegnate sul fronte orientale contro l'Armata Rossa.</p>\n<p>Altrettanto forti erano state le richieste di un attacco al Vallo Atlantico, con la conseguente liberazione della Francia, con la partecipazione delle forze armate della Francia libera, rappresentata dal governo francese all'estero presieduto dal generale Charles de Gaulle, le cui forze parteciparono attivamente alle operazioni con unità terrestri, aeree e navali affiancate da una significativa attività partigiana. Il governo francese ebbe inoltre un forte peso politico nella tempistica delle operazioni, tanto inducendo il comandante dello SHAEF, il generale Dwight D. 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L'attentato fu pianificato sfruttando la possibilità che offriva il piano Valchiria (in tedesco <i>Walküre</i>), ossia la mobilitazione della milizia territoriale in caso di colpo di stato o insurrezione interna, opportunamente modificato dal colonnello von Stauffenberg. L'esplosione dell'ordigno uccise tre ufficiali e uno stenografo tuttavia il Führer non morì, subì soltanto ferite più o meno lievi tra cui, a testimonianza di un suo medico chiamato Erwin Giesing, un costante dolore all'orecchio destro, con sporadiche e copiose uscite di sangue dallo stesso.</p>\n<p>Il conseguente fallimento del colpo di Stato portò all'arresto di circa 5.000 persone, molte delle quali furono successivamente giustiziate o internate nei lager. <span title=\"Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.\" style=\"background:#ffeaea; color:#444444\">Durante i nove mesi successivi all'attentato furono effettivamente giustiziate 76 persone direttamente coinvolte nel movimento di resistenza, ma se si considerano anche gli assassinii, i suicidi e le vittime indirettamente collegate al complotto si può arrivare alla cifra di 147.</span> Lo storico britannico Ian Kershaw riporta dati più elevati riguardo al numero delle vittime e scrive di circa 200 persone \"passate dalle mani del boia\".<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1138\nCPU time usage: 0.228 seconds\nReal time usage: 0.272 seconds\nPreprocessor visited node count: 483/1000000\nPreprocessor generated node count: 3425/1500000\nPost‐expand include size: 7999/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3420/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Attentato a Hitler del 20 luglio 1944\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Attentato a Hitler del 20 luglio 1944"},{"id":"wk-18","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2053.8,"end":2083.8},"art":"Charles de Gaulle","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/18/Bundesarchiv_B_145_Bild-F010324-0002,_Flughafen_Köln-Bonn,_Adenauer,_de_Gaulle-cropped.jpg/225px-Bundesarchiv_B_145_Bild-F010324-0002,_Flughafen_Köln-Bonn,_Adenauer,_de_Gaulle-cropped.jpg\"></div><br><div>\n\n\n\n\n<p><b>Charles André Joseph Marie de Gaulle</b> (<span class=\"noprint\"><span class=\"unicode audiolink\">audio</span></span>) /ʃaʁl ɑ̃'dʁe ʒɔ'zɛf ma'ʁi də gol/ (Lilla, 22 novembre 1890 – Colombey-les-deux-Églises, 9 novembre 1970) è stato un generale e politico francese.</p>\n<p>Dopo la sua fuga a Londra nel giugno del 1940, fu scelto come capo e rappresentante della Francia libera, che ha combattuto contro il regime di Vichy e contro l'occupazione italiana e tedesca della Francia durante la seconda guerra mondiale. Presidente del governo provvisorio della Repubblica francese 1944-1946, ultimo presidente del Consiglio (1958-1959) della Quarta Repubblica, è stato il promotore della fondazione della Quinta Repubblica, della quale fu primo presidente dal 1959-1969.</p>\n<p>Unico Gran Maestro dell'Ordine della Liberazione, come militare prese parte a entrambe le guerre mondiali. Benché durante la seconda fuggì in Gran Bretagna e da lì dagli stessi inglesi fu incaricato di organizzare la ricostituzione dell'esercito della Francia libera e i collegamenti con la resistenza nel territorio francese occupato dall'esercito tedesco, scelto dagli Alleati come rappresentante della Francia non legata alla Germania nazista. Diversi anni dopo la guerra divenne il presidente della quinta Repubblica francese dal 1959 al 1969.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1201\nCPU time usage: 0.400 seconds\nReal time usage: 0.472 seconds\nPreprocessor visited node count: 1435/1000000\nPreprocessor generated node count: 8003/1500000\nPost‐expand include size: 22088/2048000 bytes\nTemplate argument size: 5530/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 13/500\nLua time usage: 0.059s\nLua memory usage: 1.79 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Charles de Gaulle\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Charles de Gaulle"},{"id":"wk-19","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2189.5,"end":2219.5},"art":"Volkssturm","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>Il <i><b>Volkssturm</b></i> (pronunzia tedesca: [ˈfɔlks.