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Dopo aver prestato servizio in artiglieria durante la prima guerra mondiale, entrò a far parte della nuova Luftwaffe di cui fu uno dei principali organizzatori. Durante la seconda guerra mondiale comandò con notevole efficacia flotte aeree nel corso dell'invasione della Polonia, della Campagna di Francia, nella battaglia d'Inghilterra e dell'operazione Barbarossa. Durante queste campagne diresse una serie di attacchi terroristici dei suoi bombardieri contro agglomerati urbani nemici.</p>\n<p>Nel novembre 1941 divenne comandante in capo tedesco dello scacchiere Sud ed ebbe il comando generale delle operazioni nel Mediterraneo, che includevano anche le operazioni in Nordafrica. Mentre la collaborazione con il generale Erwin Rommel fu spesso difficile, in generale seppe mantenere buoni rapporti con i dirigenti politico-militari italiani. Dall'estate 1943, e soprattutto dopo l'8 settembre 1943, assunse il comando supremo di tutte le forze tedesche in Italia e condusse con grande abilità la lunga campagna difensiva contro gli Alleati. Per la sua direzione militare in Italia è stato considerato da molti storici uno dei migliori generali tedeschi della seconda guerra mondiale. Verso la fine della guerra, dal marzo 1945, comandò le forze germaniche sul fronte occidentale senza poter evitare la resa finale.</p>\n<p>Kesslering mantenne il controllo dell'Italia occupata con grande durezza, represse il movimento di Resistenza e fu responsabile di numerosi crimini di guerra. Fu accusato dagli Alleati e condannato a morte, sentenza poi commutata in ergastolo per intervento del governo britannico. Fu in seguito rilasciato nel 1952 senza aver mai rinnegato la sua lealtà ad Adolf Hitler. Pubblicò in seguito le sue memorie intitolate <i>Soldat bis zum letzten Tag</i> (Soldato sino all'ultimo giorno)</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1205\nCPU time usage: 0.260 seconds\nReal time usage: 0.313 seconds\nPreprocessor visited node count: 465/1000000\nPreprocessor generated node count: 2806/1500000\nPost‐expand include size: 11601/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3024/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 11/500\nLua time usage: 0.081/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.39 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Albert Kesselring\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Albert Kesselring"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":344,"end":375},"art":"Adolf Hitler","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/10/Bundesarchiv_Bild_183-S33882,_Adolf_Hitler_retouched.jpg/225px-Bundesarchiv_Bild_183-S33882,_Adolf_Hitler_retouched.jpg\"></div><br><div>\n<p><b>Adolf Hitler</b> (Braunau am Inn, 20 aprile 1889 – Berlino, 30 aprile 1945) è stato un politico austriaco naturalizzato tedesco, Cancelliere del Reich dal 1933 e dittatore, col titolo di <i>Führer</i>, della Germania dal 1934 al 1945. Fu il capo del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi, noto con il nome abbreviato di Partito Nazista, e il principale ideatore del nazionalsocialismo.</p>\n<p>Hitler conquistò il potere cavalcando lo scontento e l'orgoglio ferito del popolo tedesco, a causa della sconfitta nella prima guerra mondiale e della grave crisi economica che affliggeva la Repubblica di Weimar, aggravata poi dal crollo di Wall Street del '29. Sfruttando la sua abilità oratoria e l'insoddisfazione delle classi medie e dei disoccupati, presentò un manifesto politico intriso di nazionalismo, anticomunismo e antisemitismo, e dopo alterne vicende (fallito Putsch nel 1923, e conseguenti otto mesi di carcerazione) arrivò alla Cancelleria, nel gennaio del 1933.</p>\n<p>Nel 1934, dopo la morte del presidente Paul von Hindenburg, si attribuì per legge il titolo di <i>Führer</i> e Cancelliere del Reich, accentrando nelle sue mani i poteri dello Stato e instaurando un regime dittatoriale. Grazie a un possente ed efficace programma di ristrutturazione economica e riarmo militare, Hitler perseguì una politica estera estremamente aggressiva, volta principalmente a espandere il <i>Lebensraum</i> (spazio vitale) tedesco a spese delle popolazioni dell'Europa orientale. In un susseguirsi di atti di sfida alla comunità internazionale, giunse ad invadere la Polonia il 1º settembre del 1939, provocando lo scoppio della seconda guerra mondiale. Sconfitto dagli eserciti alleati, con le truppe sovietiche ormai penetrate in città, si suicidò nel suo bunker di Berlino il 30 aprile 1945 insieme alla sposa di un giorno Eva Braun.</p>\n<p>Responsabile della morte di milioni di persone, Hitler fu autore di una politica di discriminazione e sterminio che colpì vari gruppi etnici, politici e sociali (etnie romanì, popolazioni slave, testimoni di Geova, Ebrei, omosessuali, prigionieri di guerra, comunisti, oppositori politici, disabili fisici e mentali) e in particolar modo gli ebrei. Segregati sin dal 1933 dalla vita sociale ed economica del Paese, gli ebrei e le altre minoranze furono oggetto dal 1941 di un piano d'internamento ed eliminazione totale noto con il nome di \"Soluzione finale\", al quale ci si è riferiti sin dall'immediato dopoguerra con il termine di <i>Shoah</i> od Olocausto. La parola genocidio fu coniata dall'ebreo polacco Raphael Lemkin in un'opera del 1944 sulle politiche di sterminio naziste.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1198\nCPU time usage: 0.332 seconds\nReal time usage: 0.378 seconds\nPreprocessor visited node count: 833/1000000\nPreprocessor generated node count: 4812/1500000\nPost‐expand include size: 8392/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2410/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 6/40\nExpensive parser function count: 13/500\nLua time usage: 0.115/10.000 seconds\nLua memory usage: 2.36 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Adolf Hitler\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Adolf Hitler"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":425.7,"end":455.7},"art":"Iprite","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2c/Gaz_moutarde_formule.png/120px-Gaz_moutarde_formule.png\"></div><br><div>\n<p>Il <b>tioetere del cloroetano</b>, più noto come <b>iprite</b>, è uno dei gas impiegati per la guerra chimica; è conosciuto anche come <b>gas mostarda</b> per il suo odore.