{"video":[{"pos":{"top":0,"left":0},"time":{"start":537,"end":673.169705},"spot":null,"idx":0,"id":"vd-0","videoId":0}],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":43.3,"end":73.3},"art":"Sphingidae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>Le <b>Sfingi</b> (<b>Sphingidae</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">Latreille</span>, 1802) sono una famiglia di Insetti Lepidotteri di dimensioni grandi o medie, spesso con livrea sgargiante sia negli adulti, sia nelle larve. Comprendono 213 generi, divisi in 1583 specie, diffuse in tutto il mondo.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1122\nCPU time usage: 0.264 seconds\nReal time usage: 0.299 seconds\nPreprocessor visited node count: 529/1000000\nPreprocessor generated node count: 6519/1500000\nPost‐expand include size: 8484/2048000 bytes\nTemplate argument size: 2786/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Sphingidae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Sphingidae"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":86.4,"end":116.4},"art":"Luna","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e1/FullMoon2010.jpg/270px-FullMoon2010.jpg\"></div><br><div>\n\n<p>La <b>Luna</b> è l'unico satellite naturale della Terra. Il suo nome proprio viene talvolta utilizzato, per estensione e con l'iniziale minuscola (una luna), come sinonimo di \"satellite naturale\" anche per i satelliti di altri pianeti.</p>\n<p>Il suo simbolo astronomico <img alt=\"simbolo Luna\" src=\"//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2a/Moon_symbol_crescent.svg/18px-Moon_symbol_crescent.svg.png\" width=\"18\" height=\"18\" srcset=\"//upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2a/Moon_symbol_crescent.svg/27px-Moon_symbol_crescent.svg.png 1.5x, //upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/2/2a/Moon_symbol_crescent.svg/36px-Moon_symbol_crescent.svg.png 2x\"> è una rappresentazione stilizzata della sua fase crescente.</p>\n<p>La faccia della Luna rivolta in direzione opposta alla Terra è nota anche con il nome di faccia lontana. A volte viene chiamata <i>faccia oscura</i>, il cui significato è qui inteso come sconosciuto e nascosto, si riferisce anche al black out delle comunicazioni radio, che avviene quando una sonda spaziale si muove dietro la faccia lontana. Questa interruzione delle comunicazioni è causata dalla massa della Luna che blocca i segnali radio. Il termine \"faccia oscura\" è spesso erroneamente interpretato come una mancanza di radiazioni solari, ma il Sole illumina la faccia lontana esattamente come quella rivolta verso di noi.</p>\n<p>La maggior parte della faccia lontana non può essere vista dalla Terra, perché la rivoluzione della Luna attorno alla Terra e la rotazione attorno al suo asse hanno lo stesso periodo, cioè la Luna è in rotazione sincrona con la Terra. Una piccola porzione può essere vista grazie alla librazione, che rende irregolare il moto di rotazione della Luna. Nel complesso dalla terra è visibile circa il 59% della superficie lunare.</p>\n<p>La faccia visibile della Luna è coperta da circa 300&nbsp;000 crateri (contando quelli con un diametro di almeno <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">1&nbsp;km</span>). Il cratere lunare più grande è il bacino Polo Sud-Aitken, che ha un diametro di circa <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">2 500&nbsp;km</span>, è profondo <span style=\"white-space:nowrap; display:inline-block\">13&nbsp;km</span> e occupa la parte meridionale della faccia nascosta.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1203\nCPU time usage: 0.724 seconds\nReal time usage: 0.760 seconds\nPreprocessor visited node count: 4661/1000000\nPreprocessor generated node count: 9332/1500000\nPost‐expand include size: 24898/2048000 bytes\nTemplate argument size: 9487/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 15/40\nExpensive parser function count: 1/500\nLua time usage: 0.003s\nLua memory usage: 471 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Luna\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Luna"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":196,"end":226},"art":"Marea","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n<p><br></p>\n\n<p>La <b>marea</b> è un moto periodico di ampie masse d'acqua (oceani, mari e grandissimi laghi) che si innalzano (flusso, alta marea) e abbassano (riflusso, bassa marea) anche di 10-15 metri con frequenza giornaliera o frazione di giorno (solitamente circa ogni sei ore, un quarto di giorno terrestre) dovuto alla combinazione di due fattori:</p>\n\n<p>Ampiezza (detta <i>altezza dell'onda di marea</i>, eguale al dislivello tra bassa e alta marea), frequenza e orario delle maree sono legati ai suddetti fenomeni astronomici e da numerosi aspetti morfologici (superficie della massa d'acqua, forma della costa, differenza di profondità dei fondali). Le maree hanno effetto anche sul livello dei fiumi che sfociano nel mare. Le stesse forze e gli stessi principi che regolano le maree dei corpi liquidi, agiscono pure sui corpi solidi, in particolare è stata documentata la deformazione della crosta terrestre.</p>\n<p>Diversi motivi fanno sì che alcuni litorali dello stesso mare o oceano non conoscano maree di rilievo mentre su altri litorali, anche prossimi, le maree possano avere ampiezza di molto superiore a dieci metri.</p>\n<p>Solitamente le maree hanno una frequenza legata al paesaggio. Fenomeni simili alle \"onde statiche\" (la marea può essere considerata una onda estesa, detta onda di marea, di lunghezza eguale alla semicirconferenza terrestre e periodo di 12 h 25 min) fanno sì che in alcune zone costiere oceaniche non vi sia alcuna marea (per esempio in alcuni mari dell'Europa settentrionale). Mentre solitamente gli orari delle maree variano di giorno in giorno (come la variazione dell'orario della luna) esistono posti (per esempio nell'oceano Pacifico) nei quali le maree avvengono sempre negli stessi orari.