{"video":[],"contents":[{"id":"wk-0","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":33.1,"end":63.1},"art":"Florestano Vancini","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Florestano Vancini</b> (Ferrara, 24 agosto 1926 – Roma, 18 settembre 2008) è stato un regista italiano.</p>\n<p>Vancini inizia la propria attività, come giornalista per testate locali dell'Emilia - tra queste il Corriere del Po, testata sorta dalle ceneri de il Corriere Padano di Italo Balbo -. L'attività di cineasta inizia nei primi anni cinquanta con una serie di documentari prima e cortometraggi poi. Il primo lungometraggio girato sarà <i>La lunga notte del '43</i> (1960), interpretato da Enrico Maria Salerno e Gino Cervi e premiato alla Mostra del cinema di Venezia come migliore opera prima.</p>\n\n<p>La sua opera è contraddistinta da impegno politico e testimonianza storica di alcuni importanti eventi fra cui l'assassinio di Matteotti, la strage di Bronte, la resistenza partigiana, le crisi dei comunisti negli anni sessanta ed i problemi sociali dell'Italia.</p>\n<p>Negli anni ottanta e novanta realizzò per la televisione sceneggiati di successo come <i>La piovra 2</i> (1986) e <i>Piazza di Spagna</i> (1992).</p>\n<p>L'unico film in cui Vancini appare come attore è <i>Cadaveri eccellenti</i> (1976), di Francesco Rosi.</p>\n<p>Nella produzione di Vancini vi è anche il western all'italiana <i>I lunghi giorni della vendetta</i> (1967), firmato con lo pseudonimo di Stan Vance.</p>\n<p>La notizia della sua morte è stata resa pubblica ad esequie avvenute, in ossequio alla sua volontà.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1189\nCPU time usage: 0.148 seconds\nReal time usage: 0.226 seconds\nPreprocessor visited node count: 37/1000000\nPreprocessor generated node count: 215/1500000\nPost‐expand include size: 1280/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 12/500\nLua time usage: 0.063/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.43 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Florestano Vancini\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Florestano Vancini"},{"id":"wk-1","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":81.2,"end":111.2},"art":"Ferrara","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/10/CoA_Città_di_Ferrara.svg/80px-CoA_Città_di_Ferrara.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n<p><b>Ferrara</b> (<i>Fràra</i> <span title=\"Questa è una trascrizione IPA della pronuncia. Vedere l'alfabeto fonetico internazionale.\" class=\"IPA\">['fra:ra]</span> in dialetto ferrarese) è un comune italiano di 134.035 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Emilia-Romagna.</p>\n<p>Situata nella bassa pianura emiliana, la città di Ferrara sorge sulle sponde del Po di Volano, che separa la città medioevale dal primitivo borgo di San Giorgio e delimita il confine con i nuovi insediamenti contemporanei a sud delle mura. Ferrara gode di un periodo aureo quando nel Basso Medioevo e nel Rinascimento, sotto il governo della famiglia degli Este, viene trasformata in un centro artistico di grande importanza non solo italiano ma anche europeo, arrivando ad ospitare personalità come Ludovico Ariosto e Torquato Tasso, Niccolò Copernico e Paracelso, Andrea Mantegna e Tiziano, Giovanni Pico della Mirandola e Pietro Bembo. Durante il Rinascimento a Ferrara si realizza una delle più importanti progettazioni urbanistiche della storia europea moderna, l'Addizione Erculea, il primo esempio di pianificazione ragionata degli spazi urbani, commissionata nel 1484 dal duca Ercole I d'Este (da cui prende il nome) all'architetto Biagio Rossetti. La nuova parte della città viene chiamata Arianuova, sia per la sua collocazione esterna al vecchio asse del castello medievale, sia perché connotata fino alla fine del XIX secolo da ampie aree verdi prive di edifici, dette \"orti e giardini\", interne alle nuove possenti mura rossettiane. Grazie a quest'opera architettonica Ferrara viene considerata dagli studiosi <i>la prima città moderna d'Europa</i>.</p>\n<p>L'UNESCO le conferisce il titolo di patrimonio mondiale dell'umanità per la prima volta nel 1995 come città del Rinascimento e successivamente, nel 1999, riceve un ulteriore riconoscimento per il Delta del Po e per le Delizie estensi. Ferrara inoltre è una dei 4 capoluoghi di provincia (assieme a Bergamo, Lucca e Grosseto), il cui centro storico è rimasto quasi completamente circondato dalle mura che, a loro volta, hanno mantenuto pressoché intatto il loro aspetto originario nel corso dei secoli. Ferrara, con Pisa e Ravenna, è anche una delle prime <i>città del silenzio</i> citata nelle Laudi di Gabriele D'Annunzio.</p>\n<p>Ferrara è antica sede universitaria (Università degli Studi di Ferrara) e sede arcivescovile (Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio). Ospita importanti centri culturali: la Pinacoteca Nazionale di Palazzo dei Diamanti, il Museo Archeologico Nazionale, il Museo del Risorgimento e della Resistenza, il Museo d'arte moderna e contemporanea Filippo de Pisis, il Museo della Cattedrale, il Museo Giovanni Boldini, il Museo dell'ebraismo italiano e della Shoah e numerosi altri musei.</p>\n<p>La città contemporanea poggia su un'economia basata sulla produzione agricola e industriale che ne fanno un centro di primaria importanza grazie alla presenza di numerosi impianti industriali presenti nell'area del petrolchimico e della piccola e media impresa. I settori più rappresentativi sono quelli della chimica industriale, dell'industria metalmeccanica, dell'elettrotecnica e dell'industria tessile e alimentare. Inoltre le reti stradali e ferroviarie la inseriscono all'interno del circuito commerciale sia regionale che nazionale grazie alla presenza di adeguate infrastrutture come l'Autostrada A13, lo scalo merci della stazione ferroviaria e gli scali portuali situati a Pontelagoscuro che collegano la città al fiume Po e al Mare Adriatico.