{"video":[],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":98.2,"end":128.2},"art":"Charles Darwin","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Charles Robert Darwin</b> (Shrewsbury, 12 febbraio 1809 – Londra, 19 aprile 1882) è stato un naturalista e geologo britannico, celebre per aver formulato la teoria dell'evoluzione delle specie animali e vegetali per selezione naturale agente sulla variabilità dei caratteri ereditari, e della loro diversificazione e moltiplicazione per discendenza da un antenato comune.</p>\n\n<p>Pubblicò la sua teoria sull'evoluzione delle specie nel libro <i>L'origine delle specie</i> (1859), che è il suo lavoro più noto. Raccolse molti dei dati su cui basò la sua teoria durante un viaggio intorno al mondo sulla nave HMS <i>Beagle</i>, e in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.436 seconds\nReal time usage: 0.481 seconds\nPreprocessor visited node count: 3504/1000000\nPreprocessor generated node count: 20361/1500000\nPost‐expand include size: 3392/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1579/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 13/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Charles Darwin\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Charles Darwin"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":148,"end":178},"art":"HMS Beagle","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/54/HMSBeagle.jpg/280px-HMSBeagle.jpg\"></div><br><div>\n<p>La <b>HMS <i>Beagle</i></b> fu un brigantino a dieci cannoni della Royal Navy, il cui nome deriva dalla razza canina <i>beagle</i>. Fu varato l'11 maggio 1820 dai cantieri di Woolwich sul fiume Tamigi e costò 7.803 sterline dell'epoca.</p>\n<p>Nel luglio dello stesso anno prese parte alla parata navale per la celebrazione dell'incoronazione di re Giorgio IV del Regno Unito durante la quale fu la prima nave a veleggiare sotto il nuovo London Bridge.</p>\n<p>Dopo quell'occasione non ci fu nessun immediato bisogno della <i>Beagle</i>, che fu perciò tenuta in riserva per cinque anni e \"mantenuta in servizio\", in acqua, ma senza equipaggio.</p>\n<p>Fu poi adattata ad unità di ricognizione e prese parte a tre spedizioni. Durante il suo secondo viaggio ospitò a bordo l'allora giovane naturalista Charles Darwin, il cui lavoro rese la <i>Beagle</i> una delle più famose navi della storia.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.388 seconds\nReal time usage: 0.419 seconds\nPreprocessor visited node count: 1714/1000000\nPreprocessor generated node count: 22482/1500000\nPost‐expand include size: 14634/2048000 bytes\nTemplate argument size: 5076/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/HMS Beagle\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"HMS Beagle"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":188.7,"end":218.7},"art":"Robert FitzRoy","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Robert FitzRoy</b> (Ampton Hall, 5 luglio 1805 – Londra, 30 aprile 1865) è stato un navigatore britannico, celebre per aver condotto in qualità di capitano il brigantino Beagle nel viaggio in Patagonia e nello stretto di Magellano, trasportando come passeggero il naturalista Charles Darwin la cui esperienza fu la scintilla che innescò le sue teorie sull'origine della specie.</p>\n<p>Durante il viaggio sul brigantino Beagle tiene un diario di bordo sul quale annota le proprie esperienze, proprio come Darwin. Fitzroy è anche considerato uno dei pionieri della meteorologia, egli infatti diede vita alle prime previsioni del tempo.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.444 seconds\nReal time usage: 0.489 seconds\nPreprocessor visited node count: 2055/1000000\nPreprocessor generated node count: 21581/1500000\nPost‐expand include size: 6479/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2703/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 15/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Robert FitzRoy\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Robert FitzRoy"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":379.7,"end":409.7},"art":"Jemmy Button","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Orundellico</b>, conosciuto come <b>\"Jemmy Button\"</b> (Terra del Fuoco, 1815 – 1864), era un nativo fuegino della tribù degli Yámana (o Yaghan), abitanti le isole della Terra del Fuoco vicino a Capo Horn, oggi appartenenti a Cile e Argentina.</p>\n<p>Fu portato in Europa assieme ad altri tre fuegini (chiamati York Minster, Fuegia Basket e Boat Memory) dal Capitano FitzRoy sul HMS <i>Beagle</i> e divenne una celebrità nell'Inghilterra dell'epoca.</p>\n<p>Nel 1830, Robert FitzRoy, al comando della prima spedizione del famoso <i>Beagle</i>, prelevò un gruppo di ostaggi indigeni in seguito al furto di una imbarcazione, e decise di portare quattro di essi con sé. Ebbe grande riguardo di questi, affidò le loro cure a un ufficiale e volle che fossero educati e cristianizzati, per essere poi riportati nelle loro tribù per \"civilizzarle\".</p>\n<p>Boat Memory morì di vaiolo appena sbarcato.</p>\n<p>Secondo l'equipaggio, Jemmy Button fu pagato con un bottone di vetro, e da qui fu scelto per lui questo nome.</p>\n<p>Il <i>Beagle</i> arrivò a Plymouth a metà ottobre 1830. I giornali pubblicizzarono i dettagli degli esotici visitatori e questi divennero delle celebrità. A Londra incontrarono il re Guglielmo IV del Regno Unito. La ragazza, Fuegia Basket, ebbe in dono dalla regina Adelaide di Sassonia-Meiningen un cappello, un anello e del denaro.</p>\n<p>Un anno dopo il <i>Beagle</i> iniziò il viaggio nel quale vennero riportati i tre sopravvissuti nella loro terra, sempre con FitzRoy come capitano e Charles Darwin a bordo come naturalista nel secondo viaggio del HMS Beagle.