ʃtʊɐ̯m], letteralmente \"assalto popolare\") fu una milizia popolare nazionalsocialista, creata negli ultimi mesi del Terzo Reich con decreto di Adolf Hitler del 18 ottobre 1944, che richiamava sotto le armi tutti gli uomini abili tra i 16 e i 60 anni d'età. Le formazioni <i>Volkssturm</i>, estrema risorsa per cambiare le sorti del conflitto, furono integrate nei piani di difesa della Germania per far fronte all'imponente avanzata dell'Armata Rossa da est e di quella anglo-americana da sud e da ovest.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1193\nCPU time usage: 0.060 seconds\nReal time usage: 0.095 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Volkssturm\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Volkssturm"},{"id":"wk-20","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2342.8,"end":2372.8},"art":"V2 (Aggregat 4)","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/6d/Fusée_V2.jpg/224px-Fusée_V2.jpg\"></div><br><div>\n<p>La <b>V2</b> fu un precursore dei missili balistici utilizzato dalla Germania durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale, in particolare contro Gran Bretagna e Belgio. La sigla V2 sta per <i>Vergeltungswaffe 2</i>, (<i>arma di rappresaglia 2</i> in tedesco, un'idea di Joseph Goebbels per fini di propaganda). Il missile era designato dai suoi progettisti come <b>A4</b> (<b>Aggregat 4</b>).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1124\nCPU time usage: 0.172 seconds\nReal time usage: 0.195 seconds\nPreprocessor visited node count: 374/1000000\nPreprocessor generated node count: 2368/1500000\nPost‐expand include size: 6773/2048000 bytes\nTemplate argument size: 504/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 9/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.020s\nLua memory usage: 502 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/V2 (Aggregat 4)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"V2 (Aggregat 4)"},{"id":"wk-21","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2460.7,"end":2490.7},"art":"Heinrich Himmler","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/da/Bundesarchiv_Bild_183-R99621,_Heinrich_Himmler.jpg/260px-Bundesarchiv_Bild_183-R99621,_Heinrich_Himmler.jpg\"></div><br><div>\n<p><b>Heinrich Luitpold Himmler</b> (Monaco di Baviera, 7 ottobre 1900 – Luneburgo, 23 maggio 1945) <i>Reichsführer</i> delle Schutzstaffel dal 1929, comandante della polizia dal 1936 e delle forze di sicurezza del Terzo Reich (<i>Reichssicherheitshauptamt</i> o RSHA, Ufficio centrale della sicurezza del Reich) dal 1939. Nel 1943, venne nominato ministro dell'Interno del Reich. Fu uno degli uomini più importanti della Germania nazista.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1208\nCPU time usage: 0.172 seconds\nReal time usage: 0.210 seconds\nPreprocessor visited node count: 320/1000000\nPreprocessor generated node count: 2218/1500000\nPost‐expand include size: 6554/2048000 bytes\nTemplate argument size: 867/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 9/40\nExpensive parser function count: 10/500\nLua time usage: 0.041s\nLua memory usage: 1.38 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Heinrich Himmler\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Heinrich Himmler"},{"id":"wk-22","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2760.6,"end":2790.6},"art":"Bombardamento di Dresda","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/17/Bundesarchiv_Bild_146-1994-041-07,_Dresden,_zerstörtes_Stadtzentrum.jpg/280px-Bundesarchiv_Bild_146-1994-041-07,_Dresden,_zerstörtes_Stadtzentrum.jpg\"></div><br><div>\n\n<p>Il <b>bombardamento di Dresda</b> da parte della Royal Air Force britannica e della United States Army Air Force statunitense, avvenuto fra il 13 e il 14 febbraio 1945, fu uno degli eventi più tragici della seconda guerra mondiale.</p>\n<p>I bombardieri alleati rasero al suolo una gran parte del centro storico di Dresda (bombardamento a tappeto), causando una strage di civili, con obiettivi militari solo indiretti. Fu uno dei bombardamenti con più vittime civili della seconda guerra mondiale. Nei primi decenni dopo la guerra il numero delle vittime fu stimato in 250.000, cifra oggi considerata inattendibile. A questo proposito è utile ricordare che secondo gli storici militari tedeschi di oggi, il totale delle vittime civili morte sotto i bombardamenti è di 370.000 nell'intera guerra e in tutta la Germania. Un'inchiesta indipendente commissionata dal consiglio municipale di Dresda nel 2010 ha stabilito che le vittime furono tra le 22.700 e le 25.000.