{"video":[],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":43.8,"end":73.8},"art":"Niccolò Copernico","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Niccolò Copernico</b> (in polacco <b>Mikołaj Kopernik</b>; Toruń, 19 febbraio 1473 – Frombork, 24 maggio 1543) fu un astronomo polacco&nbsp;famoso per aver portato all'affermazione la teoria eliocentrica.</p>\n<p>Fu anche un canonico, un giurista, un governatore, un astrologo e un medico. Un dibattito storico-geografico, oggi considerato poco serio, si tradusse in un'aspra contesa circa la sua nazionalità. Copernico è in genere considerato un polacco discendente da una famiglia di origini tedesche.</p>\n<p>La sua teoria - che propone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti componenti il sistema solare - riprende quella greca di Aristarco di Samo dell'eliocentrismo, la teoria opposta al geocentrismo, che voleva invece la Terra al centro del sistema. Merito suo non è dunque l'idea, già espressa dai greci, ma la sua rigorosa dimostrazione tramite procedimenti di carattere matematico.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.476 seconds\nReal time usage: 0.660 seconds\nPreprocessor visited node count: 2139/1000000\nPreprocessor generated node count: 20104/1500000\nPost‐expand include size: 2880/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1344/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 12/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Niccolò Copernico\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Niccolò Copernico"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":126.7,"end":156.7},"art":"Cartesio","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n\n<p><b>René Descartes</b> <span title=\"Questa è una trascrizione IPA della pronuncia. Vedere l'alfabeto fonetico internazionale.\" class=\"IPA\">[ʀəˈne deˈkaʀt]</span>, latinizzato in <b>Renatus Cartesius</b> e italianizzato in <b>Renato Cartesio</b> (La Haye en Touraine, 31 marzo 1596 – Stoccolma, 11 febbraio 1650) è stato un filosofo e matematico francese. È ritenuto fondatore della filosofia e della matematica moderna.</p>\n<p>Cartesio estese la concezione razionalistica di una conoscenza ispirata alla precisione e certezza delle scienze matematiche, così come era stata propugnata da Francesco Bacone, ma formulata e applicata effettivamente solo da Galileo Galilei, a ogni aspetto del sapere, dando vita a quello che oggi è conosciuto con il nome di razionalismo continentale, una posizione filosofica dominante in Europa tra il XVII e il XVIII secolo.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.552 seconds\nReal time usage: 0.676 seconds\nPreprocessor visited node count: 3706/1000000\nPreprocessor generated node count: 21535/1500000\nPost‐expand include size: 7142/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2396/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 15/500\nLua time usage: 0.013s\nLua memory usage: 834 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cartesio\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cartesio"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":166.2,"end":196.2},"art":"Marco Aurelio Severino","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Marco Aurelio Severino</b> (Tarsia, 1580 – Napoli, 1656) è stato lettore di Anatomia e Chirurgia nello Studio di Napoli dal 1622 al 1645, nonché medico di chirurgia pratica presso il nosocomio degli Incurabili di Napoli.</p>\n<p>Teorico e operatore diretto di una chirurgia attiva detta da lui stesso ‘del medicar crudo’, fu valente anatomista e pubblicò la <i>Zootomia democritea</i> la prima opera di anatomia comparata.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.324 seconds\nReal time usage: 0.368 seconds\nPreprocessor visited node count: 1403/1000000\nPreprocessor generated node count: 14306/1500000\nPost‐expand include size: 4232/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2500/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 12/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Marco Aurelio Severino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Marco Aurelio Severino"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":244.3,"end":274.3},"art":"Raimondo di Sangro","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/8d/Raimondo_di_Sangro.jpg/250px-Raimondo_di_Sangro.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><b>Raimondo di Sangro (o de Sangro)</b>, VII principe di Sansevero (Torremaggiore, 30 gennaio 1710 – Napoli, 22 marzo 1771), è stato un esoterista, inventore, anatomista, militare, alchimista, massone, letterato e accademico italiano.