</p>\n<p>Sebbene Jemmy non avesse imparato un buon inglese, aveva difficoltà a parlare e capire la lingua della sua tribù. Qui rimase con gli altri due fuegini e un missionario, che però pochi giorni dopo, preso dallo sconforto per l'\"inciviltà\" dei nativi, ripartì con la nave. Alcuni mesi più tardi il <i>Beagle</i> tornò sul posto e trovò Jemmy ben diverso dal paffutello vanitoso dei propri abiti inglesi che avevano lasciato: era magro, vestito con solo una pelle, coi capelli lunghi e il visto pitturato. Darwin scrisse in Viaggio di un naturalista intorno al mondo che si vergognava dello stato in cui era e attribuì il suo rifiuto di tornare in Inghilterra alla \"giovane e affascinante moglie\", Lassaweea. Basket e York Minster erano invece scappati dal villaggio. I tre avevano insegnato le basi dell'inglese agli altri nativi.</p>\n<p>Circa venti anni dopo un gruppo di missionari cristiani, la Società Missionaria della Patagonia, incontrò un fuegino che conosceva alcune parole di inglese: quasi certamente si trattava di Jemmy. Più tardi, nel 1859, il gruppo fu massacrato a <i>Wulaia Bay</i> dai fuegini, probabilmente guidati da Jemmy e dalla sua famiglia.</p>\n<p>Bruce Chatwin ha scritto della cattura di Orundellico nel suo libro <i>In Patagonia</i>. Negli anni 1950, lo scrittore cileno Benjamin Subercaseaux ha pubblicato il racconto <i>Jemmy Button</i>. Un'altra versione romanzata della storia si trova nel libro <i>La Tierra del Fuego</i> di Sylvia Iparraguirre.</p>\n<p>Un resoconto del tempo passato da Jemmy sul HMS <i>Beagle</i> e in Inghilterra si può trovare in <i>This Thing of Darkness</i> di Harry Thompson (2005).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.128 seconds\nReal time usage: 0.169 seconds\nPreprocessor visited node count: 316/1000000\nPreprocessor generated node count: 3885/1500000\nPost‐expand include size: 3812/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2202/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 9/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Jemmy Button\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Jemmy Button"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":519,"end":549},"art":"Capo Verde","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/3/38/Flag_of_Cape_Verde.svg/125px-Flag_of_Cape_Verde.svg.png\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n<p><b>Capo Verde</b> (in portoghese <b>Cabo Verde</b>, in creolo capoverdiano <i>Cabu Verde</i>, <i>Cábu Vêrdi</i> o <i>Kabu Verde</i>) è un arcipelago di dieci isole di origine vulcanica, situato a circa 500 km dalle coste senegalesi nell'oceano Atlantico settentrionale, al largo dell'Africa occidentale. Il patrimonio naturale di questo arcipelago è stato solo di recente scoperto dagli operatori internazionali che hanno aperto le porte di Capo Verde al turismo.</p>\n<p>\"Capo Verde\" prende il nome da Cap-Vert, nell'odierno Senegal, il punto più occidentale dell'Africa continentale.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.332 seconds\nReal time usage: 0.389 seconds\nPreprocessor visited node count: 712/1000000\nPreprocessor generated node count: 5253/1500000\nPost‐expand include size: 8931/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2256/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 13/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.004s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Capo Verde\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Capo Verde"},{"id":"tx-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":609,"end":639},"title":"","text":"<p>Da Enciclopedia Treccani on line</p>\n\n<p>Darwin, Charles Robert. - Naturalista britannico (Shrewsbury, Shropshire, 1809 - Down, Kent, 1882). Massimo teorico dell'evoluzione delle specie viventi, la sua opera suscitò grande interesse nella comunità scientifica, ma anche scandalo e aspre critiche in una società e una cultura largamente influenzata dalla religione che, in base al dettato biblico, sosteneva il creazionismo, secondo cui le specie viventi sono state create così come sono e l'uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio.</p>\n\n<p><a href=\"http://www.treccani.it/enciclopedia/charles-robert-darwin/\" target=\"_blank\">Continua a leggere...</a></p>\n","art":"Capo Verde"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":722,"end":752},"art":"Linneo","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Carl Nilsson Linnaeus</b>, divenuto <b>Carl von Linné</b> in seguito all'acquisizione di un titolo nobiliare e noto ai più semplicemente come <b>Linneo</b> (dalla forma latinizzata del nome, <b>Carolus Linnaeus</b>) (Råshult, 23 maggio 1707 – Uppsala, 10 gennaio 1778), è stato un medico, botanico e naturalista svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi.</p>\n\n<p>La lettera <b>L.</b>, posta spesso a seguire delle indicazioni di nomenclatura binomiale nei cataloghi di specie, identifica il cognome dello scienziato.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.656 seconds\nReal time usage: 0.698 seconds\nPreprocessor visited node count: 5425/1000000\nPreprocessor generated node count: 20730/1500000\nPost‐expand include size: 5178/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2004/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 14/500\nLua time usage: 0.011s\nLua memory usage: 766 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Linneo\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Linneo"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":856,"end":886},"art":"Secondo viaggio del HMS Beagle","lang":"it","wiki":"<div><p>Il <b>secondo viaggio del HMS <i>Beagle</i></b>, dal 27 dicembre 1831 al 2 ottobre 1836, fu la seconda spedizione esplorativa compiuta con il brigantino HMS <i>Beagle</i>. Charles Darwin prese parte al viaggio intorno al mondo e compì le osservazioni naturalistiche che lo portarono a sviluppare la teoria dell'evoluzione per selezione naturale.</p>\n<p>Il <i>Beagle</i> attraversò l'Oceano Atlantico, compì dettagliate rilevazioni idrografiche lungo le coste della parte meridionale del Sud America, poi passò l'Oceano Pacifico, raggiunse Tahiti e l'Australia per poi concludere la circumnavigazione del globo. La spedizione era inizialmente pianificata per durare due anni, ma in realtà ne furono impiegati ben cinque.