</p>\n<p>L'esperto di storia militare e capitano inglese Liddell Hart, dopo aver osservato come a partire dalla fine del gennaio 1945 le forze aeree angloamericane avessero operato il «deliberato ripristino della politica di \"terrorismo aereo\", soprattutto per compiacere i russi[...], finalità che passò così al secondo posto nella scala delle priorità, dopo gli obiettivi petroliferi ma prima delle comunicazioni», riassume così la vicenda:</p>\n\n<p>Lo storico Frederick Taylor ricorda:</p>\n\n<p><br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1197\nCPU time usage: 0.252 seconds\nReal time usage: 0.295 seconds\nPreprocessor visited node count: 672/1000000\nPreprocessor generated node count: 8982/1500000\nPost‐expand include size: 20126/2048000 bytes\nTemplate argument size: 5116/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 1/500\nLua time usage: 0.014s\nLua memory usage: 483 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamento di Dresda\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Bombardamento di Dresda"},{"id":"wk-23","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2874.6,"end":2904.6},"art":"Conferenza di Jalta","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>La <b>conferenza di Jalta</b> è il nome di un vertice tenutosi presso Livadija (3 km a ovest di Jalta), in Crimea, durante la Seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.</p>\n<p>I tre protagonisti furono Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Stalin, capi dei governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell'Unione Sovietica. Non venne invitato il leader francese Charles de Gaulle.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1201\nCPU time usage: 0.056 seconds\nReal time usage: 0.069 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Conferenza di Jalta\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Conferenza di Jalta"},{"id":"wk-24","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3041,"end":3071},"art":"Battaglia di Berlino","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/91/Bundesarchiv_Bild_183-J31339,_Berlin,_Stallschreiberstraße,_Zerstörungen.jpg/250px-Bundesarchiv_Bild_183-J31339,_Berlin,_Stallschreiberstraße,_Zerstörungen.jpg\"></div><br><div>\n\n\n\n<p>La <b>battaglia di Berlino</b> fu lo scontro finale del teatro europeo della seconda guerra mondiale. A partire dal 16 aprile 1945, l'Armata Rossa sferrò il grande attacco sulla linea dell'Oder per distruggere le forze tedesche poste a difesa del cuore della Germania e conquistare la capitale del Reich; dopo scontri molto aspri, dure perdite per entrambe le parti e alcuni disperati tentativi di resistenza delle raccogliticce e disomogenee forze tedesche, i sovietici, in netta superiorità numerica e di mezzi terrestri e aerei, riuscirono a portare a termine la loro missione, a distruggere o catturare il grosso delle forze nemiche e a circondare e conquistare Berlino (2 maggio 1945).</p>\n<p>Già il 30 aprile Adolf Hitler, che aveva deciso di rimanere nella capitale accerchiata per organizzare l'ultima resistenza, si era suicidato per non cadere in mano nemica. Il Terzo Reich si arrese ufficialmente l'8 maggio, 6 giorni dopo la fine della battaglia.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1198\nCPU time usage: 0.404 seconds\nReal time usage: 0.515 seconds\nPreprocessor visited node count: 1349/1000000\nPreprocessor generated node count: 15252/1500000\nPost‐expand include size: 44611/2048000 bytes\nTemplate argument size: 16970/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.015s\nLua memory usage: 577 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia di Berlino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Battaglia di Berlino"},{"id":"wk-25","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3426.5,"end":3456.5},"art":"Karl Dönitz","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d1/Dönitz.jpg/225px-Dönitz.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><b>Karl Dönitz</b> (Grünau, 16 settembre 1891 – Aumühle, 24 dicembre 1980) è stato un ammiraglio tedesco, divenuto Reichspräsident nel 1945, a seguito del suicidio di Adolf Hitler.</p>\n<p>Il Großadmiral Dönitz servì come comandante della flotta sottomarina (<i>Befehlshaber der U-Boote</i>) nella campagna degli U-Boot tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Sotto la sua amministrazione, la flotta degli U-Boot combatté la Battaglia dell'Atlantico, tentando di \"assediare\" il Regno Unito bloccando i convogli navali carichi di rifornimenti vitali che giungevano dagli Stati Uniti e da altri paesi. Servì brevemente anche come presidente del Reich tra il 30 aprile e il 23 maggio 1945.