{"video":[{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":0,"end":2943.91873},"spot":null,"idx":0,"id":"vd-0","videoId":0}],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":97},"time":{"start":62.6,"end":92.6},"art":"Giorgio Morandi","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Giorgio Morandi</b> (Bologna, 20 luglio 1890 – Bologna, 18 giugno 1964) è stato un pittore e incisore italiano. Fu uno dei protagonisti della pittura italiana del Novecento ed è considerato tra i maggiori incisori mondiali del secolo.</p>\n<p>La sua pittura si può definire unica e universalmente riconosciuta; celebri le sue nature morte olio su tela, dove la luce rappresenta il fondamento delle sue opere. L'apparente semplicità dei contenuti (vasi, bottiglie, ciotole, fiori, paesaggi) viene esaltata dalla qualità pittorica.</p>\n<p>Riservato, dai tratti nobili, gentile sia nella vita privata che in quella professionale, Morandi ha fatto discutere Bologna per la sua personalità enigmatica ma fortemente positiva.</p>\n<p>Morandi ha vissuto in via Fondazza, a Bologna, con la madre e le tre sorelle Anna, Dina e Maria Teresa che lo hanno sempre accompagnato con nobile spirito fino alla sua morte avvenuta il 18 giugno 1964 dopo una degenza di un mese. Morandi, durante gli ultimi giorni della sua vita, stava coricato nel suo letto continuando con l'indice a disegnare nell'aria le forme che avrebbero fatto parte del percorso artistico che andava evolvendosi. Morandi dipinse sempre nella sua stanza di via Fondazza. Solamente quando costruirono nel 1960 la casa estiva a Grizzana Morandi (il nome dell'artista è stato aggiunto ufficialmente al toponimo del comune nel 1985), ebbe un vero e proprio studio. Di fronte alla casa estiva si trovano i tre Fienili del Campiaro, soggetto frequente nelle tele del pittore.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1201\nCPU time usage: 0.124 seconds\nReal time usage: 0.155 seconds\nPreprocessor visited node count: 81/1000000\nPreprocessor generated node count: 655/1500000\nPost‐expand include size: 2280/2048000 bytes\nTemplate argument size: 130/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 5/40\nExpensive parser function count: 12/500\nLua time usage: 0.030s\nLua memory usage: 1.26 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio Morandi\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Giorgio Morandi"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":97},"time":{"start":168.5,"end":198.5},"art":"Galleria d'arte moderna di Bologna","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>La <b>Galleria d'Arte Moderna di Bologna</b>, è stato uno dei musei più importanti della città di Bologna.</p>\n<p>Attualmente, dopo aver abbandonato la sua sede storica in piazza della Costituzione, ha cinque sedi espositive: la sede centrale del Museo d'Arte Moderna di Bologna, Villa delle Rose, il Museo Morandi, la Casa Morandi e il Museo per la Memoria di Ustica, ed un patrimonio di oltre 3.500 opere d'arte moderna e arte contemporanea. Con l'apertura del nuovo museo in via Don Minzoni si affiancano a tali attività anche eventi musicali, spettacoli, film e incontri con gli artisti.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1136\nCPU time usage: 0.132 seconds\nReal time usage: 0.151 seconds\nPreprocessor visited node count: 197/1000000\nPreprocessor generated node count: 1945/1500000\nPost‐expand include size: 2892/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1137/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Galleria d'arte moderna di Bologna\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Galleria d'arte moderna di Bologna"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":97},"time":{"start":253.9,"end":283.9},"art":"L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/5/53/L'Arrivèe_d'un_train_en_gare_de_La_Ciotat_(1896)_01.jpg/280px-L'Arrivèe_d'un_train_en_gare_de_La_Ciotat_(1896)_01.jpg\"></div><br><div>\n<p><i><b>L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat</b></i> (in francese: <i>L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat</i>) è uno dei più famosi cortometraggi dei fratelli Auguste e Louis Lumière.