</p>\n<p>Il capitano fu Robert FitzRoy, che aveva preso il comando della nave durante il primo viaggio del <i>Beagle</i> dopo il suicidio del capitano Pringle Stokes. Fitzroy, temendo che la solitudine lo portasse ad una analoga depressione, chiese a Francis Beaufort, organizzatore della spedizione, di avere a bordo un gentlemen di compagnia, ad esempio un naturalista che raccogliesse reperti ed osservazioni sulle terre sconosciute che si apprestavano a visitare. Fu così interpellato John Stevens Henslow, che dopo il rifiuto di Leonard Jenyns propose Darwin, allora ventiduenne. La scelta cadde sul giovane naturalista, nonostante Fitzroy fosse inizialmente contrario. I suoi tratti del volto indicavano infatti, secondo il capitano, adepta della frenologia, una mancanza di carattere.</p>\n\n<p>Darwin passò gran parte del tempo in esplorazioni sulla terraferma; tre anni e tre mesi sulla terra, diciotto mesi in mare. Queste ricerche lo resero famoso come naturalista, ma ottenne anche un'ottima reputazione come geologo e collezionista di fossili. La pubblicazione delle sue osservazioni ebbe molto successo e divenne un classico della letteratura con il nome <i>The Voyage of the Beagle</i>.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.096 seconds\nReal time usage: 0.120 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Secondo viaggio del HMS Beagle\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Secondo viaggio del HMS Beagle"},{"id":"wk-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":917.4,"end":947.4},"art":"Alexander von Humboldt","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Friedrich Heinrich Alexander Freiherr von Humboldt</b> (Berlino, 14 settembre 1769 – Berlino, 6 maggio 1859) è stato un naturalista, esploratore e botanico tedesco. Era il fratello minore dello statista e intellettuale Wilhelm von Humboldt.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.564 seconds\nReal time usage: 0.611 seconds\nPreprocessor visited node count: 4719/1000000\nPreprocessor generated node count: 20361/1500000\nPost‐expand include size: 3610/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1361/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 13/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Alexander von Humboldt\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Alexander von Humboldt"},{"id":"wk-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":982.4,"end":1012.4},"art":"Johann Moritz Rugendas","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Johann Moritz Rugendas</b> (Augusta, 29 marzo 1802 – Weilheim an der Teck, 29 maggio 1858) è stato un pittore tedesco, celebre per i suoi paesaggi e dipinti a soggetto etnografico realizzati in vari paesi dell'America latina nella prima metà del XIX secolo.</p>\n\n\n\n\n<p>Rugendas faceva parte di una famiglia di noti pittori e incisori di Augsburg da sette generazioni (era nipote di Georg Philipp Rugendas, 1666-1742, famoso pittore di battaglie) e studiò disegno e incisione con il padre, Johann Lorenz Rugendas II (1775-1826). Tra il 1815 e il 1817 studiò insieme ad Albrecht Adam e in seguito entrò all'Accademia di belle arti di Monaco di Baviera con Lorenzo Quaglio II.</p>\n<p>Ispirato dai lavori artistici di Thomas Ender e dai racconti dei viaggi a tropici dei naturalisti austriaci Johann Baptist von Spix e Carl Friedrich Philipp von Martius, Rugendas nel 1821 si recò in Brasile, dove ben presto venne ingaggiato come illustratore dalla spedizione scientifica del Barone von Langsdorff negli stati di Minas Gerais e San Paolo.</p>\n<p>Langsdorff era il console generale dell'Impero russo in Brasile e possedeva una fattoria nel nord della regione di Rio de Janeiro, dove Rugendas e altri membri della spedizione andarono a vivere. In tale veste Rugendas visitò la Serra da Mantiqueira e le città storiche di Barbacena, São João del Rei, Mariana, Ouro Preto, Caeté, Sabará e Santa Luzia.</p>\n<p>Prima che la spedizione iniziasse la parte di viaggio da percorrere via fiume (un viaggio in Amazzonia che si rivelò disastroso), Rugendas si separò da Langsdorff e lasciò la spedizione, nella quale venne sostituito dagli artisti Adrien Taunay e Hércules Florence. Rimase comunque in Brasile per conto proprio fino al 1825, esplorando e ritraendo momenti di vita quotidiana nelle provincie di Mato Grosso, Pernambuco, Bahia, Espírito Santo e Rio de Janeiro. Realizzò soprattutto disegni ed acquerelli.</p>\n<p>Tornato in Europa tra il 1825 e il 1828, Rugendas visse a Parigi, Augsburg e Monaco, con l'obiettivo di apprendere nuove tecniche come la pittura a olio. Con l'aiuto di Victor Aimé Huber pubblicò il suo imponente libro <i>Viaggio pittoresco in Brasile</i>, che conteneva più di cento illustrazioni e che diventò una delle più importanti documentazioni riguardo al paese sudamericano della sua epoca. Studiò anche in Italia, visitando Pisa, Firenze, Roma, Napoli, Venezia e la Sicilia.</p>\n<p>Ispirato nuovamente dal noto esploratore e naturalista Alexander von Humboldt, che una volta aveva incontrato di persona, Rugendas si mise alla ricerca di finanziamenti per il suo nuovo ambizioso progetto di ritrarre la vita e la natura dell'America latina; secondo le sue parole \"<i>un tentativo di diventare davvero l'illustratore della vita del Nuovo Mondo</i>\". Nel 1831 andò dapprima ad Haiti e quindi in Messico. In quel paese iniziò a servirsi dei colori ad olio con ottimi risultati. Sfortunatamente venne arrestato e quindi espulso dal paese per essere rimasto coinvolto in un fallito colpo di stato contro il presidente Anastasio Bustamante nel 1834.</p>\n<p>Tra il 1834 e il 1844 viaggiò in Cile, Argentina, Uruguay, Perù e Bolivia, per poi far finalmente ritorno a Rio de Janeiro nel 1845. Accolto con grande favore alla corte dell'Imperatore Pietro II del Brasile, realizzò diversi ritratti dei membri della corte reale e tenne varie esposizioni.</p>\n<p>Nel 1846, a 44 anni. Rugendas tornò in Europa, dalla quale non se ne andò più. Re Massimiliano II di Baviera acquistò la maggior parte delle sue opere, offrendogli in cambio un vitalizio.