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1205\nCPU time usage: 0.212 seconds\nReal time usage: 0.251 seconds\nPreprocessor visited node count: 734/1000000\nPreprocessor generated node count: 5789/1500000\nPost‐expand include size: 6253/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2239/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 15/500\nLua time usage: 0.028s\nLua memory usage: 1.25 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Karl Dönitz\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Karl Dönitz"},{"id":"wk-26","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3469.6,"end":3499.6},"art":"Joseph Goebbels","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/35/Bundesarchiv_Bild_146-1968-101-20A,_Joseph_Goebbels.jpg/225px-Bundesarchiv_Bild_146-1968-101-20A,_Joseph_Goebbels.jpg\"></div><br><div>\n<p><b>Joseph Paul Goebbels</b> (Rheydt, 29 ottobre 1897 – Berlino, 1º maggio 1945) è stato un politico e giornalista tedesco. Fu uno dei più importanti gerarchi nazisti, <i>Gauleiter</i> di Berlino dal 1926 al 1945, Ministro della Propaganda del Terzo Reich dal 1933 al 1945, Ministro plenipotenziario per la mobilizzazione alla guerra totale e generale della Wehrmacht, con l'incarico della difesa di Berlino, dall'aprile del 1945, e, dopo il suicidio di Hitler, il 30 aprile 1945, per quasi due giorni Cancelliere del Reich.</p>\n<p>Le sue tecniche di propaganda furono uno dei fattori che consentirono al NSDAP l'ascesa al potere in Germania, nel 1933. Avendo un dottorato in letteratura (la sua tesi dottorale ebbe come argomento la produzione letteraria romantica del XIX secolo) ed essendo inoltre una delle persone più colte tra i nazionalsocialisti di spicco del Terzo Reich, furono in molti, tra cui lo stesso Führer Adolf Hitler, a chiamare il Ministro <i>Herr Doktor</i> (<i>Signor Dottore</i>).<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1205\nCPU time usage: 0.212 seconds\nReal time usage: 0.250 seconds\nPreprocessor visited node count: 720/1000000\nPreprocessor generated node count: 4557/1500000\nPost‐expand include size: 6999/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2041/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 6/40\nExpensive parser function count: 13/500\nLua time usage: 0.031s\nLua memory usage: 1.26 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph Goebbels\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Joseph Goebbels"},{"id":"wk-27","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3527.9,"end":3557.9},"art":"Kamikaze","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n\n<p><b>Kamikaze</b> (神風) è una parola giapponese, di solito tradotta come <i>vento divino</i> (<i>kami</i> significa \"divinità\" — un termine fondamentale nello shintoismo — e <i>kaze</i> sta per \"vento\"; <i>ka</i> significa inspirare e <i>ze</i> significa espirare). È il nome dato a un leggendario tifone che si dice abbia salvato il Giappone da una flotta di invasione Mongola inviata da Kublai Khan nel 1281. In Giappone la parola \"kamikaze\" viene usata solo per riferirsi a questo tifone. Internazionalmente questa parola viene generalmente riferita agli attacchi suicidi eseguiti dai piloti giapponesi (su aerei carichi di esplosivo) contro le navi alleate verso la fine della campagna del pacifico nella seconda guerra mondiale.</p>\n<p>Gli attacchi aerei furono l'aspetto predominante e meglio conosciuto di un uso più ampio di attacchi — o piani — suicidi da parte di personale giapponese, inclusi soldati che indossavano esplosivo ed equipaggi di navi cariche di bombe. In giapponese il termine usato per le unità che eseguivano questi attacchi è <i>tokubetsu kōgeki tai</i> (特別攻撃隊, letteralmente \"unità d'attacco speciale\"), solitamente abbreviato in <i>tokkōtai</i> (特攻隊). Nella seconda guerra mondiale le squadre suicide provenienti dalla Marina Imperiale Giapponese furono chiamate <i>shinpū tokubetsu kōgeki tai</i> (神風特別攻撃隊), dove <i>shinpū</i> è la lettura-on (cinese) dei kanji che formano la parola \"kamikaze\".</p>\n<p>Dalla fine della seconda guerra mondiale, la parola kamikaze è stata applicata a una varietà più ampia di attacchi suicidi, in altre parti del mondo ed in altre epoche. Esempi di questi includono <i>Selbstopfer</i> nella Germania nazista durante la seconda guerra mondiale ed attentati suicidi di natura terroristica e militare. L'uso internazionale corrente del termine <i>kamikaze</i> per identificare attentati suicidi di natura terroristica - o di qualsiasi altra natura - non viene adottato dalla stampa nipponica, che invece gli preferisce <i>jibaku tero</i> (自爆テロ), abbreviazione della locuzione anglo-giapponese <i>jibaku terorisuto</i> (自爆テロリスト, \"terroristi autoesplodenti\").<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1137\nCPU time usage: 0.180 seconds\nReal time usage: 0.207 seconds\nPreprocessor visited node count: 127/1000000\nPreprocessor generated node count: 1015/1500000\nPost‐expand include size: 2965/2048000 bytes\nTemplate argument size: 803/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.005s\nLua memory usage: 484 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Kamikaze\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Kamikaze"},{"id":"wk-28","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3600,"end":3630},"art":"Battaglia di Okinawa","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d6/Aerial_view_of_Tokashiki_Island.jpg/250px-Aerial_view_of_Tokashiki_Island.jpg\"></div><br><div>\n\n\n\n\n<p>La <b>Battaglia di Okinawa</b>, combattuta sull'omonima isola giapponese, fu il più grande assalto anfibio della guerra del Pacifico, nel corso del secondo conflitto mondiale. Gli Alleati attribuirono alla pianificazione dell'assalto ed alla conseguente battaglia il nome in codice di <b>Operazione Iceberg</b>. Lo scontro si protrasse da marzo a giugno del 1945.