</p>\n\n<p>Girato nel 1895 a La Ciotat, Bouches-du-Rhône, Francia, per mezzo del Cinématographe, è un film 35 mm, in bianco e nero, muto, della durata di 45 secondi circa. In esso viene rappresentato l'arrivo di un treno, trainato da una locomotiva a vapore, nella stazione ferroviaria della città costiera di La Ciotat. Come la maggior parte dei primi film Lumière anche questo illustra una scena di vita quotidiana.<br>\nInteressante è la particolare inquadratura angolata e non frontale, come invece avveniva di solito nei primissimi film della storia del cinema, che permette una grande profondità di campo, con una straordinaria messa a fuoco del treno in arrivo sia in lontananza sia in primo piano. I personaggi entrano ed escono liberamente dalla scena, senza un personaggio o un'azione principale, ma anzi con una molteplicità di centri di interesse.</p>\n<p>La leggenda dice che gli spettatori del cinema vedendo per la prima volta delle immagini in movimento, fuggirono via dal cinema pensando di essere investiti dal treno (questo episodio è stato reinterpretato in chiave comica nel film Superfantozzi). Pur non trovando riscontri attendibili, tale racconto lascia intuire l'emozione e la meraviglia che gli spettatori del cinema provarono il 6 gennaio 1896, data in cui il film venne proiettato per la prima volta.</p>\n<p>Contrariamente a quanto riportato da più fonti, questo film non faceva parte dei 10 in programma al primo spettacolo pubblico a pagamento di cinematografo del 28 dicembre 1895 al Salon indien du Grand Café di Boulevard des Capucines a Parigi.</p>\n<p>Nell'immaginario comune questo film viene erroneamente considerato il primo film proiettato nella storia del cinema; in realtà la prima proiezione fu <i>La Sortie de l'Usine Lumière à Lyon</i> che ritraeva il momento dell'uscita degli operai della fabbrica Lumière a Lione.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1193\nCPU time usage: 0.300 seconds\nReal time usage: 0.438 seconds\nPreprocessor visited node count: 287/1000000\nPreprocessor generated node count: 2647/1500000\nPost‐expand include size: 2559/2048000 bytes\nTemplate argument size: 847/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 7/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.157s\nLua memory usage: 486 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":97},"time":{"start":318.4,"end":348.4},"art":"Ballet mécanique","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/1/19/Ballet_mécanique_06.jpg/193px-Ballet_mécanique_06.jpg\"></div><br><div>\n<p><i><b>Ballet mécanique</b></i> è un film del pittore Fernand Léger del 1924, considerato il migliore esempio pervenutoci di cinema cubista.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1124\nCPU time usage: 0.440 seconds\nReal time usage: 0.474 seconds\nPreprocessor visited node count: 312/1000000\nPreprocessor generated node count: 2461/1500000\nPost‐expand include size: 2214/2048000 bytes\nTemplate argument size: 623/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 7/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.282s\nLua memory usage: 486 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ballet mécanique\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ballet mécanique"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":99},"time":{"start":486.5,"end":516.5},"art":"Masaccio","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n\n<p><b>Masaccio</b>, soprannome di <b>Tommaso di ser Giovanni di Mone Cassai</b> (Castel San Giovanni in Altura, 21 dicembre 1401 – Roma, estate 1428), è stato un pittore italiano.</p>\n<p>Fu uno degli iniziatori del Rinascimento a Firenze, rinnovando la pittura secondo una nuova visione rigorosa, che rifiutava gli eccessi decorativi e l'artificiosità dello stile allora dominante, il gotico internazionale. Partendo dalla sintesi volumetrica di Giotto, riletta attraverso la costruzione prospettica brunelleschiana e la forza plastica della statuaria donatelliana, inserì le sue «figure vivissime e con bella prontezza a la similitudine del vero» (Vasari) in architetture e paesaggi credibili, modellandole attraverso l'uso del chiaroscuro. Bernard Berenson disse di lui «Giotto rinato, che ripiglia il lavoro al punto dove la morte lo fermò».