{"video":[],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":130,"end":160},"art":"Cancro corticale del castagno","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http:null\"></div><br><div><p>Il <b>cancro corticale</b> è una malattia necrotica a carico degli organi legnosi del castagno, causata dal fungo <i>Cryphonectria parasitica</i> (Murr.) Barr.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.052 seconds\nReal time usage: 0.062 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cancro corticale del castagno\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cancro corticale del castagno"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":58.7,"end":88.7},"art":"Albero","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n<p>Un <b>albero</b> è una pianta legnosa perenne, capace di svilupparsi in altezza grazie ad un fusto legnoso, detto tronco, che solitamente inizia a ramificarsi a qualche metro dal suolo. L'insieme dei rami e delle foglie determina la chioma che può avere forme diverse a seconda delle specie e delle condizioni ambientali.</p>\n<p>Gli alberi si distinguono dagli arbusti non per le loro dimensioni ma per la presenza di un tronco nettamente identificabile e privo per un primo tratto di ramificazioni (esistono dei salici, alberi a tutti gli effetti, con portamento strisciante e alti solo pochi centimetri).</p>\n<p>Questa corretta definizione botanica viene tuttavia a volte disattesa qualora si parli di alberi riferendosi ai loro possibili usi commerciali: in questo caso a volte vengono fissate delle altezze minime per la definizione di albero (es. 5 m di altezza per alcune norme FAO).</p>\n<p>Il legno degli alberi è una fonte energetica (combustione diretta e carbone di legna) e un materiale da costruzione (intere abitazioni, travature, navi, mobili, oggetti d'uso comune ed artistici). Sempre dagli alberi, spesso coltivati allo scopo, si ricava cellulosa per la produzione della carta.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.108 seconds\nReal time usage: 0.130 seconds\nPreprocessor visited node count: 73/1000000\nPreprocessor generated node count: 387/1500000\nPost‐expand include size: 734/2048000 bytes\nTemplate argument size: 78/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Albero\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Albero"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":170,"end":200},"art":"Innesto","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>L'<b>innesto</b> è una pratica agronomica per la moltiplicazione agamica delle piante realizzata con la fusione anatomo-fisiologica di due individui differenti (bionti), detti rispettivamente <i>portinnesto</i> o <i>soggetto</i> e <i>nesto</i> o <i>oggetto</i>, di cui il primo costituisce la parte basale della pianta e il secondo la parte aerea. Talvolta, l'innesto si realizza con tre individui, interponendo fra il portinnesto e il nesto un terzo bionte, detto <i>intermediario</i>.</p>\n<p>L'innesto consiste nel saldare, sul portinnesto, una parte di pianta del nesto, detta marza, rappresentata da una porzione di ramo o da una gemma, in quest'ultimo caso detta <i>occhio</i> o <i>scudetto</i>. Si ottiene in questo modo un'unica pianta formata da due porzioni diverse. La fusione istologica avviene grazie al callo che si forma fra le due superfici tagliate, precisamente dove combaciano i meristemi cambiali.</p>\n<p>In floricoltura, nel giardinaggio e nella frutticoltura l'innesto viene diffusamente adottato per la moltiplicazione di piante legnose, raramente per quelle erbacee. La buona riuscita dell'innesto dipende da una tecnica perfetta, che consiste nel creare tagli dell'innesto e del portainnesto il più possibile uguali o talvolta perfettamente coincidenti (come nel caso dell'innesto a doppio spacco inglese) nel giusto periodo (solitamente in primavera o alla fine dell'estate, quando cioè le piante sono 'in succhio').</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.084 seconds\nReal time usage: 0.105 seconds\nPreprocessor visited node count: 43/1000000\nPreprocessor generated node count: 367/1500000\nPost‐expand include size: 332/2048000 bytes\nTemplate argument size: 83/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Innesto\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Innesto"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":244.6,"end":274.6},"art":"Castanea","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p><b>Castanea</b> è un genere della famiglia delle Fagaceae. Comprende alberi affini alle querce e ai faggi. In Europa il genere è rappresentato dalla sola specie <i>Castanea sativa</i> Miller.