{"video":[{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":695,"end":1405.596735},"spot":null,"idx":0,"id":"vd-0","videoId":0},{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":1050,"end":1405.596735},"spot":null,"idx":1,"id":"vd-1","videoId":1},{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":695,"end":1405.596735},"spot":null,"idx":2,"id":"vd-0","videoId":2},{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":1050,"end":1405.596735},"spot":null,"idx":3,"id":"vd-1","videoId":1}],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":38.3,"end":68.3},"art":"Lupo ibrido","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n\n<p>Un <b>lupo ibrido</b> è un canide ibrido risultato dell'incrocio tra un <i>canis lupus familiaris</i>, un \"cane\", ed un <i>canis lupus</i>, un \"lupo\".<br>\nNel gergo della cinofilia viene anche definito <b>cane lupo</b> (lingua inglese <i>wolfdog</i>), definizione che vale anche per qualsiasi cane, ivi comprese razze canine \"canoniche\" (es. pastore tedesco), nel cui corredo genetico, sino alla quinta generazione, figuri l'incrocio con il lupo selvatico.<br>\nNella lingua italiana parlata, l'espressione \"cane lupo\" ha indicato, per diversi anni, il comune pastore tedesco.</p>\n<p>Nei casi di ibridi manipolati dall'uomo, la prima generazione è quasi sempre ottenuta dall'incrocio tra un lupo selvatico ed un cane di tipo \"lupoide\" quale il pastore tedesco, il siberian husky o l'alaskan malamute.</p>\n<p>In accordo ad un sondaggio del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America, detta nazione risultava essere, con i suoi 300.000 esemplari di lupo ibrido censiti nel 1998, la detentrice del primato mondiale quanto a cani-lupo sul territorio.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1200\nCPU time usage: 0.076 seconds\nReal time usage: 0.150 seconds\nPreprocessor visited node count: 44/1000000\nPreprocessor generated node count: 278/1500000\nPost‐expand include size: 51/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Lupo ibrido\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Lupo ibrido"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":93.4,"end":123.4},"art":"Ovis aries","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>La <b>pecora</b> (<i>Ovis aries</i>, Linnaeus 1758) è un mammifero, della famiglia dei bovidi, genere <i>Ovis</i>.</p>\n<p>Si tratta di un animale addomesticato in epoca antichissima, diffuso attualmente in ogni continente. Vive principalmente in greggi, per gestire i quali l'uomo si affida spesso a cani pastore.</p>\n<p>Il nome pecora (lat. <i>pecus</i> \"bestiame di piccolo taglio\" passato poi ad identificare un singolo animale) è riservato all'adulto femmina, il maschio della specie si chiama <b>ariete</b> o <b>montone</b>, mentre il piccolo è denominato <b>agnello</b> fino ad un anno di età.</p>\n<p>L'età di una pecora si stabilisce dal grado di usura degli incisivi, che come in tutti i Bovidi sono presenti esclusivamente nella mandibola, mentre la mascella presenta nella zona corrispondente da una formazione ossea continua. Gli agnelli, alla nascita, hanno otto denti da latte provvisori. Ad un anno i due incisivi frontali sono sostituiti da quelli permanenti; all'età di due anni si aggiungono altri due incisivi permanenti e fra i 3-4 anni si completa la dentizione permanente per arrivare intorno al quarto anno d'età agli otto incisivi definitivi.</p>\n<p>La pecora è di carattere molto timido ma, al contrario di quanto si possa pensare, è molto intelligente e dotata di molta memoria e facilità di apprendimento. Generalmente il vello delle pecore è marcatamente folto e fitto, estremamente riscaldante e di rapida crescita; è solitamente di colore bianco, biancastro, bianco sporco, talvolta anche nocciola. Spesso nei piccoli agnelli, il pelo, non ancora lanoso, può essere transitoriamente molto scuro, quasi nero.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1198\nCPU time usage: 0.156 seconds\nReal time usage: 0.182 seconds\nPreprocessor visited node count: 483/1000000\nPreprocessor generated node count: 6386/1500000\nPost‐expand include size: 4808/2048000 bytes\nTemplate argument size: 775/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ovis aries\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ovis aries"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":129.2,"end":159.2},"art":"Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/03/Flag_of_Italy.svg/20px-Flag_of_Italy.svg.png\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>Il <b>Parco naturale Paneveggio-Pale di San Martino</b> è un'area protetta regionale istituita dalla Provincia autonoma di Trento nel 1967. L'estensione iniziale era di circa 157 km², estesi poi nel 1987 a 197 km².