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1141\nCPU time usage: 0.416 seconds\nReal time usage: 0.458 seconds\nPreprocessor visited node count: 721/1000000\nPreprocessor generated node count: 4859/1500000\nPost‐expand include size: 7253/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1688/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.028/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.08 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Iprite\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Iprite"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":649.6,"end":679.6},"art":"Motosilurante","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>Le <b>motosiluranti</b> (inglese: <b>M</b>otor <b>T</b>orpedo <b>B</b>oat o MTB) sono state delle piccole unità militari navali di attacco le cui caratteristiche erano la maneggevolezza e la velocità con cui si avvicinavano alle navi nemiche per il lancio di siluri. Prive di ogni protezione contro il fuoco nemico la loro principale arma di difesa era la velocità e manovrabilità soprattutto mentre si ritiravano), oltre alla silenziosità e alla difficoltà di individuarne la sagoma di notte o nella nebbia (nell'attacco a bassa velocità). Il loro dislocamento andava da 20 a 30 tonnellate, anche se esistevano piccole motosiluranti di circa 10 tonnellate, mentre quelle maggiori utilizzate dai tedeschi nella seconda guerra mondiale raggiungevano e superavano le 100 tonnellate a pieno carico. Anche i sovietici e i cinesi negli anni '50 produssero delle motosiluranti di grosse dimensioni, prossime alle 200 tonnellate e progettate per operare anche in mare aperto, mentre alla fine degli anni '30 la marina dell'URSS mise in produzione alcune MTB particolarmente veloci ma praticamente incapaci di tenere il mare in tempesta e, per lo scafo in leghe super-leggere, costrette ad essere ricoverate fuori dall'acqua salata quando non erano impegnate.</p>\n<p>I britannici e gli italiani hanno cominciato a sviluppare questo tipo di nave sin dall'inizio del ventesimo secolo. La MTB italiane erano denominate MAS (Motoscafo Armato Silurante), mentre quelle tedesche erano denominate schnellboote.</p>\n<p>Alcune di queste unità della Royal Navy come le Fairmile D potevano essere configurate sia come MGB <b>M</b>otor <b>G</b>un <b>B</b>oat che come motosiluranti o abbinare le due configurazioni. Questa caratteristica venne copiata da molte marine nel dopo guerra, tra cui quella italiana..</p>\n\n<p>Nella US Navy vennero utilizzate le PT Boat, acronimo di Patrol/Torpedo Boat, cioè Battello da Pattugliamento e Silurante; queste unità leggere vennero usate spesso nel Pacifico durante la seconda guerra mondiale in operazioni di pattugliamento e sbarramento, per esempio contro l'Espresso di Tokyo. Vennero soprannominate \"the mosquito fleet\" (flotta di zanzare) dagli americani mentre i giapponesi le chiamavano \"battelli del Diavolo\". Tra i comandanti di queste unità vi fu anche John Fitzgerald Kennedy. I PT boat oltre ad affondare diverse unità navali (militari o mercantili) avversarie furono impiegati per infiltrare od esfiltrare sabotatori e spie, trasportare rifornimenti e soccorsi a posizioni isolate di marines e fanti nelle isole del pacifico, recuperare piloti abbattuti e appoggiare operazioni di sbarco, tutti ruoli assunti, più o meno, dalle unità similari delle altre marine.</p>\n<p>Mentre la Regia Marina nella prima guerra mondiale produsse un grandissimo numero di MAS, ottenendo anche grandi successi (tra cui, ad esempio, l'affondamento di una nave da battaglia modernissima), il numero delle motosiluranti italiane nel secondo conflitto mondiale fu minore, inoltre i MAS italiani erano troppo piccoli, molto veloci (con scafo a spigolo), ma poco marini e pericolosi da impiegare con il mare molto mosso. Per questo motivo dopo il 1941 la Regia Marina incorporò e copiò le motosiluranti yugoslave catturate (prodotte all'inizio degli anni '30 in Germania, ed appartenenti alla classe S 7), come MS (moto siluranti). Le MS a differenza dei MAS avevano uno scafo ad U, erano leggermente più lente, ma più stabili, meglio armate (mitragliatrici e cannonicini anti aerei), con una superiore capacità di trasporto per le armi anti som (bombe di profondità) e, soprattutto, molto migliori in condizione di mare mosso. Proprio dalle MS vennero i maggiori affondamenti effettuati da questo tipo di unità dalla Regia Marina nel secondo conflitto mondiale, tra cui un incrociatore pesante da più di 10.000 tonnellate nelle acque del Canale di Sicilia, quando le motosiluranti MS 16 e MS 22 affondarono durante la Battaglia di mezzo agosto l'incrociatore leggero britannico Manchester che, con le sue 11.350 tonnellate a pieno carico, fu la nave da guerra di maggior dislocamento perduta ad opera di motosiluranti su tutti i teatri operativi della seconda guerra mondiale. Nel corso della stessa battaglia, il 13 agosto 1942 LA MS 11 affondò il piroscafo britannico <i>Glenorchy</i>.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1132\nCPU time usage: 0.468 seconds\nReal time usage: 0.496 seconds\nPreprocessor visited node count: 3945/1000000\nPreprocessor generated node count: 11555/1500000\nPost‐expand include size: 2243/2048000 bytes\nTemplate argument size: 662/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Motosilurante\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Motosilurante"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":709.1,"end":739.1},"art":"Messerschmitt Me 410","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a5/Messerschmitt_Me_410_(3444884769).jpg/280px-Messerschmitt_Me_410_(3444884769).jpg\"></div><br><div>\n<p>Il <b>Messerschmitt Me 410 <i>Hornisse</i></b> (in italiano \"calabrone\") era uno Zerstörer (uno specifico tipo di caccia pesante) bimotore ad ala bassa prodotto dall'azienda tedesca Messerschmitt nei primi anni quaranta.