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.184 seconds\nReal time usage: 0.227 seconds\nPreprocessor visited node count: 426/1000000\nPreprocessor generated node count: 5414/1500000\nPost‐expand include size: 4474/2048000 bytes\nTemplate argument size: 843/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Castanea\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Castanea"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":327.3,"end":357.3},"art":"Ulmus","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n<p><b>Ulmus</b> è genere delle Ulmaceae che comprende alberi denominati olmi diffusi naturalmente in Europa, in Asia e in Nordamerica e largamente utilizzati come piante ornamentali e soprattutto nella silvicoltura e nell'arboricoltura da legno.</p>\n<p>Possono raggiungere 20-25 m di altezza; le foglie sono decidue, semplici, ovoidali a margine seghettato e con la lamina fortemente asimmetrica. I fiori sono ermafroditi con ovario supero e riuniti in infiorescenze. Il frutto è una samara.</p>\n<p>Gli olmi sono stati pesantemente decimati da una malattia detta grafiosi, provocata da un fungo di origine asiatica, giunto in Europa intorno al 1920 e in Nordamerica nel 1928.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.828 seconds\nReal time usage: 0.877 seconds\nPreprocessor visited node count: 4791/1000000\nPreprocessor generated node count: 16162/1500000\nPost‐expand include size: 5552/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1032/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ulmus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ulmus"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":367.1,"end":397.1},"art":"Grafiosi","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>La <b>grafiosi</b> dell'olmo è una malattia provocata da un fungo ascomicete che colpisce gli olmi.</p>\n<p>L'agente causale è il fungo <i>Ophiostoma ulmi</i>, la cui diffusione è facilitata da un coleottero del genere <i>Scolytus</i> o del genere <i>Pteleobius</i> che compie parte del proprio ciclo vitale nella corteccia degli olmi, oltre che da anastomosi radicale di piante vicine. Il fungo blocca i vasi che conducono la linfa alle foglie, inibendo il trasporto dell'acqua e provocando l'ingiallimento delle foglie con successiva morte di parti di rami, branche o dell'intera pianta.</p>\n<p>La malattia, che può avere decorso cronico o acuto, è originaria dell'Asia e colpisce tutte le specie di olmi, ma non tutte con la stessa gravità. Le specie asiatiche di olmi, convivendo da sempre con questa malattia, hanno sviluppato un certo grado di resistenza.</p>\n<p>Intorno al 1920, il fungo raggiunse l'Europa e fu descritto per la prima volta in Olanda, ragion per cui la malattia fu detta anche <i>malattia olandese dell'olmo</i>. Dall'Europa, la grafiosi raggiunse la costa atlantica del Nordamerica, espandendosi verso ovest piuttosto lentamente (nel 1960 giunse a Chicago).</p>\n<p>In Italia primo caso di grafiosi dell'olmo risale al 1930.</p>\n<p>Intorno al 1967, l'Europa fu raggiunta da un ceppo molto più virulento della stessa malattia, il cui agente casuale è il fungo <i>Ophiostoma novo-ulmi</i>, ed in una ventina d'anni morirono milioni di olmi - in particolare moltissimi tra gli esemplari di grande mole. In Italia l'area interessata comprende tutta la Penisola e le isole con perdite vicine al 100% degli olmi adulti. Tuttavia le specie di olmo in natura non sono minacciate di estinzione poiché le piantine fino a 2–3&nbsp;m di altezza sono indenni dalla malattia. La grafiosi ha condannato l'olmo a passare da grande albero a piccolo cespuglio.</p>\n<p>La ricerca scientifica ha permesso di selezionare una nuova varietà del genere che mostra una spiccata resistenza all'infezione.</p>\n<p>I sintomi della grafiosi dell'olmo sono: - defoliazione anticipata a tarda primavera - disseccamento della chioma o di parte di essa - ripiegamento a uncino dei rami giovani - Imbrunimento di un settore o di tutta la circonferenza dei rami o del tronco<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.636 seconds\nReal time usage: 0.672 seconds\nPreprocessor visited node count: 4455/1000000\nPreprocessor generated node count: 11409/1500000\nPost‐expand include size: 2148/2048000 bytes\nTemplate argument size: 624/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Grafiosi\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Grafiosi"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":436.3,"end":466.3},"art":"Germoplasma","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http:null\"></div><br><div><p>Il <b>germoplasma</b> è il materiale ereditario trasmesso alla prole mediante le cellule germinali in grado di permettere di preservare in modo diretto la biodiversità a livello genetico e di specie. Esso inoltre rappresenta una risorsa genetica e contribuisce in maniera indiretta all’incremento della biodiversità.