</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1123\nCPU time usage: 0.176 seconds\nReal time usage: 0.207 seconds\nPreprocessor visited node count: 98/1000000\nPreprocessor generated node count: 858/1500000\nPost‐expand include size: 2733/2048000 bytes\nTemplate argument size: 475/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 12/500\nLua time usage: 0.033s\nLua memory usage: 1.4 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Masaccio\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Masaccio"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":99},"time":{"start":650,"end":680},"art":"Giuseppe Raimondi (scrittore)","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http:null\"></div><br><div><p><b>Giuseppe Raimondi</b> (Bologna, 18 luglio 1898 – Bologna, 1985) è stato uno scrittore italiano.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1148\nCPU time usage: 0.168 seconds\nReal time usage: 0.187 seconds\nPreprocessor visited node count: 35/1000000\nPreprocessor generated node count: 203/1500000\nPost‐expand include size: 798/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 9/500\nLua time usage: 0.058s\nLua memory usage: 1.24 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe Raimondi (scrittore)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Giuseppe Raimondi (scrittore)"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":991.5,"end":1021.5},"art":"Marcia su Roma","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>La <b>marcia su Roma</b> fu una manifestazione armata organizzata dal Partito Nazionale Fascista (PNF), guidato da Benito Mussolini, il cui successo ebbe come conseguenza l'ascesa al potere del partito stesso in Italia ed il dissolvimento definitivo dello Stato liberale, già precedentemente in crisi.</p>\n<p>Il 28 ottobre 1922, alcune decine di migliaia di militanti fascisti si diressero sulla capitale rivendicando dal sovrano la guida politica del Regno d'Italia e minacciando, in caso contrario, la presa del potere con la violenza. La manifestazione eversiva si concluse con successo quando, il 30 ottobre, il re Vittorio Emanuele III cedette alle pressioni dei fascisti e decise di incaricare Mussolini di formare un nuovo governo. Vengono ricompresi nella medesima locuzione anche altri eventi collegati verificatisi, fra il 27 ed il 30 ottobre, in tutto il territorio nazionale.</p>\n<p>La Marcia su Roma venne celebrata negli anni successivi come il prologo della cosiddetta rivoluzione fascista e il suo anniversario divenne il punto di riferimento per il conto degli anni secondo l'era fascista.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1125\nCPU time usage: 0.076 seconds\nReal time usage: 0.089 seconds\nPreprocessor visited node count: 22/1000000\nPreprocessor generated node count: 146/1500000\nPost‐expand include size: 51/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Marcia su Roma\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Marcia su Roma"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1337.5,"end":1367.5},"art":"Cimabue","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Cimabue</b>, pseudonimo di <b>Cenni (o Bencivieni) di Pepo</b> (Firenze, 1240 circa – Pisa, 1302), è stato un pittore italiano.</p>\n<p>Si hanno notizie di lui dal 1272. Dante lo citò come il maggiore della generazione antecedente a quella di Giotto, parallelamente al poeta Guido Guinizelli e al miniatore Oderisi da Gubbio. Secondo il Ghiberti e il Libro di Antonio Billi fu al contempo maestro e scopritore di Giotto. Il Vasari lo indicò come il primo pittore che si discostò dalla \"scabrosa goffa e ordinaria [...] maniera greca\", ritrovando il principio del disegno verosimile \"alla latina\".</p>\n<p>A Cimabue spetta però un passo fondamentale nella transizione da figure ieratiche e idealizzate (di tradizione bizantina) verso veri soggetti, dotati di umanità ed emozioni, che saranno alla base della pittura italiana e occidentale. Fu un pittore di spregiudicata capacità innovatrice (si pensi agli espedienti con cui rese drammatica come mai prima di allora la <i>Crocifissione</i> ad Assisi, oppure all'incredibile inclinazione del <i>Crocifisso di Santa Croce</i>), che pur senza staccarsi mai dai modi propriamente bizantini, li portò alle estreme conseguenze, a un passo dal rinnovamento già perseguito in scultura da Nicola Pisano e in pittura poi da Giotto.