</p>\n<p>La battaglia fu soprannominata in inglese \"<i>Typhoon of Steel</i>\" (tifone d'acciaio) e <i>tetsu no ame</i> (鉄の雨 \"pioggia d'acciaio\") o <i>tetsu no bōfū</i> (鉄の暴風 \"impetuoso vento d'acciaio\") in giapponese. I soprannomi si riferiscono alla ferocia del combattimento, al volume di fuoco prodotto ed al numero di navi e veicoli corazzati alleati che assaltarono l'isola. Okinawa aveva una vasta popolazione civile, che vide soccombere almeno 150.000 persone a causa della battaglia.</p>\n<p>Nessuno dei contendenti si immaginava che in tale teatro si sarebbe svolto lo scontro più importante della guerra. Gli Alleati avevano progettato l'Operazione Downfall, ovvero l'invasione delle isole Kyushu e Honshū. Il progetto bellico però non fu mai attuato a causa della resa del Giappone, in seguito al bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki nell'agosto 1945 ed alla dichiarazione di guerra da parte dell'Unione Sovietica.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1144\nCPU time usage: 0.668 seconds\nReal time usage: 0.764 seconds\nPreprocessor visited node count: 1667/1000000\nPreprocessor generated node count: 16166/1500000\nPost‐expand include size: 45783/2048000 bytes\nTemplate argument size: 15266/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.020s\nLua memory usage: 483 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia di Okinawa\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Battaglia di Okinawa"},{"id":"wk-29","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3741.8,"end":3771.8},"art":"Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e0/Nagasakibomb.jpg/251px-Nagasakibomb.jpg\"></div><br><div>\n\n\n\n<p>I <b>bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki</b> in Giappone furono due attacchi nucleari operati sul finire della Seconda guerra mondiale.</p>\n<p>Il mattino del 6 agosto 1945 alle 8:16, l'Aeronautica militare statunitense sganciò la bomba atomica \"Little Boy\" sulla città giapponese di Hiroshima, seguita tre giorni dopo dal lancio dell'ordigno \"Fat Man\" su Nagasaki. Il numero di vittime dirette è stimato da <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">100 000</span> a <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">200 000</span>, quasi esclusivamente civili. Per la gravità dei danni diretti ed indiretti causati dagli ordigni, per le implicazioni etiche comportate dall'utilizzo di un'arma di distruzione di massa e per il fatto che si è trattato del primo e unico utilizzo in guerra di tali armi, i due attacchi atomici vengono considerati gli episodi bellici più significativi dell'intera storia dell'umanità.</p>\n<p>Il ruolo dei bombardamenti nella resa dell'Impero giapponese, così come gli effetti e le giustificazioni, sono stati oggetto di innumerevoli dibattiti. Negli Stati Uniti prevale la posizione secondo cui i bombardamenti atomici sarebbero potuti servire ad accorciare la Seconda guerra mondiale di parecchi mesi, risparmiando le vite dei soldati (sia alleati sia giapponesi) e dei civili, destinati a perire nelle operazioni di terra e d'aria nella prevista invasione del Giappone. In Giappone, l'opinione pubblica, invece, tende a sostenere come i bombardamenti siano crimini di guerra perpetrati per accelerare il processo di resa del governo militare giapponese.</p>\n<p>Altri sostengono che essi non potessero essere giustificati solo da una vittoria sul fronte giapponese ormai vicino alla resa ma che fossero una dimostrazione di potenza verso quello che si profilava come il nuovo nemico, ovvero l'URSS che preparava l'invasione all'arcipelago nipponico proprio nei giorni successivi il bombardamento. Altri ancora aggiungono alle motivazioni quella di testare la potenza dell'ordigno costato miliardi di dollari su una città, e ciò spiegherebbe i due bombardamenti in cui si usarono le due tipologie di bomba prodotte. Universalmente condivisa è comunque la presa di coscienza della gravità dell'evento, che non è più stato replicato.</p>\n\n<p>Gli Stati Uniti, con l'assistenza militare e scientifica del Regno Unito e del Canada, erano già riusciti a costruire e provare una bomba atomica nel corso del Progetto Manhattan, un progetto scientifico-militare teso a costruire l'ordigno atomico prima che gli scienziati impegnati nel Programma nucleare tedesco riuscissero a completare i propri studi per dare a Hitler un'arma di distruzione di massa. Il primo test nucleare, nome in codice \"Trinity\", si svolse il 16 luglio 1945 ad Alamogordo, nel Nuovo Messico. Una bomba di prova, denominata \"The Gadget\" fu fatta esplodere con successo. I lanci su Hiroshima e Nagasaki, quindi, furono la seconda e terza detonazione della storia delle armi nucleari.