</p>\n<p>Era uno sviluppo ulteriore del Me 210, a sua volta nato come successore del Bf 110. Dotato di due motori Daimler-Benz DB 603 da 1&nbsp;750 CV, venne impiegato in diversi ruoli e su diversi fronti dalla Luftwaffe, nel corso della seconda guerra mondiale.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1191\nCPU time usage: 0.232 seconds\nReal time usage: 0.275 seconds\nPreprocessor visited node count: 914/1000000\nPreprocessor generated node count: 5157/1500000\nPost‐expand include size: 14089/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2434/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 9/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.024/10.000 seconds\nLua memory usage: 879 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Messerschmitt Me 410\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Messerschmitt Me 410"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":764.6,"end":794.6},"art":"Liberty (navi trasporto)","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/49/SS_John_W_Brown.jpg/300px-SS_John_W_Brown.jpg\"></div><br><div>\n\n<p>Le navi da trasporto <b>classe Liberty</b>, di realizzazione americana, sono state le principali navi logistiche dell'intera storia della marina militare. Esse hanno rappresentato un modello di nave da trasporto \"unificata\", che ha visto la realizzazione di un gran numero di vascelli, che sono risultati decisivi, nonostante la loro apparenza poco bellicosa, nel vincere la seconda guerra mondiale da parte Alleata. Nonostante il concetto di progetto \"unificato\" esse erano dotate di rifiniture di vario livello, in base alle possibilità di approvvigionamento, ai cantieri e ad altre contingenze, che spesso comportarono la realizzazione o la modifica <i>ad hoc</i> di navi in versioni speciali.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1122\nCPU time usage: 0.264 seconds\nReal time usage: 0.298 seconds\nPreprocessor visited node count: 1243/1000000\nPreprocessor generated node count: 10560/1500000\nPost‐expand include size: 16029/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2453/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.016/10.000 seconds\nLua memory usage: 511 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Liberty (navi trasporto)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Liberty (navi trasporto)"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":893.1,"end":923.1},"art":"Junkers Ju 88","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f4/Bundesarchiv_Bild_101I-417-1766-03A,_Flugzeug_Junkers_Ju_88.jpg/280px-Bundesarchiv_Bild_101I-417-1766-03A,_Flugzeug_Junkers_Ju_88.jpg\"></div><br><div>\n<p>Lo <b>Junkers Ju 88</b> era un bombardiere multiruolo bimotore ad ala bassa prodotto dall'azienda tedesca Junkers GmbH dalla metà degli anni trenta. Fu una delle colonne della Luftwaffe. Venne, infatti, impiegato come bombardiere, caccia notturno, zerstörer, ricognitore, bombardiere in picchiata, aereo da attacco al suolo ed aerosilurante. È stato il velivolo più versatile dell'aeronautica tedesca e, secondo alcuni, di tutte le forze aeree coinvolte nella seconda guerra mondiale. Le linee di produzione rimasero in funzione ininterrottamente dal 1936 al 1945 e un totale di oltre 16.000 velivoli vennero costruiti in dozzine di versioni. Durante tutto questo periodo, la struttura di base dell'aereo rimase praticamente identica a riprova della eccezionale validità del progetto originario. </p>\n<p>Il più diffuso ed uno dei più efficaci bombardieri assegnati alla Luftwaffe durante il conflitto, lo Ju 88 era stato progettato, come uniformemente richiesto ai velivoli assegnati a quel ruolo dal Reichsluftfahrtministerium (RLM), per avere capacità di bombardamento a tuffo, come il suo predecessore Ju 87, ma il peso complessivo, in questo caso molto più elevato, poneva dei non trascurabili problemi di integrità strutturale. Il problema venne risolto modificando l'approccio tattico all'obiettivo limitando a 60 gradi l'angolo di picchiata. In seguito, con lo sviluppo di successive versioni, lo Ju 88 si dimostrò aereo adattabile, bombardiere medio, ricognitore, caccia notturno, aerosilurante, con prestazioni tra i 460 e i 620 km/h.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1121\nCPU time usage: 0.432 seconds\nReal time usage: 0.474 seconds\nPreprocessor visited node count: 1092/1000000\nPreprocessor generated node count: 5462/1500000\nPost‐expand include size: 16007/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3032/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 9/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.023/10.000 seconds\nLua memory usage: 578 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Junkers Ju 88\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Junkers Ju 88"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":997.9,"end":1027.9},"art":"Chaff","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>Il <i><b>chaff</b></i> (<i>crusca</i> in inglese) è una contromisura per confondere i radar ed è una tecnica di Electronic Attack (EA) passivo. Consiste nella dispersione di una nuvola di materiale radar-riflettente (in tempi recenti alluminio o fibra di vetro), la quale genera delle eco che interferiscono con il funzionamento dei radar. Viene chiamato anche <i><b>Window</b></i> o <i><b>Düppel</b></i>, quando vengono utilizzate la denominazione storica originale rispettivamente britannica o tedesca.