</p>\n<p>Studi recenti hanno dimostrato come in realtà il rinnovamento operato da Cimabue non fosse poi assolutamente isolato nel contesto europeo, poiché la stessa pittura bizantina mostrava dei segni di evoluzione verso una maggiore resa dei volumi ed un migliore dialogo con l'osservatore. Per esempio negli affreschi del monastero di Sopoćani, datati 1265, si notano figure ormai senza contorno dove le sfumature finissime evidenziano la rotondità volumetrica. D'altronde lo stesso Vasari, cui tanto si deve nell'attribuzione a Cimabue dell'avvio della rinascenza della pittura italiana, afferma che egli ebbe \"maestri greci\".<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1116\nCPU time usage: 0.180 seconds\nReal time usage: 0.209 seconds\nPreprocessor visited node count: 77/1000000\nPreprocessor generated node count: 629/1500000\nPost‐expand include size: 2194/2048000 bytes\nTemplate argument size: 408/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 5/40\nExpensive parser function count: 5/500\nLua time usage: 0.039/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.27 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cimabue\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cimabue"},{"id":"wk-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1624.5,"end":1654.5},"art":"Guernica (Picasso)","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/38/GuernicaGernikara.jpg/250px-GuernicaGernikara.jpg\"></div><br><div>\n\n\n<p><i><b>Guernica</b></i> è il titolo di un noto dipinto di Pablo Picasso, realizzato dopo il bombardamento aereo della città omonima durante la guerra civile spagnola da parte della Legione Condor, corpo volontario composto da elementi della tedesca <i>Luftwaffe</i>, e della Aviazione Legionaria Fascista d'Italia il 26 aprile 1937.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1132\nCPU time usage: 0.240 seconds\nReal time usage: 0.278 seconds\nPreprocessor visited node count: 333/1000000\nPreprocessor generated node count: 2842/1500000\nPost‐expand include size: 6597/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1543/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.014/10.000 seconds\nLua memory usage: 485 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Guernica (Picasso)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Guernica (Picasso)"},{"id":"wk-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2049,"end":2079},"art":"Linea Gotica","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/02/Gothic_Line_-_Concept_of_OperationOlive_1944.png/250px-Gothic_Line_-_Concept_of_OperationOlive_1944.png\"></div><br><div>\n\n\n\n\n<p>La <b>Linea Gotica</b> (in tedesco <i>Gotenstellung</i>, in inglese <i>Gothic Line</i>) fu la linea difensiva istituita dal feldmaresciallo tedesco Albert Kesselring nel 1944 nel tentativo di rallentare l'avanzata dell'esercito alleato comandato dal generale Harold Alexander verso il nord Italia. La linea difensiva si estendeva dalla provincia di Apuania (le attuali Massa e Carrara), fino alla costa adriatica di Pesaro, seguendo un fronte di oltre 300 chilometri sui rilievi delle Alpi Apuane proseguendo verso est lungo le colline della Garfagnana, sui monti dell'Appennino modenese, l'Appennino bolognese, l'alta valle dell'Arno, quella del Tevere e l'Appennino forlivese, per finire poi sul versante adriatico negli approntamenti difensivi tra Rimini e Pesaro.</p>\n<p>I tedeschi battezzarono inizialmente questa linea con il nome di \"Linea Gotica\". Per volere dello stesso Adolf Hitler, che temeva le ripercussioni propagandistiche se il nemico avesse sfondato una linea dal nome così altisonante, si decise poi di ribattezzarla <b>Linea Verde</b> (<i>\"Grüne Linie\"</i>), anche se nella storia, e soprattutto in Italia, questa linea difensiva continuò ad esser conosciuta con il nome di \"Gotica\". Il feldmaresciallo Kesselring intendeva così proseguire la sua tattica della \"ritirata combattuta\", già attuata dai tedeschi fin dai primi sbarchi alleati in Sicilia, per infliggere al nemico il maggior numero di perdite, in modo tale da rallentare e addirittura fermare l'avanzata angloamericana