</p>\n<p>Il bombardamento sulle due città del Giappone, comunque, non fu la prima volta in cui gli Alleati bombardarono città delle potenze dell'Asse, né la prima volta in cui tali bombardamenti causarono numerose perdite civili. In Germania, ad esempio, il bombardamento di Dresda causò la morte di <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">35 000</span> persone e la distruzione di una delle maggiori città d'arte tedesche. L'Italia subì pesanti bombardamenti nelle città di Livorno, Palermo, Catania, Messina, Napoli, Bari, Foggia e Roma, dove furono colpiti il quartiere San Lorenzo, con oltre <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">3 000</span> morti in una sola notte, il Pigneto-Prenestino e la zona di Piazza Bologna.</p>\n<p>Il bombardamento di Tokyo del marzo del 1945 causò più di <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">100 000</span> vittime e danni enormi in termini urbani ed architettonici. Nell'agosto del 1945 altre 60 città giapponesi vennero pesantemente bombardate, e tra le più colpite, oltre a Tokyo, fu senza dubbio Kobe. In più di tre anni di guerra sul fronte del Pacifico, gli Stati Uniti avevano perso <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">400 000</span> uomini, tra morti, feriti e dispersi.</p>\n<p>Il mese precedente il bombardamento, la conquista di Okinawa, che aveva causato la morte di <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">150 000</span> civili e militari giapponesi, e la perdita di circa <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">70 000</span> soldati americani, aveva offerto una base ideale per la conquista del Giappone, ma preoccupava i comandi Alleati, che temevano perdite 3-4 volte superiori, dato l'acceso patriottismo dei soldati giapponesi, crescente a mano a mano che arretravano verso la madrepatria.</p>\n<p>Il presidente degli Stati Uniti d'America, Harry Truman, che venne a conoscenza dell'esistenza del Progetto Manhattan solo dopo la morte di Franklin D. Roosevelt, decise di utilizzare la nuova bomba sul Giappone. Nelle sue intenzioni dichiarate, il bombardamento doveva determinare una risoluzione rapida della guerra, infliggendo una distruzione totale e infondendo quindi nel governo giapponese il timore di ulteriore distruzione: questo sarebbe stato sufficiente per determinare la resa dell'Impero giapponese.</p>\n<p>Il 26 luglio 1945 Truman e gli altri capi di Stato Alleati stabilirono, nella Dichiarazione di Potsdam, i termini per la resa giapponese. Il giorno seguente, i giornali giapponesi riportarono la dichiarazione, il cui testo venne diffuso anche radiofonicamente in tutto l'impero del Sol Levante, ma il governo militare la respinse. Il segreto della bomba atomica era ancora custodito, e la sua esistenza non venne minimamente accennata nella dichiarazione.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1206\nCPU time usage: 0.360 seconds\nReal time usage: 0.641 seconds\nPreprocessor visited node count: 981/1000000\nPreprocessor generated node count: 14368/1500000\nPost‐expand include size: 32747/2048000 bytes\nTemplate argument size: 10785/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 1/500\nLua time usage: 0.015s\nLua memory usage: 487 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki"},{"id":"wk-30","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3853.7,"end":3883.7},"art":"Processo di Norimberga","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Processo di Norimberga</b> è il nome usato per indicare due distinti gruppi di processi ai nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah. I processi si tennero nella città tedesca di Norimberga (<i>Nürnberg</i>) dal 20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946 nel Palazzo di Giustizia di Norimberga (la città era, insieme a Berlino e Monaco, una delle città simbolo del regime nazista). Il primo e più famoso di questi processi fu il <i>Processo dei principali criminali di guerra davanti al Tribunale militare internazionale</i> (IMT), che giudicò ventiquattro dei più importanti capi nazisti catturati (o ancora ritenuti in vita). Il secondo gruppo di processi fu per criminali di guerra inferiori, tenuto sotto la Legge numero 10 del Consiglio di Controllo dal Tribunale militare di Norimberga (NMT), e comprese anche il famoso Processo ai dottori. Questa voce tratta principalmente i processi del primo gruppo. Per i processi del secondo gruppo si veda la voce Processi secondari di Norimberga.