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.584 seconds\nReal time usage: 0.643 seconds\nPreprocessor visited node count: 3037/1000000\nPreprocessor generated node count: 20328/1500000\nPost‐expand include size: 2942/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1327/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 14/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Johann Moritz Rugendas\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Johann Moritz Rugendas"},{"id":"wk-10","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1022.6,"end":1052},"art":"Saprofita","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>Col termine <b>saprofita</b>, dal greco σαπρός (<i>sapros</i>) \"marcio\" e φυτόν (<i>phyton</i>) \"pianta\", si indicano quegli organismi che si nutrono di materia organica morta o in decomposizione.</p>\n<p>Sono saprofiti la maggior parte dei funghi e licheni, che, infatti, sono formati da cianobatteri e funghi (gli altri sono parassiti o simbiotici), e parte dei batteri e protozooi. Alcune volte vengono definiti saprofiti anche alcuni tipi di orchidee e inusuali piante prive di clorofilla. Il termine saprofita è però improprio nei funghi e batteri che non sono più classificati come appartenenti al regno vegetale.</p>\n<p>Questi organismi sono eterotrofi, cioè incapaci di sintetizzare materia organica partendo da composti inorganici. Sono fondamentali nelle catene alimentari degli ecosistemi in quanto <i>decompositori</i>,cioè contribuiscono a \"smontare\" le sostanze organiche in elementi inorganici o comunque meno complessi, (acqua, sali minerali, anidride carbonica) partecipando alla formazione dell'humus. Alcuni generi tra i funghi saprofiti sono: <i>Agaricus</i>, <i>Coprinus</i>, <i>Macrolepiota</i>, <i>Lepista</i>.</p>\n<p>Tra i saprofiti si conosce anche la Veillonella, batterio gram-negativo, non patogeno, presente nella saliva.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.560 seconds\nReal time usage: 0.589 seconds\nPreprocessor visited node count: 5019/1000000\nPreprocessor generated node count: 11215/1500000\nPost‐expand include size: 3488/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1128/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 4/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Saprofita\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Saprofita"},{"id":"wk-11","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1163.5,"end":1193.5},"art":"Foresta pluviale tropicale","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>Le <b>foreste pluviali tropicali</b> sono un tipo di foresta pluviale localizzate nella fascia equatoriale della Terra. Sono comuni in Asia, Australia, Africa, Sud America, America Centrale, Messico meridionale e in numerose isole del Pacifico. Rappresentano il bioma terrestre con la massima biodiversità, dato che ospitano da sole circa una metà delle specie viventi animali e vegetali terrestri.</p>\n<p>Le foreste pluviali tropicali hanno uno scarso sottobosco, in quanto la luce del Sole difficilmente raggiunge il livello del suolo. Questo rende più agevole il movimento nella foresta per uomini e animali. Quando il tessuto forestale è interrotto, il suolo è rapidamente colonizzato da piante pioniere e da un fitto intreccio di liane e giovani alberi, denominato <i>giungla</i>.</p>\n<p>Le foreste pluviali tropicali sono considerate \"la più grande farmacia del pianeta\" in quanto circa un quarto dei principi attivi impiegati in farmacologia deriva da vegetali.</p>\n\n<p><br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.104 seconds\nReal time usage: 0.131 seconds\nPreprocessor visited node count: 103/1000000\nPreprocessor generated node count: 741/1500000\nPost‐expand include size: 515/2048000 bytes\nTemplate argument size: 158/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 6/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Foresta pluviale tropicale\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Foresta pluviale tropicale"},{"id":"tx-12","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1237.9,"end":1267.9},"title":"La malattia di Charles Darwin","text":"<p>Fatta eccezione per i primi vent'anni della sua vita, Darwin è sempre stato malato. Questa malattia in alcuni periodi gli impedì di lavorare anche per svariati mesi di seguito.</p>\n\n<p>Nessuno dei medici interpellati riuscì a trovare una cura efficace per questa malattia, anche perché nessuno riuscì a fornire una diagnosi. A quanto pare non risultava rilevabile alcun danno organico. La malattia subì un peggioramento nel periodo della stesura della sua opera principale (L'origine delle specie) e dopo la pubblicazione.</p>\n\n<p>Pare che le sue condizioni fossero veramente insopportabili. </p>\n\n<p><a href=\"http://www.nilalienum.it/Sezioni/Darwin/AgostMalD.html\" target=\"_blank\">Continua a leggere...</a></p>\n"},{"id":"wk-13","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1411.9,"end":1441.9},"art":"Bahia Blanca","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/it/thumb/8/83/Escudo_bahia_blanca.jpg/80px-Escudo_bahia_blanca.jpg\"></div><br><div>\n<p><b>Bahía Blanca</b> è una città dell'Argentina che si affaccia sull'Oceano Atlantico ed è situata circa 550 km a sud-ovest della capitale Buenos Aires.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.508 seconds\nReal time usage: 0.581 seconds\nPreprocessor visited node count: 3148/1000000\nPreprocessor generated node count: 19168/1500000\nPost‐expand include size: 26357/2048000 bytes\nTemplate argument size: 4182/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 19/40\nExpensive parser function count: 5/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Bahía Blanca (Argentina)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Bahía Blanca (Argentina)"},{"id":"wk-14","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1625.4,"end":1655.4},"art":"Macrauchenia patachonica","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>La <b>macrauchenia</b> (gen. <i>Macrauchenia</i>) è un mammifero estinto, vissuto in Sudamerica tra il Miocene superiore e il Pleistocene superiore (tra 7 milioni di anni fa e 20.000 anni fa).