</p>\n\n<p><br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1141\nCPU time usage: 0.308 seconds\nReal time usage: 0.366 seconds\nPreprocessor visited node count: 634/1000000\nPreprocessor generated node count: 8526/1500000\nPost‐expand include size: 6707/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1717/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 2/500\nLua time usage: 0.056/10.000 seconds\nLua memory usage: 507 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":219.7,"end":249.7},"art":"Rupicapra rupicapra","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>Il <b>camoscio alpino</b> (<i>Rupicapra rupicapra</i>, Linnaeus 1758) è un mammifero artiodattilo appartenente alla famiglia dei Bovidi. Di aspetto molto simile alle capre, viene incluso con esse e con le pecore nella sottofamiglia dei Caprini.</p>\n<p>È piuttosto simile alle altre due specie del genere Rupicapra, il camoscio dei Pirenei (<i>Rupicapra pyrenaica</i>), che vive, appunto, sui Pirenei, e il camoscio appenninico (Ssp. <i>Rupicapra pyrenaica ornata</i>), quest'ultima endemica dell'Appennino Italiano centrale e, considerata una sottospecie del camoscio dei Pirenei.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1192\nCPU time usage: 0.240 seconds\nReal time usage: 0.498 seconds\nPreprocessor visited node count: 477/1000000\nPreprocessor generated node count: 6049/1500000\nPost‐expand include size: 7914/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1235/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Rupicapra rupicapra\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Rupicapra rupicapra"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":260.8,"end":290.8},"art":"Pale di San Martino","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/41/Pale_di_san_martino_tramonto.jpg/260px-Pale_di_san_martino_tramonto.jpg\"></div><br><div>\n<p>Le <b>Pale di San Martino</b> (dette anche <i>Dolomiti di Primiero</i> e <i>Gruppo delle Pale</i>) sono il più esteso gruppo delle Dolomiti, con circa 240 km² di estensione, situate in maggior parte in provincia di Belluno ed in parte nel Trentino orientale. Si estendono nella zona compresa tra il Primiero (valli del Cismon, del Canali e del Travignolo), la Valle del Biois (Falcade) e l'Agordino.</p>\n<p>Le Pale sono costituite da dolomia, roccia sedimentaria formata da doppio carbonato di calcio e magnesio, scoperta dal marchese Déodat de Dolomieu nel 1788.</p>\n<p>L'altopiano delle Pale, situato nel settore centrale del gruppo, si estende per uno spazio di circa 50 km² e costituisce un enorme tavolato vuoto, roccioso e quasi lunare che oscilla tra i 2500 e i 2800 m s.l.m. Secondo alcune fonti esso avrebbe ispirato lo scrittore bellunese Dino Buzzati (grande amante delle vette della catena) nell'ambientazione del suo romanzo <i>Il Deserto dei Tartari</i>.</p>\n<p>La parte delle Pale che si estende in Trentino è interamente compresa nel Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1196\nCPU time usage: 0.100 seconds\nReal time usage: 0.124 seconds\nPreprocessor visited node count: 174/1000000\nPreprocessor generated node count: 920/1500000\nPost‐expand include size: 1833/2048000 bytes\nTemplate argument size: 538/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Pale di San Martino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Pale di San Martino"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":612,"end":642},"art":"Picea abies","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>Il <b>peccio</b> o <b>abete rosso</b> (<i>Picea abies</i> <small>(L.) 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Ha palchi corti, in genere con 3 punte per lato nei soggetti adulti. 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L'estensione iniziale era di circa 157 km², estesi poi nel 1987 a 197 km².