verso nord, difendendo la Pianura Padana e quindi l'accesso all'Europa settentrionale, attraverso il Brennero, e l'accesso all'Europa centrale attraverso Trieste. Sfruttando il terreno montuoso, Kesselring poté concentrare le sue truppe sulle direttrici e sui pochi valichi appenninici che le colonne alleate avrebbero potuto percorrere, impedendo per molti mesi all'esercito angloamericano composto dall'8ª armata inglese e dalla 5ª armata americana di avanzare in modo significativo verso l'Emilia-Romagna. La Linea Gotica cedette nel settembre 1944 sul settore adriatico nel corso della operazione <i>Olive</i> mentre resistette nella parte centrale, cedendo solo il 21 aprile 1945 a seguito dell'offensiva di primavera Alleata.</p>\n<p>Infliggendo agli attaccanti gravi perdite e permettendo all'esercito tedesco di resistere fino al decisivo sfondamento delle fortificazioni pochi giorni prima della resa incondizionata delle truppe tedesche in Italia, la Linea Gotica trasformò paradossalmente l'ultimo fronte italiano di una guerra ormai perduta in una \"vittoria difensiva\" tedesca.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1145\nCPU time usage: 1.208 seconds\nReal time usage: 1.330 seconds\nPreprocessor visited node count: 3391/1000000\nPreprocessor generated node count: 16456/1500000\nPost‐expand include size: 74277/2048000 bytes\nTemplate argument size: 27912/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.019/10.000 seconds\nLua memory usage: 577 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Linea Gotica\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Linea Gotica"},{"id":"wk-10","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2474,"end":2506.3},"art":"Mao Tse-tung","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e8/Mao_Zedong_portrait.jpg/225px-Mao_Zedong_portrait.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><b>Mao Tse-tung</b> <span class=\"noprint\"><span class=\"unicode audiolink\">pronuncia</span></span> (Shaoshan, 26 dicembre 1893 – Pechino, 9 settembre 1976) è stato un rivoluzionario, politico e filosofo cinese.</p>\n<p>Fu portavoce del Partito Comunista Cinese dal 1943 fino alla sua morte. Sotto la sua guida, il partito salì al governo cinese a seguito della vittoria nella guerra civile e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, di cui dal 1949 fu presidente.</p>\n<p>Durante la guida della Cina, sviluppò un marxismo-leninismo \"sinizzato\", noto come maoismo, collettivizzando l'agricoltura con il cosiddetto \"Grande Balzo in avanti\". Il presidente cinese fu promotore di un'alleanza con l'Unione Sovietica che in seguito ruppe e lanciò la Rivoluzione Culturale.</p>\n<p>A Mao vengono attribuiti: la creazione di una Cina unificata e libera dalla dominazione straniera, l'intervento cinese in Corea, l'invasione del Tibet e il conflitto sino-indiano del '62, l'uso sistematico della repressione e dei lavori forzati (vedi Laogai), lo sterminio di milioni di contadini nella riforma agraria del 1951, la carestia del 1958-1961 e la violenza della Rivoluzione Culturale. Tra il 1959 e il 1962, nel periodo del <i>gran balzo in avanti</i>, si stima che a causa della sua politica morirono tra i 13 e i 46 milioni di cinesi.</p>\n<p>Mao Tse-tung viene comunemente chiamato <b>Presidente Mao</b> (毛主席, <i>Mao Zhuxi</i>). All'apice del suo culto della personalità, Mao era comunemente noto in Cina come il \"Quattro volte grande\": \"Grande Maestro, Grande Capo, Grande Comandante Supremo, Grande Timoniere (伟大导师,伟大领袖,伟大统帅,伟大舵手)\".</p>\n\n<p><br style=\"clear:both\">\n<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1203\nCPU time usage: 0.256 seconds\nReal time usage: 0.305 seconds\nPreprocessor visited node count: 752/1000000\nPreprocessor generated node count: 4978/1500000\nPost‐expand include size: 8036/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2374/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 6/40\nExpensive parser function count: 14/500\nLua time usage: 0.037/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.33 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Mao Tse-tung\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Mao Tse-tung"}]}
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