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.216 seconds\nReal time usage: 0.259 seconds\nPreprocessor visited node count: 640/1000000\nPreprocessor generated node count: 7302/1500000\nPost‐expand include size: 9112/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1930/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Macrauchenia patachonica\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Macrauchenia patachonica"},{"id":"wk-15","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1680.5,"end":1710.5},"art":"Richard Owen","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>Sir <b>Richard Owen</b> (Lancaster, 20 luglio 1804 – Londra, 18 dicembre 1892) è stato un biologo e paleontologo britannico.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.368 seconds\nReal time usage: 0.410 seconds\nPreprocessor visited node count: 3420/1000000\nPreprocessor generated node count: 21625/1500000\nPost‐expand include size: 4956/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1805/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 15/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Richard Owen\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Richard Owen"},{"id":"wk-16","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1720.4,"end":1750.4},"art":"Georges Cuvier","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Georges Leopold Chretien Frédéric Dagobert Cuvier</b> (Montbéliard, 23 agosto 1769 – Parigi, 13 maggio 1832) è stato un biologo francese.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.316 seconds\nReal time usage: 0.354 seconds\nPreprocessor visited node count: 1942/1000000\nPreprocessor generated node count: 20643/1500000\nPost‐expand include size: 2830/2048000 bytes\nTemplate argument size: 913/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 11/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Georges Cuvier\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Georges Cuvier"},{"id":"wk-17","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1760.5,"end":1790.5},"art":"Anatomia comparata","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>L'<b>Anatomia comparata</b> è una disciplina di sintesi appartenente alle Scienze biologiche. Essa opera mediante la “<i>comparazione</i>” fra le strutture anatomiche dei diversi gruppi di Vertebrati e si pone l'obiettivo di individuare ed analizzare le cause della loro forma, della loro organizzazione strutturale e dei loro adattamenti.</p>\n<p>Basandosi sulla teoria secondo cui le strutture anatomiche degli animali oggi viventi derivino da animali precursori, l'Anatomia comparata cerca di ricostruire storicamente i processi evolutivi (la filogenesi), indagando i rapporti di parentela fra gruppi di vertebrati attuali e fra gruppi attuali e gruppi ancestrali.</p>\n<p>Le ragioni della forma animale sono ricondotte sostanzialmente a due fattori:</p>\n\n<p>L'Anatomia comparata risulta, perciò, una scienza in costante evoluzione, sempre alla ricerca di nuove tecniche (anche interdisciplinari) per indagare le problematiche della relazione tra struttura e funzione e tra struttura ed evoluzione.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.052 seconds\nReal time usage: 0.074 seconds\nPreprocessor visited node count: 11/1000000\nPreprocessor generated node count: 557/1500000\nPost‐expand include size: 297/2048000 bytes\nTemplate argument size: 14/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 4/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Anatomia comparata\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Anatomia comparata"},{"id":"wk-18","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1864.3,"end":1894.3},"art":"Classificazione scientifica","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>Nelle scienze biologiche la <b>classificazione</b> è un concetto che si riferisce alle modalità con le quali i biologi raggruppano, sistemano e categorizzano le varie entità al cui fondamento si trovano le specie di organismi viventi e fossili.</p>\n<p>A partire dal sistema di Carolus Linnaeus (Linneo), istituito con la pubblicazione del <i>Systema naturae</i> con il quale cercò di riunire le specie in base alle caratteristiche morfologiche condivise, questi raggruppamenti furono ininterrottamente riesaminati e rimaneggiati perfezionandoli, fino a quando essi furono riletti secondo le teorie evoluzioniste di discendenza filogenetica proposte da Charles Darwin. La classificazione scientifica è un risultato delle scienze evolutive e deriva in parte cospicua dalla tassonomia e dalla sistematica, oltre che da tutti gli studi e le ricerche condotte per indagare sui viventi, sia dalla biologia sia da altre discipline scientifiche.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.068 seconds\nReal time usage: 0.082 seconds\nPreprocessor visited node count: 22/1000000\nPreprocessor generated node count: 146/1500000\nPost‐expand include size: 51/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Classificazione scientifica\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Classificazione scientifica"},{"id":"wk-19","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1916.3,"end":1946.3},"art":"Terra del Fuoco","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/1a/Flag_of_Argentina.svg/20px-Flag_of_Argentina.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n<p>La <b>Terra del Fuoco</b> è un arcipelago dell'America del sud, situato all'estremità meridionale del continente. Il territorio insulare, di area pari a 73.753 km², è diviso tra l'Argentina e il Cile ed è composto, oltre che dall'isola principale (denominata anche <i>Isla Grande</i>), da alcune isole minori, per lo più in territorio cileno, come l'isola Dawson.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.720 seconds\nReal time usage: 0.802 seconds\nPreprocessor visited node count: 4522/1000000\nPreprocessor generated node count: 40647/1500000\nPost‐expand include size: 33019/2048000 bytes\nTemplate argument size: 15375/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 20/40\nExpensive parser function count: 8/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Terra del Fuoco\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Terra del Fuoco"},{"id":"wk-20","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1968.2,"end":1998.2},"art":"Fuegini","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/ef/Fuegian_BeagleVoyage.jpg/199px-Fuegian_BeagleVoyage.jpg\"></div><br><div>\n<p>I <b>Fuegini</b> (o <b>Fueghini</b>) erano una popolazione autoctona della Terra del Fuoco, abitanti nella zona più meridionale del Sud America, in corrispondenza della Patagonia argentina e Cile. Furono osservati da Charles Darwin che entrò in contatto con loro durante il suo viaggio a bordo del Beagle.