</p>\n<p>Le forze armate moderne utilizzano il <i>chaff</i> principalmente per due ragioni:</p>\n\n<p>La maggior parte degli aeromobili militari e delle navi moderne hanno dispositivi per il lancio del <i>chaff</i>. I missili balistici intercontinentali moderni solitamente si suddividono in testate multiple e disperdono una grande quantità di inganni radar e chaff durante la parte intermedia della loro traiettoria.</p>\n<p>Il <i>chaff</i> può essere usato da un aereo anche come segnale di emergenza in caso di avaria alle comunicazioni. 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Eisenhower","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/b1/General_Dwight_D._Eisenhower.jpg/225px-General_Dwight_D._Eisenhower.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><b>Dwight David \"Ike\" Eisenhower</b> (Denison, 14 ottobre 1890 – Washington, 28 marzo 1969) è stato un generale e politico statunitense. Ufficiale preparato e capace, dopo una brillante carriera nello stato maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti venne inviato nel 1942 in Gran Bretagna a capo delle truppe statunitensi destinate a partecipare alla seconda guerra mondiale.</p>\n<p>Comandante in capo delle forze Alleate prima nel teatro del Mediterraneo nel 1942-1943 e quindi dal 1944 in Europa, dimostrò capacità militari e politico-diplomatiche, svolgendo un ruolo fondamentale di direzione e coordinamento degli eserciti alleati impegnati contro il Terzo Reich. Promosso il 20 dicembre 1944 a General of the Army, dopo la guerra intraprese la carriera politica e fu dal 1953 al 1961 il 34º presidente degli Stati Uniti d'America.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1198\nCPU time usage: 0.364 seconds\nReal time usage: 0.430 seconds\nPreprocessor visited node count: 1035/1000000\nPreprocessor generated node count: 7104/1500000\nPost‐expand include size: 11795/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2107/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 13/500\nLua time usage: 0.112/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.4 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Dwight D. Eisenhower\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Dwight D. Eisenhower"},{"id":"wk-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3282.3,"end":3312.3},"art":"Winston Churchill","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/3d/Winston_Churchill_cph.3a49758.jpg/225px-Winston_Churchill_cph.3a49758.jpg\"></div><br><div>\n\n\n\n<p>Sir <b>Winston Leonard Spencer Churchill</b> (Woodstock, 30 novembre 1874 – Londra, 24 gennaio 1965) è stato un politico, storico e giornalista britannico.</p>\n<p>Conosciuto principalmente per aver guidato la Gran Bretagna durante la seconda guerra mondiale, è stato primo ministro del Regno Unito dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955. Noto statista, oratore e stratega, Churchill fu inoltre un ufficiale dell'esercito britannico. Autore prolifico, vinse il Premio Nobel per la Letteratura nel 1953 per i suoi scritti storici.</p>\n<p>Durante la sua carriera nell'esercito, Churchill combatté con il corpo di spedizione chiamato Malakand Field Force nella battaglia di Omdurman in Sudan e durante la seconda guerra boera in Sudafrica. In questo periodo riuscì inoltre a raggiungere la fama come corrispondente di guerra.</p>\n<p>Sulla scena politica per quasi sessant'anni, ricoprì numerose cariche politiche e di governo. Nei primi anni del Novecento, durante i governi liberali, fu a capo del Ministero per il commercio e l'industria (<i>Board of Trade</i>) e Segretario di Stato per gli Affari interni (<i>Home Secretary</i>).</p>\n<p>Durante la prima guerra mondiale fu Primo Lord dell'Ammiragliato e Ministro delle Munizioni (il ministero che sovrintendeva alla produzione bellica). Combatté anche con l'esercito sul fronte occidentale e comandò il <i>6th Battalion of the Royal Scots Fusiliers</i>. Nel periodo tra le due guerre fu Ministro della Guerra e dell'Aviazione, Ministro delle Colonie e Cancelliere dello Scacchiere (il Ministro delle Finanze britannico).</p>\n<p>Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, Churchill fu nominato Primo Lord dell'Ammiragliato. Successivamente in seguito alle dimissioni di Neville Chamberlain il 10 maggio 1940, divenne Primo Ministro del Regno Unito e guidò la Gran Bretagna alla vittoria contro le Potenze dell'Asse. I suoi discorsi furono di grande ispirazione alle forze alleate impegnate in combattimento. Dopo la sconfitta alle elezioni del 1945, Churchill divenne leader dell'opposizione. Nel 1951 divenne nuovamente Primo Ministro fino al ritiro definitivo dalla scena politica nel 1955. Alla sua morte la Regina gli concesse gli onori del funerale di stato, al quale parteciparono un gran numero di statisti.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1191\nCPU time usage: 0.376 seconds\nReal time usage: 0.427 seconds\nPreprocessor visited node count: 1160/1000000\nPreprocessor generated node count: 7519/1500000\nPost‐expand include size: 14397/2048000 bytes\nTemplate argument size: 5216/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 19/500\nLua time usage: 0.106/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.6 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Winston Churchill\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Winston Churchill"},{"id":"wk-10","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":29.5,"end":59.5},"art":"Bari","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f7/CoA_Città_di_Bari.svg/80px-CoA_Città_di_Bari.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p><b>Bari</b> (in italiano <span class=\"noprint\"><span class=\"unicode audiolink\"><small>ascolta</small></span></span>, IPA: <span title=\"Questa è una trascrizione IPA della pronuncia. Vedere l'alfabeto fonetico internazionale.\" class=\"IPA\">['baːri]</span>, <i>Bàre</i> IPA: <span title=\"Questa è una trascrizione IPA della pronuncia. Vedere l'alfabeto fonetico internazionale.