</p>\n<p>Ferrara inoltre è uno dei pochi siti italiani in cui si faccia uso dell’energia geotermica per la produzione di acqua calda e calore che va ad alimentare la rete di teleriscaldamento della città.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1204\nCPU time usage: 0.636 seconds\nReal time usage: 0.719 seconds\nPreprocessor visited node count: 3247/1000000\nPreprocessor generated node count: 23328/1500000\nPost‐expand include size: 31480/2048000 bytes\nTemplate argument size: 4899/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 21/40\nExpensive parser function count: 11/500\nLua time usage: 0.111/10.000 seconds\nLua memory usage: 787 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrara\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ferrara"},{"id":"wk-2","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":252,"end":282},"art":"Giovanni Boldini","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p><b>Giovanni Boldini</b> (Ferrara, 31 dicembre 1842 – Parigi, 11 gennaio 1931) è stato un pittore italiano.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1144\nCPU time usage: 0.296 seconds\nReal time usage: 0.349 seconds\nPreprocessor visited node count: 57/1000000\nPreprocessor generated node count: 491/1500000\nPost‐expand include size: 2472/2048000 bytes\nTemplate argument size: 353/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 5/40\nExpensive parser function count: 12/500\nLua time usage: 0.165/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.45 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni Boldini\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Giovanni Boldini"},{"id":"wk-3","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":350,"end":380},"art":"Filippo de Pisis","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Filippo de Pisis</b> Luigi Filippo Tibertelli de Pisis (Ferrara, 11 maggio 1896 – Milano, 2 aprile 1956) è stato un pittore e scrittore italiano, uno tra i maggiori interpreti della pittura italiana della prima metà del Novecento.</p>\n\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1197\nCPU time usage: 0.196 seconds\nReal time usage: 0.278 seconds\nPreprocessor visited node count: 200/1000000\nPreprocessor generated node count: 1831/1500000\nPost‐expand include size: 3746/2048000 bytes\nTemplate argument size: 931/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 16/500\nLua time usage: 0.066/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.44 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Filippo de Pisis\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Filippo de Pisis"},{"id":"wk-4","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":431.3,"end":461.3},"art":"Chiesa di San Cristoforo alla Certosa","lang":"it","wiki":"<div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n<p>La <b>chiesa di San Cristoforo alla Certosa</b> si trova a Ferrara in via Borso d'Este 50, a ridosso del cimitero monumentale della Certosa di Ferrara.</p>\n<p>La chiesa apparteneva a un grande monastero certosino, voluto da Borso d'Este nel 1452. Come tradizione per l'ordine certosino, il luogo sul quale venne edificata la Certosa era lontano dal centro cittadino, ma pochi decenni dopo, con l'Addizione Erculea, il complesso venne a trovarsi vicino al nuovo baricentro del centro, venendo incluso nella cerchia muraria. La chiesa attuale risale al 1498, quando ne venne iniziata la costruzione accanto alla primitiva chiesa.</p>\n<p>La facciata era incompiuta fino al 1769, quando venne aggiunto il monumentale portale marmoreo.</p>\n<p>I monaci vennero espropriati della chiesa e del monastero con le soppressioni napoleoniche. Acquistata dal comune di Ferrara venne riaperta al culto nel 1813; l'area adiacente fu destinata a cimitero pubblico monumentale. La chiesa primitiva e il chiostro vennero in seguito abbattuti per costruire un portico, che caratterizza la piazza antistante. Gravemente danneggiata durante la seconda guerra mondiale, venne in seguito ripristinata.</p>\n<p>L'interno è a navata unica, di proporzioni grandiose, con sei cappelle laterali. Il coro ligneo proveniva dalla chiesa di Sant'Andrea. Il progetto è stato attribuito a Biagio Rossetti.</p>\n\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1143\nCPU time usage: 0.508 seconds\nReal time usage: 0.581 seconds\nPreprocessor visited node count: 841/1000000\nPreprocessor generated node count: 11528/1500000\nPost‐expand include size: 7605/2048000 bytes\nTemplate argument size: 360/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 15/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.065/10.000 seconds\nLua memory usage: 525 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa di San Cristoforo alla Certosa\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Chiesa di San Cristoforo alla Certosa"},{"id":"wk-5","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":471.6,"end":501.6},"art":"Palazzo dei Diamanti","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/1/13/Ferrara_07-05_(67).jpg/260px-Ferrara_07-05_(67).jpg\"></div><br><div>\n<p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n\n\n<p>Il <b>Palazzo dei Diamanti</b> è uno dei monumenti più celebri di Ferrara e del Rinascimento italiano, situato in Corso Ercole I d'Este 21, nel Quadrivio degli Angeli, proprio al centro dell'Addizione Erculea.