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.084 seconds\nReal time usage: 0.102 seconds\nPreprocessor visited node count: 163/1000000\nPreprocessor generated node count: 2293/1500000\nPost‐expand include size: 1399/2048000 bytes\nTemplate argument size: 416/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Fuegini\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Fuegini"},{"id":"wk-21","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2551,"end":2581},"art":"Ande","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5b/Nasa_anden.jpg/250px-Nasa_anden.jpg\"></div><br><div>\n<p>La cordigliera delle <b>Ande</b> (in spagnolo <i>Cordillera de los Andes</i>) è un'importante catena montuosa dell'America meridionale, situata nella parte più occidentale del continente. Con i suoi <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">7 200 km</span> di lunghezza (dall'istmo di Panamá, a nord, fino a Capo Horn, a sud) è considerata la catena montuosa più lunga del mondo. La sua larghezza media è di <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">240 km,</span> toccando nel punto più esteso i <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">500 km</span> (fra il 18º e il 20º parallelo sud), mentre l'altezza media è di circa <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">4 000 m</span>.</p>\n<p>La catena delle Ande è formata principalmente da due grandi settori: la <i>Cordillera Oriental</i> e la <i>Cordillera Occidental</i> in gran parte separati da una profonda depressione intermedia, in cui sorgono altre catene di importanza minore, la principale delle quali è <i>Cordillera de la Costa</i> cilena. Altre piccole catene sorgono ai lati delle grandi catene.</p>\n<p>Le Ande attraversano sette stati dell'America meridionale: Argentina, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela, alcuni dei quali sono noti come Paesi andini.</p>\n<p>La cordigliera delle Ande è la più alta catena montuosa al di fuori del continente asiatico. La cima più alta, l'Aconcagua, tocca i <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">6 962 m</span> sopra il livello del mare. La vetta del vulcano Chimborazo, nelle Ande ecuadoriane, è il punto della superficie terrestre più lontano dal centro della Terra a causa del rigonfiamento equatoriale.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.288 seconds\nReal time usage: 0.368 seconds\nPreprocessor visited node count: 1042/1000000\nPreprocessor generated node count: 3300/1500000\nPost‐expand include size: 5408/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1509/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ande\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ande"},{"id":"wk-22","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2647.9,"end":2677.9},"art":"Entomologia","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>L'<b>entomologia</b> è un ramo della zoologia (a sua volta ramo della biologia) dedicato allo studio degli Esapodi (insetti in senso lato, comprendendo anche le forme primitive degli Esapodi). Date le strette relazioni, gli entomologi estendono spesso il loro interesse e il loro ambito di studio anche ad altri raggruppamenti sistematici del <i>phylum</i> degli Artropodi. È ripartita in diverse sottobranche secondo l'ambito di studio.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.048 seconds\nReal time usage: 0.101 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Entomologia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Entomologia"},{"id":"tx-23","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2719.4,"end":2749.4},"title":"Terremoto di Concepcion del 1835","text":"<p>«Mi trovavo a terra, sdraiato nella foresta per riposarmi. Arrivò improvvisamente e durò due minuti (che sembravano molto più lunghi). La scossa sembrò a me e al mio compagno venire da est. Non era difficile rimanere in piedi, ma il movimento mi procurò un capogiro. La sensazione potrebbe essere paragonata a quella che si prova quando si pattina su uno strato di ghiaccio molto sottile».</p>\n\n<p><a href=\"http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/Charles-Darwin-testimone-diretto-del-terremoto-Cile\" target=\"_blank\">Continua a leggere...</a></p>\n"},{"id":"wk-24","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2880.7,"end":2910.7},"art":"Galápagos","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e8/Flag_of_Ecuador.svg/20px-Flag_of_Ecuador.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n\n<p>Le <b>Galápagos</b> (o <b>Galapagos</b>, nella grafia italiana), note anche come <b>Arcipelago di Colombo</b>, <b>Arcipelago dell'Ecuador</b> o <b>Arcipelago di Colón</b>, sono un arcipelago di quattordici isole vulcaniche (otto maggiori e sei minori) situate nell'Oceano Pacifico, a circa 1000 chilometri dalla costa occidentale dell'America del Sud. L'arcipelago appartiene all'Ecuador.</p>\n<p>Le isole sono distribuite a nord e a sud dell'equatore, che attraversa la parte settentrionale dell'isola più grande, Isabela. Le più vecchie datano circa 4 milioni di anni, mentre le più giovani sono ancora in via di formazione. L'arcipelago è infatti considerato una delle zone vulcanicamente più attive della Terra.</p>\n<p>Il relativo isolamento dovuto alla distanza dal continente e l'ampia varietà di climi e di habitat dovuta alle correnti marine della zona hanno portato all'evoluzione di numerose specie endemiche di animali e vegetali, dalla cui osservazione Charles Darwin ha tratto ispirazione per la formulazione della teoria dell'evoluzione. Il suo celebre <i>L'origine delle specie</i> contiene numerosissimi riferimenti ai propri studi sulle specie endemiche delle Galápagos.