\" class=\"IPA\">['baːrə]</span> in barese, fino al 1931 <i>Bari delle Puglie</i>) è una città italiana di 324&nbsp;788 abitanti, capoluogo della regione Puglia.</p>\n<p>È il nono comune italiano per popolazione, terzo del Mezzogiorno dopo Napoli e Palermo. La sua area metropolitana è la sesta d'Italia con circa 1 300 000 abitanti.</p>\n<p>È nota anche per essere la città nella quale riposano le reliquie di San Nicola. Tale condizione ha reso Bari e la sua basilica uno dei centri prediletti dalla Chiesa ortodossa in Occidente.</p>\n<p>Bari ha una solida tradizione mercantile - imprenditoriale e da sempre è punto nevralgico nell'ambito del commercio e dei contatti politico-culturali con l'Est europa e il Medio Oriente. Il suo porto è il maggiore scalo passeggeri del mare Adriatico. Dal 1930 si tiene a Bari la <i>Fiera del Levante</i>. Più recentemente la città è diventata sede del segretariato per il Corridoio pan-europeo 8.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1284\nCached time: 20170125161958\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.404 seconds\nReal time usage: 0.489 seconds\nPreprocessor visited node count: 2515/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 28266/2097152 bytes\nTemplate argument size: 2634/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 17/40\nExpensive parser function count: 11/500\nLua time usage: 0.254/10.000 seconds\nLua memory usage: 8.01 MB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 474.584 1 -total\n 82.58% 391.907 1 Template:Divisione_amministrativa\n 23.00% 109.150 1 Template:Prefisso_telefonico\n 10.40% 49.336 1 Template:Coord\n 8.45% 40.085 7 Template:Controllo_Wikidata\n 5.76% 27.314 8 Template:Wikidata\n 4.85% 23.009 2 Template:Divisione_amministrativa/DA\n 4.79% 22.743 1 Template:Nota_disambigua\n 4.35% 20.655 1 Template:Cita_web\n 4.29% 20.361 1 Template:Str_find\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Bari\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Bari"},{"id":"wk-11","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":127.8,"end":157.8},"art":"Attacco di Pearl Harbor","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/43/Pearl_Harbor_looking_southwest-Oct41.jpg/250px-Pearl_Harbor_looking_southwest-Oct41.jpg\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small\"></span></p>\n\n\n<p>L'<b>attacco di Pearl Harbor</b> (nome in codice \"<b>operazione Z</b>\", ma conosciuto anche come \"<b>operazione Hawaii</b>\" o \"<b>operazione AI</b>\") fu un'operazione che ebbe luogo il 7 dicembre 1941 nella quale forze aeronavali giapponesi attaccarono la flotta e le installazioni militari statunitensi stanziate nella base navale di Pearl Harbor, nelle isole Hawaii. L'operazione fu attuata in assenza della dichiarazione di guerra da parte giapponese, che fu formalizzata soltanto ad attacco iniziato, e provocò l'ingresso nella seconda guerra mondiale degli Stati Uniti dove si sviluppò nell'opinione pubblica un forte sentimento di riprovazione e di odio verso il Giappone. Il presidente Franklin Delano Roosevelt parlò di <i>Day of infamy</i> (giorno dell'infamia).</p>\n<p>L'attacco fu concepito e guidato dall'ammiraglio Isoroku Yamamoto, il quale al momento dell'attacco si trovava nella baia di Hiroshima a bordo della corazzata <i>Nagato</i>, con lo scopo di distruggere la flotta statunitense del Pacifico. L'operazione fu un successo, limitato solo dal mancato affondamento delle portaerei che al momento dell'attacco non erano in porto; in poco più di un'ora i 350 aerei partiti dalle portaerei giapponesi inflissero pesanti danni alla flotta del Pacifico: una corazzata saltò in aria, una si capovolse, altre tre furono affondate; molte altre navi furono colpite. I danni inflitti alla flotta statunitense permisero al Giappone di ottenere momentaneamente il controllo del Pacifico ed aprirono la strada alle successive vittorie nipponiche, prima che gli Stati Uniti riuscissero ad allestire una flotta in grado di tenere testa a quella giapponese.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1229\nCached time: 20170125162254\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.108 seconds\nReal time usage: 0.147 seconds\nPreprocessor visited node count: 877/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 32330/2097152 bytes\nTemplate argument size: 6312/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.044/10.000 seconds\nLua memory usage: 2.36 MB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 130.504 1 -total\n 39.19% 51.143 1 Template:Coord\n 21.91% 28.589 1 Template:Infobox_conflitto\n 18.18% 23.723 1 Template:Infobox\n 12.22% 15.944 3 Template:Cita_web\n 10.07% 13.140 1 Template:Campagnabox_Teatro_dell'Oceano_Pacifico\n 9.07% 11.834 1 Template:Campagna\n 8.13% 10.606 1 Template:Navbox\n 4.92% 6.417 2 Template:Bandiera\n 2.80% 3.651 1 Template:USA_1912-1959\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Attacco di Pearl Harbor\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Attacco di Pearl Harbor"},{"id":"wk-12","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":221.3,"end":251.3},"art":"Guerra di liberazione italiana","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/7/7f/Partigiani_sfilano_per_le_strade_di_milano.jpg/250px-Partigiani_sfilano_per_le_strade_di_milano.jpg\"></div><br><div>\n\n<p>La <b>guerra di liberazione italiana</b> fu il complesso di operazioni militari ed azioni di guerriglia condotte dall'Esercito Cobelligerante Italiano e dalle brigate partigiane operanti nell'ambito della resistenza italiana al fianco degli Alleati durante la campagna d'Italia, per liberare l'Italia dall'occupazione nazifascista durante la seconda guerra mondiale.