</p>\n<p>Il mantenimento avviene in vivo:</p>\n\n<p>Gli insiemi, variatamente predisposti, puntano alla qualificazione delle produzioni vegetali con materiale certificato, ciò per una commercializzazione del materiale di propagazione delle piante come sancito da direttive comunitarie e nazionali.</p>\n<p>Alcuni germoplasmi sono economicamente ininfluenti ma tecnicamente importantissimi; questi permettono di conoscere piante non più coltivate da secoli, per esempio diverse varietà di grano antico sono presenti all'Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria <i>N. Strampelli</i>, di Lonigo (VI).</p>\n<p>Le banche del germoplasma e i parchi naturalistici concorrono alla <i>Strategia nazionale per la biodiversità</i> richiesta dalla Convenzione sulla diversità biologica, proteggono e mantengono elevata la biodiversità di una data specie, studiano e migliorano le sementi destinate allo sviluppo agricolo, analizzano parassiti e malattie, raccolgono e conservano i semi delle specie endemiche rare o a rischio di estinzione, andando a costituire le riserve per reintrodurre negli habitat originali le varietà che vanno scomparendo per cause naturali o in seguito all’intervento umano.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.064 seconds\nReal time usage: 0.078 seconds\nPreprocessor visited node count: 1/1000000\nPreprocessor generated node count: 4/1500000\nPost‐expand include size: 0/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 1/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Germoplasma\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Germoplasma"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":490.7,"end":520.7},"art":"Cupressus","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p><i><b>Cupressus</b></i> L., è un genere di piante della famiglia Cupressaceae (<b>cipressi</b> in senso ampio) comprendente alberi anche di notevoli dimensioni, alti fino a 50 metri, con chioma generalmente affusolata, piramidale molto ramificata, e rametti cilindrici con numerosissime foglie.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.192 seconds\nReal time usage: 0.242 seconds\nPreprocessor visited node count: 524/1000000\nPreprocessor generated node count: 6255/1500000\nPost‐expand include size: 6911/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1542/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 3/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cupressus\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cupressus"},{"id":"tx-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":530.2,"end":560.2},"title":"Cancro del cipresso","text":"<p>l cancro del cipresso &egrave; un&#39;infezione causata dal fungo deuteromicete melanconiale Seridium cardinale (Wag) Sutton (sin: Coryneum cardinale Wag).</p>\n\n<p>Questa malattia &egrave; stata segnalata per la prima volta in Nord America nel 1928.</p>\n\n<p><a href=\"http://www.giardinaggio.it/malattie/singolemalattie/crancocipresso/cancrocipresso.asp\" target=\"_blank\">Continua a leggere...</a><br />\n<br />\n&nbsp;</p>\n"},{"id":"wk-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":570.1,"end":600.1},"art":"Bolgheri","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/7/77/Bolgheri_Castle_Tuscany.jpg/260px-Bolgheri_Castle_Tuscany.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><b>Bolgheri</b> è una frazione del comune di Castagneto Carducci che si trova pochi chilometri a nord-ovest rispetto al capoluogo. Sorge al centro della Maremma Livornese, sulle ultime propaggini delle Colline Metallifere.</p>\n\n<p><br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nCPU time usage: 0.712 seconds\nReal time usage: 0.864 seconds\nPreprocessor visited node count: 4619/1000000\nPreprocessor generated node count: 23587/1500000\nPost‐expand include size: 28458/2048000 bytes\nTemplate argument size: 4731/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 19/40\nExpensive parser function count: 7/500\nLua time usage: 0.002s\nLua memory usage: 467 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Bolgheri\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Bolgheri"}]}

Gli alberi - I medici degli alberi

 

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