</p>\n\n<p><br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1141\nCPU time usage: 0.308 seconds\nReal time usage: 0.366 seconds\nPreprocessor visited node count: 634/1000000\nPreprocessor generated node count: 8526/1500000\nPost‐expand include size: 6707/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1717/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 2/500\nLua time usage: 0.056/10.000 seconds\nLua memory usage: 507 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":219.7,"end":249.7},"art":"Rupicapra rupicapra","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>Il <b>camoscio alpino</b> (<i>Rupicapra rupicapra</i>, Linnaeus 1758) è un mammifero artiodattilo appartenente alla famiglia dei Bovidi. Di aspetto molto simile alle capre, viene incluso con esse e con le pecore nella sottofamiglia dei Caprini.</p>\n<p>È piuttosto simile alle altre due specie del genere Rupicapra, il camoscio dei Pirenei (<i>Rupicapra pyrenaica</i>), che vive, appunto, sui Pirenei, e il camoscio appenninico (Ssp. <i>Rupicapra pyrenaica ornata</i>), quest'ultima endemica dell'Appennino Italiano centrale e, considerata una sottospecie del camoscio dei Pirenei.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1192\nCPU time usage: 0.240 seconds\nReal time usage: 0.498 seconds\nPreprocessor visited node count: 477/1000000\nPreprocessor generated node count: 6049/1500000\nPost‐expand include size: 7914/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1235/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Rupicapra rupicapra\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Rupicapra rupicapra"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":260.8,"end":290.8},"art":"Pale di San Martino","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/41/Pale_di_san_martino_tramonto.jpg/260px-Pale_di_san_martino_tramonto.jpg\"></div><br><div>\n<p>Le <b>Pale di San Martino</b> (dette anche <i>Dolomiti di Primiero</i> e <i>Gruppo delle Pale</i>) sono il più esteso gruppo delle Dolomiti, con circa 240 km² di estensione, situate in maggior parte in provincia di Belluno ed in parte nel Trentino orientale. Si estendono nella zona compresa tra il Primiero (valli del Cismon, del Canali e del Travignolo), la Valle del Biois (Falcade) e l'Agordino.</p>\n<p>Le Pale sono costituite da dolomia, roccia sedimentaria formata da doppio carbonato di calcio e magnesio, scoperta dal marchese Déodat de Dolomieu nel 1788.</p>\n<p>L'altopiano delle Pale, situato nel settore centrale del gruppo, si estende per uno spazio di circa 50 km² e costituisce un enorme tavolato vuoto, roccioso e quasi lunare che oscilla tra i 2500 e i 2800 m s.l.m. Secondo alcune fonti esso avrebbe ispirato lo scrittore bellunese Dino Buzzati (grande amante delle vette della catena) nell'ambientazione del suo romanzo <i>Il Deserto dei Tartari</i>.</p>\n<p>La parte delle Pale che si estende in Trentino è interamente compresa nel Parco naturale Paneveggio - Pale di San Martino.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1196\nCPU time usage: 0.100 seconds\nReal time usage: 0.124 seconds\nPreprocessor visited node count: 174/1000000\nPreprocessor generated node count: 920/1500000\nPost‐expand include size: 1833/2048000 bytes\nTemplate argument size: 538/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Pale di San Martino\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Pale di San Martino"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":612,"end":642},"art":"Picea abies","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>Il <b>peccio</b> o <b>abete rosso</b> (<i>Picea abies</i> <small>(L.) H.Karst., 1881</small>) è un albero appartenente alla famiglia Pinaceae, ampiamente diffuso sulle Alpi, nonché nel resto d'Europa.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1198\nCPU time usage: 0.188 seconds\nReal time usage: 0.334 seconds\nPreprocessor visited node count: 394/1000000\nPreprocessor generated node count: 4759/1500000\nPost‐expand include size: 6239/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1076/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Picea abies\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Picea abies"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":689.8,"end":719.8},"art":"Cervidae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>I <b>Cervidi</b> (<b>Cervidae</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">Goldfuss, 1820</span>) sono una famiglia di mammiferi artiodattili, molti dei quali sono noti con il nome comune di <b>cervo</b>.