</p>\n<p>Dal punto di vista formale, il Regno d'Italia (limitato alle regioni occupate dagli Alleati) dichiarò guerra alla Germania nazista il 13 ottobre 1943, ma già dalla sera dell'8 settembre, mentre il Regio Esercito senza ordini efficaci da parte del Comando Supremo si disgregava e cedeva le armi sotto l'attacco tedesco - pur con alcuni rilevanti episodi di resistenza armata - esponenti dei partiti antifascisti avevano costituito le prime organizzazioni politico-militari per opporsi all'occupante, dando inizio alla Resistenza partigiana, animata - soprattutto nei primi mesi - in larga parte da militari italiani sfuggiti alla cattura da parte tedesca.</p>\n<p>Dopo quasi due anni di combattimenti sia sulla linea del fronte che nelle regioni occupate ed amministrate dai tedeschi, con la collaborazione del nuovo Stato fascista costituito da Mussolini dopo la liberazione dalla prigionia sul Gran Sasso, le ostilità cessarono formalmente il 29 aprile 1945 con la resa incondizionata dell'esercito tedesco. Successivamente a questa data, vi furono ancora alcuni combattimenti su territorio italiano e violenze e rappresaglie contro reparti fascisti ed esponenti politici o militari collaborazionisti.</p>\n<p>Le operazioni, che si svolsero a partire dal settembre 1943 dopo l'armistizio di Cassibile e sino alla fine della seconda guerra mondiale. Il 25 aprile 1945, anniversario della liberazione d'Italia, è celebrato in Italia come data simbolica della liberazione dell'intero territorio nazionale dalla dittatura e dall'occupazione.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1191\nCached time: 20170125162512\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.140 seconds\nReal time usage: 0.172 seconds\nPreprocessor visited node count: 1718/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 49014/2097152 bytes\nTemplate argument size: 14897/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.024/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.18 MB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 146.998 1 -total\n 45.43% 66.779 1 Template:Infobox_conflitto\n 41.82% 61.468 1 Template:Infobox\n 17.75% 26.087 15 Template:Bandiera\n 12.58% 18.496 1 Template:Campagnabox_Campagna_d'Italia_(Seconda_guerra_mondiale)\n 11.58% 17.016 1 Template:Campagna\n 11.37% 16.712 1 Template:Cita_web\n 10.67% 15.683 1 Template:Navbox\n 2.67% 3.930 1 Template:DEU_1933-1945\n 2.57% 3.783 28 Template:Naz/ITA_1861-1946\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra di liberazione italiana\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Guerra di liberazione italiana"},{"id":"wk-13","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":261.1,"end":291.1},"art":"Linea Gustav","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n\n\n<p>La <b>Linea Gustav</b> (o \"<b>linea invernale</b>\") fu una linea fortificata difensiva approntata in Italia con disposizione di Hitler del 4 ottobre 1943 dall'organizzazione Todt durante la campagna d'Italia nella seconda guerra mondiale. Il nome deriva dallo spelling della lettera G nell'alfabeto tedesco.</p>\n<p>Divideva in due la penisola italiana: a nord il territorio in mano alla Repubblica Sociale Italiana e alle truppe tedesche, a sud gli Alleati; si estendeva dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona comune costiero in provincia di Chieti, passando per Cassino, nel frusinate, le Mainarde, gli Altopiani Maggiori d'Abruzzo e la Majella. La sua funzione, che sfruttava il tratto più corto della penisola italiana e gli ostacoli naturali costituiti dalle montagne appenniniche, era quello di ritardare l'avanzata degli Alleati e di tenerli impegnati affinché non potessero rinforzare la pressione sui fronti orientale e settentrionale.</p>\n<p>Venne sfondata il 18 maggio 1944, a fronte dell'avanzata alleata e i tedeschi si dovettero attestare sulla linea Hitler, posta poco più a nord.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1276\nCached time: 20170125162733\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.052 seconds\nReal time usage: 0.072 seconds\nPreprocessor visited node count: 491/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 31965/2097152 bytes\nTemplate argument size: 5016/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.013/10.000 seconds\nLua memory usage: 796 KB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 48.579 1 -total\n 61.98% 30.111 3 Template:Campagna\n 59.24% 28.779 3 Template:Navbox\n 54.44% 26.448 1 Template:Campagnabox_Campagna_d'Italia_(Seconda_guerra_mondiale)\n 28.54% 13.866 1 Template:F\n 25.10% 12.193 1 Template:Avviso\n 11.83% 5.748 1 Template:Categorie_avviso\n 9.20% 4.469 1 Template:Campagnabox_Linea_Gustav\n 7.39% 3.592 1 Template:Linee_difensive_tedesche_in_Italia\n 3.64% 1.767 1 Template:Icona_lavoro\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Linea Gustav\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Linea Gustav"},{"id":"wk-14","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":468.2,"end":498.2},"art":"Bombardamenti di Napoli","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/e/e6/Quattrogiornate3.jpg/250px-Quattrogiornate3.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><b>Napoli</b> fu, durante la seconda guerra mondiale, la città italiana che subì il numero maggiore di bombardamenti, con circa 200 raid aerei (tra ricognizioni e bombardamenti) dal 1940 al 1944, principalmente da parte alleata, di cui ben 181 soltanto nel 1943 e con un numero di morti stimato tra le 20.000 e le 25.000 persone, in gran parte tra la popolazione civile.