</p>\n<p>Originale espontente dell'Illuminismo europeo, nei suoi laboratori (ubicati nella napoletana piazza San Domenico Maggiore) Raimondo si dedicò ai più disparati campi delle scienze e delle arti, spaziando dalla meccanica alla chimica, dalla tipografia all'idrostatica, raggiungendo risultati che apparivano «prodigiosi» ai contemporanei. Tuttavia, in virtù della sua concezione esoterica della conoscenza, egli preferì sempre non rivelare dettagliatamente i segreti delle sue invenzioni.</p>\n<p>Il suo messaggio intellettuale, tuttavia, è passato ai posteri soprattutto grazie alla maestosità della Cappella Sansevero, dove è trasfusa tutta l'eclettica e carismatica personalità del Principe che, del resto, è l'autore del suo suggestivo progetto iconografico. Parte di quel messaggio lo affidò anche nella sua <i>Lettera Apologetica</i>, scritto che per il contenuto e per l'eccezionalità tipografica destò un certo sconcerto, tanto che fu considerata «una sentina di tutte l’eresie» e, in quanto tale, proibita dalla Chiesa.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.836 seconds\nReal time usage: 0.897 seconds\nPreprocessor visited node count: 4893/1000000\nPreprocessor generated node count: 24785/1500000\nPost‐expand include size: 7920/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3065/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 16/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Raimondo di Sangro\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Raimondo di Sangro"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":328,"end":358},"art":"Museo di anatomia umana (Seconda università di Napoli)","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http:null\"></div><br><div>\n<p>Il <b>Museo di Anatomia Umana</b> è un museo di Napoli, ubicato presso l'Istituto di Anatomia Umana nei chiostri di Santa Patrizia della Seconda Università degli Studi di Napoli.</p>\n<p>Riaperto al pubblico soltanto di recente, il museo fu fondato tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento, principalmente a scopo didattico e grazie ad una serie di collezioni che vi furono collocate in seguito all'affermazione delle teorie evoluzionistiche di Charles Darwin.</p>\n<p>Nel museo è presente una sezione relativa alla anatomia normale, in cui è possibile trovare, tra l'altro, una raccolta di organi in cera curata da Francesco Citarelli e una sequenza di organi interni, molti dei quali essiccati.</p>\n<p>Vi è poi una sezione interessata all'anatomia patologica, quella branca della scienza anatomica che studia le malformazioni dovute ad alterazioni provocate dalle malattie; qui, sono conservati feti malformati, teste ciclopiche (dotate di un solo occhio) e numerosi reperti di <i>mostruosità</i> in formalina o alcool.</p>\n<p>È uno dei musei di anatomia più importanti al mondo e contiene addirittura un omero preparato dal grande anatomista fiammingo Andrea Vesalio nel Cinquecento.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.056 seconds\nReal time usage: 0.082 seconds\nPreprocessor visited node count: 51/1000000\nPreprocessor generated node count: 543/1500000\nPost‐expand include size: 425/2048000 bytes\nTemplate argument size: 229/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Museo di anatomia umana (Seconda università di Napoli)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Museo di anatomia umana (Seconda università di Napoli)"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":454,"end":484},"art":"Andrea Vesalio","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Andrea Vesàlio</b>, forma italianizzata di <b>Andreas van Wesel</b> (Bruxelles, 31 dicembre 1514 – Zante, 15 ottobre 1564), è stato un anatomista e medico fiammingo. È considerato il fondatore della moderna anatomia. Fu medico di corte dell'imperatore Carlo V d'Asburgo e poi del figlio Filippo, e il primo a farsi assertore del superamento dell'antica medicina galenica (che egli rigettò in maniera integrale) e di una completa riscrittura delle conoscenze anatomiche e mediche, attraverso lo studio autoptico del corpo umano e la pratica della dissezione dei cadaveri, che egli perseguì con intento metodico. Fu autore del <i>De humani corporis fabrica libri septem</i> (spesso citata ellitticamente come <i>Fabrica</i>), prima opera scientifica di anatomia, pubblicata nel 1543 a Venezia, arricchita da una variegata rassegna di disegni e illustrazioni del corpo umano. L'opera, <i>summa</i> del pensiero vesaliano post-galenico, fu ripresa per la gran parte, nel corredo iconografico, nell'<i>Historia de la composición del cuerpo humano</i> (1552) dello spagnolo Giovanni Valverde, che contribuì a diffondere nei paesi di cultura ispanica l'opera del Vesalio.