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.808 seconds\nReal time usage: 0.898 seconds\nPreprocessor visited node count: 3104/1000000\nPreprocessor generated node count: 30727/1500000\nPost‐expand include size: 42107/2048000 bytes\nTemplate argument size: 10114/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 23/40\nExpensive parser function count: 4/500\nLua time usage: 0.018s\nLua memory usage: 834 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Galápagos\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Galápagos"},{"id":"wk-25","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":2949.3,"end":2979.3},"art":"Emberizidae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>Gli <b>Emberizidi</b> (Emberizidae, Vigors 1831), sono una famiglia di uccelli appartenenti all'ordine dei Passeriformi.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.652 seconds\nReal time usage: 0.802 seconds\nPreprocessor visited node count: 5365/1000000\nPreprocessor generated node count: 16910/1500000\nPost‐expand include size: 6800/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1405/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Emberizidae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Emberizidae"},{"id":"wk-26","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3352.2,"end":3382.2},"art":"Chelonoidis nigra","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>La <b>tartaruga delle Galapagos</b> o <b>tartaruga gigante delle Galapagos</b> (<i><b>Chelonoidis nigra</b></i> <span style=\"font-variant: small-caps\">(Quoy & Gaimard, 1824)</span>) è una tartaruga della famiglia Testudinidae, endemica dell'arcipelago omonimo. Sono presenti diverse sottospecie spesso originarie ognuna di una differente isola dell'arcipelago. Il 24 giugno 2012 è morto quello che si ritiene essere stato l'ultimo esemplare di una delle sue sottospecie, la Chelonoidis nigra abingdonii, detto <i>Lonesome George</i> (George il solitario), nel parco nazionale delle Galapagos.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.648 seconds\nReal time usage: 0.832 seconds\nPreprocessor visited node count: 5132/1000000\nPreprocessor generated node count: 17374/1500000\nPost‐expand include size: 9427/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1939/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Chelonoidis nigra\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Chelonoidis nigra"},{"id":"wk-27","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3440.9,"end":3470.9},"art":"Sydney","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/74/Sydney_COA.gif/80px-Sydney_COA.gif\"></div><br><div>\n\n\n\n<p><b>Sydney</b> è una città dell'Australia sud-orientale, capitale dello stato del Nuovo Galles del Sud, è la città australiana più antica (fu fondata nel 1788) e più popolosa. Insieme a Melbourne, sua eterna rivale per il titolo di città più importante d'Australia, rappresenta il cuore finanziario, commerciale e culturale della nazione.</p>\n<p>La città di Sydney, comune che comprende il nucleo storico sviluppatosi attorno al <i>Sydney Cove</i>, copre una piccola area di soli 25 km per 169.505 abitanti, mentre la <b>Grande Sydney</b> è un'area metropolitana molto più vasta, che ricopre l'intero bacino del Parramatta, estendendosi dalla baia di Port Jackson fino a quella di Botany e verso l'interno, con una popolazione di oltre 10 milioni di residenti. Non esiste un ente amministrativo che copra tutto l'agglomerato urbano, se si esclude il periodo 1945–1964, quando tale funzione era svolta dal Cumberland County Council.</p>\n<p>Sydney è una meta importante per il turismo locale e internazionale ed è stata più volte premiata come una delle città più belle e vivibili del mondo; è ammirata per la sua baia, la bellissima costa, il clima caldo e piacevole e la cultura cosmopolita. Fra gli eventi recenti che le hanno conferito maggior lustro e visibilità internazionale si ricordano le Olimpiadi di Sydney 2000 e la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, nel 2008. Gli abitanti di Sydney vengono chiamati <i>sydneysiders</i> o, meno frequentemente, <i>sydneyites</i>.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.476 seconds\nReal time usage: 0.587 seconds\nPreprocessor visited node count: 2610/1000000\nPreprocessor generated node count: 19002/1500000\nPost‐expand include size: 29456/2048000 bytes\nTemplate argument size: 6421/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 28/40\nExpensive parser function count: 13/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Sydney\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Sydney"},{"id":"wk-28","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3552.7,"end":3582.7},"art":"Blue Mountains","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e4/Blue_mountains_-_three_sisters.jpg/250px-Blue_mountains_-_three_sisters.jpg\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n\n<p>Le <b>Blue Mountains</b> sono montagne situate nella parte sud-est dell'Australia che fanno parte della Grande Catena Divisoria, seguono il profilo della costa per circa 2000 km, variando altitudine e tipo di clima. Nel 2002 sono state pesantemente danneggiate da un incendio che è arrivato a lambire la città di Sydney. Sono prevalentemente composte da una vegetazione ricca di eucalyptus. Essi stillano gocce di olio blu e da questo deriva il nome Blue Mountains.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.592 seconds\nReal time usage: 0.661 seconds\nPreprocessor visited node count: 5624/1000000\nPreprocessor generated node count: 15068/1500000\nPost‐expand include size: 6853/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2388/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 13/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Blue Mountains\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Blue Mountains"},{"id":"wk-29","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3670.1,"end":3700.1},"art":"Australiani aborigeni","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>Vengono detti <b>aborigeni</b> gli australiani appartenenti alle popolazioni autoctone dell'Australia.</p>\n<p>I loro antenati vi giunsero probabilmente 60.000 anni fa, benché la datazione rimanga tuttora incerta.