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1277\nCached time: 20170125163157\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.064 seconds\nReal time usage: 0.091 seconds\nPreprocessor visited node count: 524/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 20868/2097152 bytes\nTemplate argument size: 1469/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 9/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.031/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.54 MB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 85.205 1 -total\n 81.20% 69.190 1 Template:Infobox_bombardamento\n 77.58% 66.099 1 Template:Infobox\n 41.63% 35.473 1 Template:Coord\n 10.47% 8.925 1 Template:Mappa_di_localizzazione\n 3.34% 2.849 1 Template:En\n 2.45% 2.084 1 Template:Citazione\n 2.18% 1.854 1 Template:Lingue\n 1.21% 1.028 1 Template:Str_left\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Bombardamenti di Napoli\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Bombardamenti di Napoli"},{"id":"wk-15","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2380.5,"end":2410.5},"art":"Nafta","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>Le <b>nafte</b> sono miscele di idrocarburi caratterizzate da bassa volatilità. Sono usate come combustibile nei motori a ciclo Diesel e ciclo Sabathé.</p>\n<p>In altre lingue la parola può essere utilizzata anche per indicare una classe più ampia di derivati del petrolio o addirittura lo stesso petrolio grezzo.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1285\nCached time: 20170126135251\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.020 seconds\nReal time usage: 0.027 seconds\nPreprocessor visited node count: 129/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 905/2097152 bytes\nTemplate argument size: 430/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.004/10.000 seconds\nLua memory usage: 692 KB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 17.405 1 -total\n 99.74% 17.360 2 Template:Nota_disambigua\n 86.85% 15.116 4 Template:Str_find\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Nafta\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Nafta"},{"id":"wk-16","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1964.7,"end":1994.7},"art":"Guerra chimica","lang":"it","wiki":"<div><p>La <b>guerra chimica</b> è un tipo di guerra non convenzionale ove s'impiega una tipologia di armi di distruzione di massa sia a scopo tattico (limitatamente al campo di battaglia), che strategico (esteso anche alle retrovie ed ai centri di rifornimento del nemico). Questa categoria comprende la guerra chimica vera e propria e la guerra tossicologica (che utilizza prevalentemente veleni di origine biologica).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1287\nCached time: 20170126135626\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.012 seconds\nReal time usage: 0.011 seconds\nPreprocessor visited node count: 7/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 37/2097152 bytes\nTemplate argument size: 0/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 2/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 6.373 1 Template:Avvisounicode\n100.00% 6.373 1 -total\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra chimica\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Guerra chimica"},{"id":"wk-17","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2589.4,"end":2619.4},"art":"Paraffina","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>La <b>paraffina</b> è il nome corrente dato ad una miscela di idrocarburi solidi, in prevalenza alcani, le cui molecole presentano catene con più di 20 atomi di carbonio. È ricavata dal petrolio e si presenta come una massa cerosa, biancastra, insolubile in acqua e negli acidi. Il suo numero CAS è 92045-76-6. Il suo numero EINECS è 295-458-3. Fu prodotta per la prima volta dall'industriale tedesco Karl von Reichenbach nel 1830. I suoi principali impieghi sono nella fabbricazione di candele, lubrificanti, isolanti elettrici, per la patinatura della carta e per produrre cosmetici, oli, creme per bambini e gomme da masticare.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1222\nCached time: 20170126140026\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.032 seconds\nReal time usage: 0.040 seconds\nPreprocessor visited node count: 72/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 320/2097152 bytes\nTemplate argument size: 57/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.005/10.000 seconds\nLua memory usage: 574 KB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 26.303 1 Template:Nota_disambigua\n100.00% 26.303 1 -total\n 87.56% 23.031 2 Template:Str_find\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Paraffina\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Paraffina"},{"id":"wk-18","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3037.4,"end":3067.4},"art":"Filariasi linfatica","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/52/Elephantiasis.jpg/260px-Elephantiasis.jpg\"></div><br><div>\n\n\n<p>Le <b>filariasi linfatiche</b> o <b>filariosi linfatiche</b> sono malattie parassitarie causate da nematodi della famiglia delle Filariidae (detti \"filarie\"). Si distinguono dalle altre filariasi per la localizzazione delle forme adulte a livello dei vasi linfatici, dove esercitano la loro azione patogena provocando ipertrofia dei tessuti sottocutanei (<b>elefantiasi</b>).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1204\nCached time: 20170126141311\nCache expiry: 86400\nDynamic content: true\nCPU time usage: 0.112 seconds\nReal time usage: 0.148 seconds\nPreprocessor visited node count: 492/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 12440/2097152 bytes\nTemplate argument size: 2089/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.063/10.000 seconds\nLua memory usage: 2.79 MB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 122.685 1 -total\n 85.41% 104.789 1 Template:Infobox_malattia\n 83.32% 102.225 1 Template:Infobox\n 51.22% 62.835 8 Template:Wikidata\n 12.93% 15.858 1 Template:NN\n 11.51% 14.121 1 Template:Avviso\n 6.26% 7.683 1 Template:Categorie_avviso\n 2.53% 3.101 1 Template:En\n 2.33% 2.854 2 Template:WikidataId\n 1.68% 2.058 1 Template:Lingue\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Filariasi linfatica\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Filariasi linfatica"},{"id":"wk-19","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3216,"end":3246},"art":"Joseph Goebbels","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/05/Bundesarchiv_Bild_183-1989-0821-502,_Joseph_Goebbels.jpg/207px-Bundesarchiv_Bild_183-1989-0821-502,_Joseph_Goebbels.jpg\"></div><br><div>\n<p><b>Joseph Paul Goebbels</b> (Rheydt, 29 ottobre 1897 – Berlino, 1º maggio 1945) è stato un politico e giornalista tedesco.