</p>\n<p>La decisione di porre a processo i principali esponenti dell'Asse fu presa ancor prima della cessazione della guerra. Dal 18 ottobre all'11 novembre del 1943 si svolse a Mosca la terza conferenza tripartita di Mosca, con la presenza dei tre ministri degli esteri dell'alleanza, Cordell Hull, Anthony Eden e Vjačeslav Molotov. Fu stilato un primo elenco degli uomini politici che avrebbero dovuto essere processati in caso di vittoria dell'alleanza:</p>\n\n<p>Come ebbe a scrivere Churchill nelle sue memorie, \"l'uccisione di Mussolini ci risparmiò una Norimberga italiana\". Al termine dell'incontro venne stilato un documento nel quale i tre capi della coalizione, Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e Stalin, si impegnavano al termine della guerra a far sì che i criminali nazisti venissero processati secondo le leggi del paese nel quale i crimini fossero stati commessi. Nella successiva Conferenza di Teheran, dal 28 novembre al 1º dicembre dello stesso anno, venne esteso il concetto di crimine nazionale ad un più ampio livello, e superato il concetto della punibilità nazionale.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1139\nCPU time usage: 0.268 seconds\nReal time usage: 0.293 seconds\nPreprocessor visited node count: 178/1000000\nPreprocessor generated node count: 1614/1500000\nPost‐expand include size: 2761/2048000 bytes\nTemplate argument size: 894/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Processo di Norimberga\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Processo di Norimberga"},{"id":"wk-31","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3962.1,"end":3992.1},"art":"Massacro di Oradour-sur-Glane","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/45/Oradour-sur-Glane-Church-1275.jpg/240px-Oradour-sur-Glane-Church-1275.jpg\"></div><br><div>\n\n<p>Il <b>massacro di Oradour-sur-Glane</b> fu un crimine di guerra commesso il pomeriggio del 10 giugno 1944, durante la seconda guerra mondiale, nel <i>bourg</i> francese di Oradour-sur-Glane, da reparti della 2ª divisione corazzata SS <i>Das Reich</i>, comandata dal Brigadeführer Heinz Lammerding, come rappresaglia per l'uccisione, da parte di alcuni <i>maquisards</i>, dello Sturmbannführer Helmut Kämpfe. Durante l'azione vennero trucidate 642 persone ed il paese fu dato alle fiamme; dopo la fine della guerra questo non fu ricostruito e venne lasciato come museo memoriale all'aperto.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1204\nCPU time usage: 0.108 seconds\nReal time usage: 0.137 seconds\nPreprocessor visited node count: 204/1000000\nPreprocessor generated node count: 1243/1500000\nPost‐expand include size: 2158/2048000 bytes\nTemplate argument size: 733/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 9/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro di Oradour-sur-Glane\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Massacro di Oradour-sur-Glane"},{"id":"wk-32","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":4017.4,"end":4047.4},"art":"Eccidio delle Fosse Ardeatine","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/d/d3/Vittime_Fosse_Ardeatine.png/240px-Vittime_Fosse_Ardeatine.png\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>L'<b>eccidio delle Fosse Ardeatine</b> fu il massacro di 335 civili e militari italiani, fucilati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesche come rappresaglia per un attacco partigiano compiuto da membri dei GAP romani contro truppe germaniche in transito in via Rasella, attentato che aveva causato, sul posto e nelle ore successive, la morte di 33 militari altoatesini integrati nell'esercito tedesco. Per la sua efferatezza, l'alto numero di vittime e per le tragiche circostanze che portarono al suo compimento, esso divenne l'evento-simbolo della durezza dell'occupazione tedesca di Roma.</p>\n<p>Le \"Fosse Ardeatine\", antiche cave di pozzolana situate nei pressi della via Ardeatina, scelte quali luogo dell'esecuzione e per occultare i cadaveri degli uccisi, nel dopoguerra sono state trasformate in un sacrario-monumento nazionale. Sono oggi visitabili e luogo di cerimonie pubbliche in memoria.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1206\nCPU time usage: 0.128 seconds\nReal time usage: 0.149 seconds\nPreprocessor visited node count: 175/1000000\nPreprocessor generated node count: 1223/1500000\nPost‐expand include size: 3222/2048000 bytes\nTemplate argument size: 418/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 5/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.008s\nLua memory usage: 498 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Eccidio delle Fosse Ardeatine\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Eccidio delle Fosse Ardeatine"},{"id":"wk-33","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":4057.9,"end":4087.9},"art":"Strage di Marzabotto","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/50/Eccidio_monte_sole1.jpg/240px-Eccidio_monte_sole1.jpg\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n<p>L'<b>eccidio di Monte Sole</b> (più noto come <b>strage di Marzabotto</b>, dal maggiore dei comuni colpiti) fu un insieme di stragi compiute dalle truppe nazi-fasciste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno che comprendono le pendici di Monte Sole in provincia di Bologna, nel quadro di un'operazione di rastrellamento di vaste proporzioni diretta contro la formazione partigiana <i>Stella Rossa</i>.