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.452 seconds\nReal time usage: 0.507 seconds\nPreprocessor visited node count: 3536/1000000\nPreprocessor generated node count: 20381/1500000\nPost‐expand include size: 3071/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1247/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 12/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea Vesalio\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Andrea Vesalio"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":515.1,"end":545.1},"art":"Museo di mineralogia (Napoli)","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/6a/Museo_di_scienze_mineralogiche_Napoli.jpg/200px-Museo_di_scienze_mineralogiche_Napoli.jpg\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>Il <b>Real Museo Mineralogico</b> fu istituito - primo in Italia - nel 1801 da Ferdinando IV di Borbone ed ha sede nella ex Biblioteca del Collegio Massimo dei Gesuiti. Fra gli studiosi che vi hanno operato, vi sono Matteo Tondi, Carminantonio Lippi, Arcangelo Scacchi e Ferruccio Zambonini.</p>\n<p>Il Museo conserva circa 30.000 campioni, tra i quali alcuni molto rari per dimensioni o bellezza e oggi fa parte del Centro Musei Scienze Naturali dell'Università Federico II.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.256 seconds\nReal time usage: 0.291 seconds\nPreprocessor visited node count: 548/1000000\nPreprocessor generated node count: 3121/1500000\nPost‐expand include size: 4975/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2233/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 26/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Museo di mineralogia (Napoli)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Museo di mineralogia (Napoli)"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":743,"end":773},"art":"Museo di zoologia di Napoli","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/6/6a/Museo_di_scienze_mineralogiche_Napoli.jpg/250px-Museo_di_scienze_mineralogiche_Napoli.jpg\"></div><br><div>\n<p>Il <b>Museo di zoologia di Napoli</b> è una delle collezioni dei cosiddetti musei universitari, cioè quei musei gestiti direttamente dall'Università degli Studi di Napoli Federico II.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.068 seconds\nReal time usage: 0.080 seconds\nPreprocessor visited node count: 72/1000000\nPreprocessor generated node count: 529/1500000\nPost‐expand include size: 841/2048000 bytes\nTemplate argument size: 417/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 4/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Museo di zoologia di Napoli\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Museo di zoologia di Napoli"},{"id":"tx-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":799.7,"end":829.7},"title":"Ferrante Imperato","text":"<p>Da Dizionario Biografico degli Italiani on line</p>\n\n<p>Ferrante Imperato</p>\n\n<p>Sulla giovinezza dell&#39;I. e sui primi anni della sua professione non si hanno notizie. Lo si conosce gi&agrave; speziale e naturalista affermato, di solidissima posizione economica, sposato e padre di tre figli: oltre a Francesco, Andrea e una femmina, della quale non &egrave; noto il nome e che mor&igrave; verso la fine del 1612. Nello stesso anno venne a mancare anche la moglie dell&#39;Imperato. L&#39;inizio della sua attivit&agrave; professionale va comunque fatto risalire perlomeno agli anni intorno al 1554</p>\n\n<p><a href=\"http://www.treccani.it/enciclopedia/ferrante-imperato_(Dizionario_Biografico)/\" target=\"_blank\">Continua a leggere...</a></p>\n","art":"Museo di zoologia di Napoli"},{"id":"wk-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":860.8,"end":890.8},"art":"Orto botanico di Napoli","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/cb/Napoli_-_Real_orto_botanico.jpg/250px-Napoli_-_Real_orto_botanico.jpg\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>L'<b>Orto botanico di Napoli</b>, conosciuto anche come <b>Real orto botanico</b>, è una struttura dell'Università Federico II, che fa parte della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Attualmente ha una estensione di 12 ettari e ospita circa 9000 specie vegetali e quasi 25000 esemplari. Si trova in via Foria, vicino al Real Albergo dei Poveri.