</p>\n<p>Fu uno dei più importanti gerarchi nazisti, <i>Gauleiter</i> di Berlino dal 1926 al 1945, Ministro della Propaganda del Terzo Reich dal 1933 al 1945, ministro plenipotenziario per la mobilizzazione alla guerra totale e generale della Wehrmacht, con l'incarico della difesa di Berlino dall'aprile del 1945 e, dopo il suicidio di Hitler, dal 30 aprile 1945 per quasi due giorni Cancelliere del Reich.</p>\n<p>Le sue tecniche di propaganda furono uno dei fattori che consentirono al Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori l'ascesa al potere in Germania, nel 1933. Avendo un dottorato in letteratura (la sua tesi dottorale ebbe come argomento la produzione letteraria romantica del XIX secolo) ed essendo inoltre una delle persone più colte fra i nazionalsocialisti di spicco, furono in molti, tra cui lo stesso Hitler, a chiamare il Ministro <i>Herr Doktor</i> (<i>Signor Dottore</i>).</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1231\nCached time: 20170126141657\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.148 seconds\nReal time usage: 0.178 seconds\nPreprocessor visited node count: 666/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 9491/2097152 bytes\nTemplate argument size: 2549/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 12/500\nLua time usage: 0.110/10.000 seconds\nLua memory usage: 4.43 MB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 156.403 1 -total\n 70.61% 110.437 1 Template:Bio\n 29.33% 45.874 1 Template:Carica_pubblica\n 4.47% 6.985 3 Template:Carica_pubblica/Carica\n 2.91% 4.556 1 Template:Box_immagine\n 1.62% 2.541 1 Template:Immagine_sinottico\n 0.98% 1.531 2 Template:Pipetrick\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Joseph Goebbels\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Joseph Goebbels"},{"id":"wk-20","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3346.2,"end":3376.2},"art":"Sbarco in Normandia","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/0b/Omaha_Beach_Landing_Craft_Approaches.jpg/250px-Omaha_Beach_Landing_Craft_Approaches.jpg\"></div><br><div>\n\n\n<p>Lo <b>sbarco in Normandia</b> (nome in codice <b>operazione Neptune</b>, parte marittima della più ampia operazione Overlord) fu una delle più grandi invasioni anfibie della storia, messa in atto dalle forze alleate durante la seconda guerra mondiale per aprire un secondo fronte in Europa, dirigersi verso la Germania nazista e allo stesso tempo alleggerire il fronte orientale, sul quale da tre anni l'Armata Rossa stava sostenendo un aspro confronto contro i tedeschi. L'invasione iniziò nelle prime ore di martedì 6 giugno 1944 (data conosciuta come D-Day), quando toccarono terra nella penisola del Cotentin e nella zona di Caen le truppe alleate aviotrasportate, che aprirono la strada alle forze terrestri. All'alba del 6 giugno, precedute da un imponente bombardamento aeronavale, le fanterie sbarcarono su cinque spiagge.</p>\n<p>Esse si trovavano all'interno di una fascia lunga circa ottanta chilometri sulle coste della Normandia: nel settore statunitense dell'invasione, tre divisioni di fanteria presero terra alle ore 06:30 sulle spiagge denominate Utah e Omaha, mentre nel settore anglo-canadese, un'ora più tardi altre tre divisioni sbarcarono in altrettante spiagge denominate Sword, Juno e Gold. Le truppe che toccarono queste spiagge subirono la reazione nemica, che in diversi settori (soprattutto a Omaha e Juno) fu molto pesante e causò gravi perdite. Dopo essersi attestati sulle spiagge e aver violato il famoso Vallo Atlantico durante lo stesso D-Day, gli uomini sarebbero dovuti avanzare per dirigersi il più velocemente possibile verso obiettivi situati più in profondità (i villaggi di Carentan, Saint-Lô e Bayeux) per rafforzare la testa di ponte e minacciare le vie di rinforzo nemiche.</p>\n<p>Successivamente avrebbe preso il via la campagna terrestre di Overlord, conosciuta come battaglia di Normandia, in cui le armate alleate avrebbero avuto lo scopo di rafforzare ed espandere la testa di ponte nella Francia occupata, conquistare i principali porti nord-occidentali della Francia e spingersi verso l'interno fino a liberare Parigi. Da qui le forze alleate avrebbero quindi continuato la loro avanzata per spingere i tedeschi oltre la Senna, minacciando direttamente il territorio tedesco in concomitanza con l'avanzata sovietica ad est, e concorrere all'invasione della Germania e alla distruzione del Terzo Reich.</p>\n\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1279\nCached time: 20170126142016\nCache expiry: 2592000\nDynamic content: false\nCPU time usage: 0.096 seconds\nReal time usage: 0.126 seconds\nPreprocessor visited node count: 1629/1000000\nPreprocessor generated node count: 0/1500000\nPost‐expand include size: 50428/2097152 bytes\nTemplate argument size: 11228/2097152 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.024/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.6 MB/50 MB\n-->\n<!--\nTransclusion expansion time report (%,ms,calls,template)\n100.00% 110.631 1 -total\n 44.24% 48.943 1 Template:Infobox_conflitto\n 40.59% 44.903 1 Template:Infobox\n 18.33% 20.277 2 Template:Cita_web\n 14.58% 16.127 12 Template:Bandiera\n 14.25% 15.770 2 Template:Campagna\n 13.93% 15.408 1 Template:Campagnabox_Fronte_Occidentale_(1940-1945)\n 13.23% 14.638 2 Template:Navbox\n 3.93% 4.345 1 Template:USA\n 2.63% 2.911 1 Template:GBR\n-->\n</div><a href=\"https://it.wikipedia.org/wiki/Sbarco in Normandia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Sbarco in Normandia"}]}
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