<br>\nLa strage di Marzabotto, con circa 1830 morti (tra cui intere famiglie e molti bambini), è uno dei più gravi crimini di guerra contro la popolazione civile perpetrati dalle forze armate tedesche in Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale.</p>\n<p><span title=\"Il testo selezionato deve essere comprovato da una fonte affidabile. Modifica la pagina per aggiungere fonti.\" style=\"background:#ffeaea; color:#444444\">Puntuali ricerche</span> edite nel 1994 dal Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto e fondate soprattutto sui dati delle anagrafi dei Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno hanno dimostrato come il dato relativo ai caduti riferito in questo e in altri testi vada diversamente considerato e messo in relazione a un più ampio territorio. Infatti gli eccidi compiuti da nazisti e fascisti colpirono i tre comuni durante l’estate-autunno 1944 e causarono complessivamente la morte di 955 persone. In particolare la strage nazista del 29 settembre - 5 ottobre 1944 fu causa di 770 morti. Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi ebbero poi anche 721 morti per cause varie di guerra. Da qui il dato complessivo accertato dal Comitato Onoranze: 1676 decessi per mano di nazisti e fascisti e per cause di guerra.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1147\nCPU time usage: 0.228 seconds\nReal time usage: 0.265 seconds\nPreprocessor visited node count: 354/1000000\nPreprocessor generated node count: 2352/1500000\nPost‐expand include size: 6438/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1529/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 9/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.010s\nLua memory usage: 498 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Strage di Marzabotto\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Strage di Marzabotto"},{"id":"wk-34","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":4866.1,"end":4896.1},"art":"Ernst Kaltenbrunner","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Ernst Kaltenbrunner</b> (Ried im Innkreis, 4 ottobre 1903 – Norimberga, 16 ottobre 1946) è stato un militare austriaco. Membro delle SS, ottenne il comando del RSHA nel 1943 dopo la morte di Reinhard Heydrich. Kaltenbrunner nacque a Ried im Innkreis, in Austria, figlio di un avvocato. Dopo aver frequentato l'Università di Graz, ottenne l'abilitazione ad avvocato nel 1926; professione che esercitò dapprima a Linz, poi a Salisburgo e nuovamente a Linz dal 1928.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1194\nCPU time usage: 0.144 seconds\nReal time usage: 0.181 seconds\nPreprocessor visited node count: 178/1000000\nPreprocessor generated node count: 1605/1500000\nPost‐expand include size: 3631/2048000 bytes\nTemplate argument size: 952/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 14/500\nLua time usage: 0.028s\nLua memory usage: 1.25 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ernst Kaltenbrunner\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ernst Kaltenbrunner"},{"id":"wk-35","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":4910.5,"end":4940.5},"art":"Julius Streicher","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Julius Streicher</b> (Fleinhausen, 12 febbraio 1885 – Norimberga, 16 ottobre 1946) è stato un politico tedesco, leader del Partito nazionalsocialista, editore del settimanale violentemente antisemita <i>Der Stürmer</i> e di altre pubblicazioni - alcune per bambini - e <i>Gauleiter</i> di Franconia dal 1925 al 1940. Dopo la guerra Streicher figurò tra gli imputati al processo di Norimberga, accusato di essere uno dei principali istigatori dell'odio razziale nei confronti della popolazione ebraica che aveva condotto alla Shoah (Olocausto).<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1125\nCPU time usage: 0.140 seconds\nReal time usage: 0.174 seconds\nPreprocessor visited node count: 204/1000000\nPreprocessor generated node count: 1760/1500000\nPost‐expand include size: 5665/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1285/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 15/500\nLua time usage: 0.024s\nLua memory usage: 1.26 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Julius Streicher\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Julius Streicher"}]}
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