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.204 seconds\nReal time usage: 0.237 seconds\nPreprocessor visited node count: 527/1000000\nPreprocessor generated node count: 2989/1500000\nPost‐expand include size: 4677/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1995/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 26/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Orto botanico di Napoli\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Orto botanico di Napoli"},{"id":"wk-10","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":900,"end":930},"art":"Michele Tenore","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Michele Tenore</b> (Napoli, 5 maggio 1780 – Napoli, 19 luglio 1861) è stato un botanico italiano.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.288 seconds\nReal time usage: 0.331 seconds\nPreprocessor visited node count: 2023/1000000\nPreprocessor generated node count: 20292/1500000\nPost‐expand include size: 2258/2048000 bytes\nTemplate argument size: 735/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 11/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Michele Tenore\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Michele Tenore"},{"id":"wk-11","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":964.1,"end":994.1},"art":"Federico Delpino","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Federico Delpino</b> (Chiavari, 27 dicembre 1833 – Napoli, 14 maggio 1905) è stato un botanico italiano.</p>\n<p>In gioventù si iscrisse all'Università di Genova per un corso di studi in Matematica, abbandonando però gli studi precocemente. Per gravi motivi familiari fu indotto a ottenere impiego presso il Ministero delle Finanze a Torino. In seguito al trasferimento della capitale del Regno d'Italia a Firenze si trasferì in quella città, dove trovò occasione di frequentare il Giardino dei semplici e il museo botanico dell'Università. Ebbe la possibilità di fare la conoscenza in quell'ambito di Filippo Parlatore, che nel 1867, riconosciuta in lui un'inconsueta capacità di apprendimento, e di un'estesa cultura botanica, in gran parte al di fuori dei canoni culturali dell'epoca, gli propose l'incarico di assistente presso quella struttura accademica, incarico che Delpino accettò.</p>\n<p>Nel 1871 divenne professore di Scienze Naturali. In quel periodo si imbarcò come naturalista sulla nave da guerra Garibaldi, in una spedizione che era stata allestita come viaggio di istruzione per il principe Tommaso di Savoia-Genova, visitò così tra l'altro la regione costiera del Brasile, riportando reperti ed osservazioni di notevole importanza.</p>\n<p>Per la sua adozione delle teorie evoluzionistiche di Darwin, venne considerato il maggiore \"darwinista\" ed evoluzionista italiano.</p>\n<p>Nel 1875 ottenne l'incarico di professore straordinario all'Università di Genova dove tra l'altro diresse il locale Orto botanico, e dove rimase fino al 1884; in quell'anno ottenne un incarico presso l'Università di Bologna dove rimase per quasi dieci anni.</p>\n<p>Si trasferì quindi a Napoli presso la locale Università, dove divenne preside della Facoltà di Scienze; nel 1903 fu eletto Presidente della Società Botanica Italiana.</p>\n<p>Alla sua morte nel 1905, Delpino fu seppellito nel settore degli uomini illustri del cimitero di Poggioreale.</p>\n<p>In applicazione del suo carattere estroso e svincolato da convenzioni, le sue iniziative di studio, basate su una formazione ampiamente autodidatta e quindi non allineata ai canoni accademici convenzionali, riguardarono soprattutto un sistema di osservazione che si potrebbe dire \"ampiamente integrato\" dei fenomeni vegetali, e quindi obbligatoriamente connesso a quello di tutti i viventi, vegetali ed anche animali, ma soprattutto applicato rigorosamente nel proprio ambiente vitale, completo ed effettivo. Di massima importanze furono le sue osservazioni sugli agenti di impollinazione e di dispersione dei semi. Sui meccanismi di inibizione alla autoimpollinazione.</p>\n<p>Tale sistema fu drasticamente innovativo rispetto alla condizione culturale del suo tempo, che prevedeva la osservazione, e la descrizione minuziosa di ogni individuo vegetale, a scopo di classificazione o di riconoscimento di esso, senza però alcuna attenzione, se non del tutto marginale, alle interazioni con altri viventi e con l'ambiente naturale. Gli studi da lui definiti di “<b>Biologia Vegetale</b>”, trovarono compendio nella sua opera <b>Memorie di Biologia Vegetale</b> che si può definire una base speculativa interdisciplinare, che condusse a quella che oggi è definita \"Ecologia\".</p>\n<p>È a lui intitolato il liceo classico statale di Chiavari (GE).</p>\n<p>Lontano cugino di Alberto Feijoo Delpino (Artista) e Pedro Henrique Colombini Delpino.