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1190\nCPU time usage: 0.152 seconds\nReal time usage: 0.209 seconds\nPreprocessor visited node count: 455/1000000\nPreprocessor generated node count: 6352/1500000\nPost‐expand include size: 4336/2048000 bytes\nTemplate argument size: 885/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cervidae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cervidae"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":801.7,"end":831.7},"art":"Capreolus capreolus","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>Il <b>capriolo</b> (<i>Capreolus capreolus</i>, <span style=\"font-variant: small-caps\">Linnaeus, 1758</span>) è un ungulato che vive in Europa e Asia. Ha palchi corti, in genere con 3 punte per lato nei soggetti adulti. Il corpo è di un colore tra il rosso ed il marrone, il muso verso il grigio; è molto veloce e grazioso e vive su altipiani e montagne.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1122\nCPU time usage: 0.248 seconds\nReal time usage: 0.286 seconds\nPreprocessor visited node count: 498/1000000\nPreprocessor generated node count: 6402/1500000\nPost‐expand include size: 6417/2048000 bytes\nTemplate argument size: 944/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Capreolus capreolus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Capreolus capreolus"},{"id":"wk-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":979.9,"end":1009.9},"art":"Montifringilla nivalis","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>Il <b>fringuello alpino</b> o <b>fringuello delle nevi eurasiatico</b> (<i><b>Montifringilla nivalis</b></i> <span style=\"font-variant: small-caps\">(Linnaeus, 1766)</span>), è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Passeridae, molto comune nei paesi europei ed asiatici.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1134\nCPU time usage: 0.264 seconds\nReal time usage: 0.295 seconds\nPreprocessor visited node count: 530/1000000\nPreprocessor generated node count: 6151/1500000\nPost‐expand include size: 8836/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1630/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Montifringilla nivalis\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Montifringilla nivalis"},{"id":"wk-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1048,"end":1078},"art":"Aquila chrysaetos","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>L'<b>aquila reale</b> (<i><b>Aquila chrysaetos</b></i> (<span style=\"font-variant: small-caps\">Linnaeus</span>, 1758)) è un uccello appartenente alla famiglia Accipitridae, presente in Eurasia, Nordamerica e Nordafrica.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1203\nCPU time usage: 0.232 seconds\nReal time usage: 0.275 seconds\nPreprocessor visited node count: 695/1000000\nPreprocessor generated node count: 7867/1500000\nPost‐expand include size: 11123/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2446/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Aquila chrysaetos\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Aquila chrysaetos"},{"id":"wk-10","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1096.2,"end":1126.2},"art":"Paridae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p><b>I Paridi (<i>Paridae</i>)</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">Vigors, 1825</span> sono una famiglia di uccelli passeriformi di piccole dimensioni, insettivori, che nidificano per lo più negli incavi degli alberi, noti come <b>cince</b>. La famiglia comprende 61 specie di passeriformi diffusi nell'area paleartica, neartica e in Africa. 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È detto anche <b>gallo forcello</b> per la particolare forma curva delle penne della coda del maschio.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1143\nCPU time usage: 0.280 seconds\nReal time usage: 0.317 seconds\nPreprocessor visited node count: 490/1000000\nPreprocessor generated node count: 6083/1500000\nPost‐expand include size: 6902/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1126/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Lyrurus tetrix\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Lyrurus tetrix"}]}

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