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.076 seconds\nReal time usage: 0.098 seconds\nPreprocessor visited node count: 136/1000000\nPreprocessor generated node count: 1280/1500000\nPost‐expand include size: 2321/2048000 bytes\nTemplate argument size: 870/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 4/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Australiani aborigeni\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Australiani aborigeni"},{"id":"wk-30","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":3834.8,"end":3864.8},"art":"Anthozoa","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>Gli <b>Antozoi</b> (<b>Anthozoa</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">Ehrenberg, 1831</span>) più comunemente noti come <b>coralli</b>, sono una classe di animali del phylum degli Cnidaria. Consistono di piccoli polipi radunati tipicamente in colonie di molti individui simili. Il gruppo include gli animali costruttori delle barriere coralline tropicali, che producendo carbonato di calcio formano il tipico scheletro calcareo.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.208 seconds\nReal time usage: 0.246 seconds\nPreprocessor visited node count: 415/1000000\nPreprocessor generated node count: 6262/1500000\nPost‐expand include size: 4090/2048000 bytes\nTemplate argument size: 869/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Anthozoa\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Anthozoa"},{"id":"wk-31","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":4910.3,"end":4940.3},"art":"Alfred Russel Wallace","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Alfred Russel Wallace</b> (Usk, 8 gennaio 1823 – Broadstone, 7 novembre 1913) è stato un naturalista e biogeografo gallese. Formulò una teoria dell'evoluzione per selezione naturale, simile a quella di Charles Darwin nello stesso periodo in cui lo stesso Darwin elaborava la propria.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.296 seconds\nReal time usage: 0.345 seconds\nPreprocessor visited node count: 2407/1000000\nPreprocessor generated node count: 21584/1500000\nPost‐expand include size: 4283/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1606/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 17/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Alfred Russel Wallace\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Alfred Russel Wallace"},{"id":"wk-32","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":4999.9,"end":5029.9},"art":"Joseph Dalton Hooker","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Joseph Dalton Hooker</b> (30 giugno 1817 – 10 dicembre 1911) è stato un botanico inglese.</p>\n<p>Figlio di William Jackson Hooker, dopo la laurea in Medicina presso l'Università di Glasgow, collaborò con il padre nella raccolta di esemplari per i <i>Royal Botanic Gardens</i> di Kew, partecipando a spedizioni in Sudamerica, Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica. Per aver scritto una voluminosa enciclopedia sulle piante fu nominato baronetto d'Inghilterra.</p>\n<p>Raggiunse la fama per le sue collezioni di piante del Sikkim e dell'Himalaya. Molte piante da lui scoperte lo ricordano nel nome, come la <i>Sarcorocca hookeriana</i>.</p>\n<p>Fu amico e corrispondente di Charles Darwin.</p>\n<p>Alla morte del padre, nel 1865, fu nominato Direttore dei <i>Kew Gardens</i>.</p>\n<p>Dal 1873 al 1878 fu Presidente della <i>Royal Society</i> britannica.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.340 seconds\nReal time usage: 0.377 seconds\nPreprocessor visited node count: 1834/1000000\nPreprocessor generated node count: 20280/1500000\nPost‐expand include size: 1907/2048000 bytes\nTemplate argument size: 696/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 16/40\nExpensive parser function count: 9/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph Dalton Hooker\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Joseph Dalton Hooker"},{"id":"wk-33","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":5039.1,"end":5069.1},"art":"L'origine delle specie","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/cd/Origin_of_Species_title_page.jpg/218px-Origin_of_Species_title_page.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><i><b>L'origine delle specie</b></i> (titolo completo: <i>Sull'origine delle specie per mezzo della selezione naturale o la preservazione delle razze favorite nella lotta per la vita</i>), del naturalista inglese Charles Darwin, è una tra le opere cardini nella storia scientifica, e indubbiamente una delle più eminenti in biologia.</p>\n<p>Pubblicata per la prima volta il 24 novembre 1859, in essa Darwin spiega con \"una lunga argomentazione\" la sua teoria, secondo cui \"gruppi\" di organismi di una stessa specie si evolvono gradualmente nel tempo attraverso il processo di selezione naturale, un meccanismo che venne illustrato per la prima volta a un pubblico generico proprio grazie a questo libro. L'opera contiene dettagliate prove scientifiche che l'autore ebbe il tempo di accumulare sia durante il viaggio del HMS Beagle nel 1830 che al suo ritorno, preparando diligentemente la sua teoria e, contemporaneamente, rifiutando quella più in voga fino a quel tempo: il creazionismo, che ritiene le specie, essendo create da Dio, perfette e immutabili.</p>\n<p>Il libro risultò accessibile anche ai non specialisti, attraendo un grande interesse su vasta scala. Sebbene la teoria sia ora supportata da dimostrazioni scientifiche, all'esterno del mondo scientifico esistono ancora forti controversie, soprattutto tra i sostenitori del creazionismo, i quali ritengono che questa teoria contraddica le interpretazioni letterali di vari testi religiosi.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.128 seconds\nReal time usage: 0.180 seconds\nPreprocessor visited node count: 271/1000000\nPreprocessor generated node count: 2063/1500000\nPost‐expand include size: 2229/2048000 bytes\nTemplate argument size: 723/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.011s\nLua memory usage: 811 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/L'origine delle specie\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"L'origine delle specie"}]}
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