</p>\n<p>Su coste oceaniche basse e debolmente inclinate, come quelle delle aree continentali cratoniche e quelle prospicienti pianure alluvionali, l'effetto della marea porta alla sommersione e ell'emersione ciclica di vaste superfici di territorio e dà luogo alla formazione di piane di marea, ambienti sedimentari caratterizzati dal trasporto di sedimento sia verso terra che verso mare e conseguentemente da strutture sedimentarie bidirezionali. Esempi tipici sono la costa franco-olandese in Europa e quella canadese. Questi ambienti sono però diffusi su tutte le aree costiere oceaniche.</p>\n<p>L'ampiezza effettiva del livello del mare dipende inoltre da fenomeni meteorologici per nulla legati alle maree, ma che ne esaltano gli effetti. In particolare si tratta degli effetti del vento (soffiando verso la costa innalza il livello del mare sui litorali, soffiando verso il largo abbassa il livello presso i litorali) nonché di differenziali di pressione atmosferica tra il mare aperto e la zona costiera.</p>\n<p>Il fenomeno della risonanza della marea, molto bene documentato nella Baia di Fundy, è dovuto al fatto che l'onda di marea viene riflessa dalla costa di una baia e incontra la successiva onda di marea che arriva dall'oceano. In tal modo le due onde si sommano formando delle ampiezze di marea particolarmente forti. Il caso opposto avviene quando l'onda di marea riflessa incontra l'onda di marea sfasata (il massimo di marea incontra il minimo di marea o viceversa) rendendo minime le variazione del livello del mare.</p>\n\n<p><br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1136\nCPU time usage: 0.172 seconds\nReal time usage: 0.196 seconds\nPreprocessor visited node count: 138/1000000\nPreprocessor generated node count: 589/1500000\nPost‐expand include size: 1210/2048000 bytes\nTemplate argument size: 347/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 8/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.004s\nLua memory usage: 471 KB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Marea\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Marea"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":286.4,"end":316.4},"art":"Laridae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n\n\n\n\n<p><b>Gabbiani</b>, <b>sterne</b> e <b>becchi a cesoia</b> (<i><b>Laridae</b></i> <span style=\"font-variant: small-caps\">Rafinesque, 1815</span>) formano una famiglia di uccelli marini dell'ordine dei Caradriiformi. Pur essendo uccelli di mare, diverse colonie vivono su grandi laghi (p.es. il lago di Garda) o si cibano nell'entroterra.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1128\nCPU time usage: 0.264 seconds\nReal time usage: 0.309 seconds\nPreprocessor visited node count: 436/1000000\nPreprocessor generated node count: 6017/1500000\nPost‐expand include size: 5322/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1018/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Laridae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Laridae"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":343.3,"end":373.3},"art":"Sulidae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>I <b>Sulidi</b> (<b>Sulidae</b> <span style=\"font-variant: small-caps\">Reichenbach, 1849</span>) sono una delle quattro famiglie in cui si suddivide l'ordine dei Suliformi.<br>\n</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1116\nCPU time usage: 0.220 seconds\nReal time usage: 0.251 seconds\nPreprocessor visited node count: 405/1000000\nPreprocessor generated node count: 6017/1500000\nPost‐expand include size: 3844/2048000 bytes\nTemplate argument size: 809/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Sulidae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Sulidae"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":396.7,"end":426.7},"art":"Blenniidae","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n<p>La famiglia <b>Blenniidae</b> comprende circa 400 specie di pesci bentonici.<br></p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1132\nCPU time usage: 0.212 seconds\nReal time usage: 0.240 seconds\nPreprocessor visited node count: 424/1000000\nPreprocessor generated node count: 6015/1500000\nPost‐expand include size: 4976/2048000 bytes\nTemplate argument size: 843/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 0/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Blenniidae\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Blenniidae"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":458,"end":488},"art":"Actinia equina","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>L'<i><b>Actinia equina</b></i> (Linnaeus, 1758), comunemente nota come <b>pomodoro di mare</b>, è un celenterato antozoo che abita la zona intertidale, fino a pochi metri di profondità.</p>\n<p>Questi cnidari hanno una forte resistenza alle sollecitazioni esterne grazie anche alla loro capacità di resistere senza acqua e ad alte temperature per molte ore.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1138\nCPU time usage: 0.408 seconds\nReal time usage: 0.445 seconds\nPreprocessor visited node count: 3313/1000000\nPreprocessor generated node count: 17200/1500000\nPost‐expand include size: 8193/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1811/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Actinia equina\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Actinia equina"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":536.3,"end":566.3},"art":"Tartaruga marina","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Information-silk.svg/16px-Information-silk.svg.png\"></div><br><div>\n\n<p>Le <b>tartarughe marine</b> (<b>Chelonioidea</b>) sono una superfamiglia di tartarughe adattate alla vita marina. Sono tra le più antiche creature della Terra.</p>\n<p>Sono rettili perfettamente adattati alla vita marina, grazie alla forma allungata del corpo, ricoperto da un robusto guscio o carapace, ed alla presenza di “zampe” trasformate in pinne.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1118\nCPU time usage: 0.832 seconds\nReal time usage: 0.872 seconds\nPreprocessor visited node count: 5027/1000000\nPreprocessor generated node count: 17146/1500000\nPost‐expand include size: 5742/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1295/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Chelonioidea\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Chelonioidea"}]}

L'orologio biologico - I ritmi della Luna

 

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