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.536 seconds\nReal time usage: 0.594 seconds\nPreprocessor visited node count: 2213/1000000\nPreprocessor generated node count: 22056/1500000\nPost‐expand include size: 4566/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1603/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 15/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Federico Delpino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Federico Delpino"},{"id":"wk-12","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1004.4,"end":1034.4},"art":"Reggia di Portici","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>La <b>reggia di Portici</b> è una dimora storica fatta costruire dal sovrano Carlo III, come palazzo reale per la dinastia dei Borbone di Napoli, prima della costruzione della più imponente reggia di Caserta.</p>\n<p>È situata appunto a Portici, comune alle porte di Napoli, all'interno di un ampio parco dotato di un giardino all'inglese e di un anfiteatro.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.224 seconds\nReal time usage: 0.264 seconds\nPreprocessor visited node count: 492/1000000\nPreprocessor generated node count: 2699/1500000\nPost‐expand include size: 5170/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1750/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 26/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Reggia di Portici\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Reggia di Portici"},{"id":"wk-13","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1074.3,"end":1104.3},"art":"Osservatorio astronomico di Capodimonte","lang":"it","wiki":"<div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>L'<b>osservatorio astronomico di Capodimonte</b> (acronimo <b>OAC</b>) di Napoli è un centro di ricerca permanente dell'INAF, che promuove, realizza e coordina attività nei campi dell'astronomia, della radioastronomia, dell'astrofisica e della fisica cosmica, in collaborazione con le università e con altri soggetti pubblici e privati, nazionali ed internazionali. 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Alla sua fondazione, che risale al 1841, la sede era situata alle pendici del Vesuvio. L'Osservatorio Vesuviano fu inaugurato nel 1845 durante il VII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Napoli. Il primo direttore fu il fisico parmense Macedonio Melloni, a cui seguì Luigi Palmieri, inventore del primo sismografo elettromagnetico (1856). Tra i successivi direttori si ricordano Giuseppe Mercalli, Raffaele Matteucci, Giuseppe Imbò e Giuseppe Luongo. Oggi nel vecchio sito si trovano il museo e la biblioteca storica, mentre i laboratori ed il Centro di Sorveglianza si trovano a Fuorigrotta (Napoli).<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.068 seconds\nReal time usage: 0.097 seconds\nPreprocessor visited node count: 22/1000000\nPreprocessor generated node count: 146/1500000\nPost‐expand include size: 51/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Osservatorio Vesuviano\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Osservatorio Vesuviano"},{"id":"wk-16","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1514.8,"end":1544.8},"art":"Stazione zoologica Anton Dohrn","lang":"it","wiki":"<div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>La <b>Stazione zoologica Anton Dohrn</b> di Napoli è una istituzione scientifica ed ente di ricerca situata in Villa Comunale (tra via Caracciolo e la Riviera di Chiaia), nel quartiere Chiaia. Comprende anche un acquario, il più antico d'Italia (e secondo più antico d'Europa, primo tra quelli ancora esistenti).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.136 seconds\nReal time usage: 0.171 seconds\nPreprocessor visited node count: 447/1000000\nPreprocessor generated node count: 2458/1500000\nPost‐expand include size: 4007/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1680/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 26/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Stazione zoologica Anton Dohrn\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Stazione zoologica Anton Dohrn"}]}

Cartesio sul Vesuvio

 

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Realizzato grazie al contributo del POR FESR Regione Lazio 2007-2013 – Asse I – Avviso Pubblico "Insieme x Vincere" – Prot. Domanda n.SVLAZ-SU-2012-1038 – Codice CUP n. F84E14000930007 e Avviso pubblico per la presentazione di progetti di innovazione delle micro e piccole imprese - Prot. FILAS-MI-2011-1343 del 3/8/2012 – CUP F87I1200233007
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