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1146\nCPU time usage: 0.404 seconds\nReal time usage: 0.462 seconds\nPreprocessor visited node count: 530/1000000\nPreprocessor generated node count: 3425/1500000\nPost‐expand include size: 5979/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1020/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 1/500\nLua time usage: 0.060/10.000 seconds\nLua memory usage: 642 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo dei Diamanti\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Palazzo dei Diamanti"},{"id":"wk-6","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":512.2,"end":542.2},"art":"Dosso Dossi","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n\n\n<p><b>Giovanni di Niccolò Luteri</b>, detto comunemente <b>Dosso Dossi</b> (San Giovanni del Dosso, 1486 – Ferrara, 1542), è stato un pittore italiano.</p>\n<p>Fu il principale artista attivo alla corte ferrarese degli Este nel primo Cinquecento, l'epoca dell'Ariosto, delle cui evocazioni fantastiche fu un suggestivo interprete. Alcuni dei suoi motivi mitologici furono ancora fonte di ispirazione per i pittori emiliani del primo Seicento come Annibale Carracci.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1127\nCPU time usage: 0.336 seconds\nReal time usage: 0.385 seconds\nPreprocessor visited node count: 64/1000000\nPreprocessor generated node count: 361/1500000\nPost‐expand include size: 854/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 7/500\nLua time usage: 0.131/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.39 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Dosso Dossi\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Dosso Dossi"},{"id":"wk-7","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":556.2,"end":586.2},"art":"Scuola ferrarese","lang":"it","wiki":"<div>\n<p>La <b>scuola ferrarese</b> fu una scuola pittorica che nacque presso la corte estense a Ferrara nel Rinascimento. Lo stile della scuola mutò nel tempo, esportando e subendo influenze di artisti delle città e delle regioni vicine: Mantova, Venezia, la Lombardia, Firenze e Bologna. La corte estense ospitò alcuni dei più importanti artisti della prima metà del Quattrocento, quali il Pisanello, Jacopo Bellini, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Piero della Francesca e Rogier van der Weyden che gettarono le basi iniziali per la scuola ferrarese. Il vero fondatore della scuola ferrarese è considerato Cosmè Tura, mentre l'ultimo suo rappresentante è considerato Carlo Bononi.</p>\n<p>Molte delle opere degli artisti della scuola furono disperse con la fine della signoria estense a Ferrara (1598).</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1137\nCPU time usage: 0.964 seconds\nReal time usage: 0.992 seconds\nPreprocessor visited node count: 4525/1000000\nPreprocessor generated node count: 11446/1500000\nPost‐expand include size: 2337/2048000 bytes\nTemplate argument size: 705/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 2/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Scuola ferrarese\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Scuola ferrarese"},{"id":"wk-8","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":179.8,"end":209.8},"art":"Biagio Rossetti","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Biagio Rossetti</b> (Ferrara, 1447 circa – 1516) è stato un architetto e urbanista italiano.</p>\n\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1192\nCPU time usage: 0.196 seconds\nReal time usage: 0.355 seconds\nPreprocessor visited node count: 198/1000000\nPreprocessor generated node count: 1819/1500000\nPost‐expand include size: 3289/2048000 bytes\nTemplate argument size: 966/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 10/500\nLua time usage: 0.067/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.37 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Biagio Rossetti\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Biagio Rossetti"},{"id":"wk-9","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":633,"end":663},"art":"Addizione Erculea","lang":"it","wiki":"<div>\n\n<p>L'<b>Addizione Erculea</b> è un'opera urbanistica che si ebbe a Ferrara tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento, la prima nel suo genere, per estensione e organicità, in Europa.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1198\nCPU time usage: 0.060 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città, di fronte al Palazzo Comunale, a fianco della antica Piazza delle Erbe (ora si chiama piazza Trento e Trieste), non lontano dal Castello Estense. È collegata al Palazzo Arcivescovile attraverso una volta coperta.</p>\n<p>La cattedrale oggi non è più chiesa parrocchiale ma è ovviamente sede di tutte le celebrazioni più importanti della diocesi: ordinazioni, pontificali, funerali solenni. In primavera avviene anche la Benedizione dei Palii, ovvero dei quattro tessuti dipinti che costituiscono il premio delle quattro gare del Palio di Ferrara.</p>\n<p>Nella Cattedrale è sepolto Papa Urbano III.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1123\nCPU time usage: 0.460 seconds\nReal time usage: 0.546 seconds\nPreprocessor visited node count: 518/1000000\nPreprocessor generated node count: 8462/1500000\nPost‐expand include size: 5005/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1299/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 3/500\nLua time usage: 0.077/10.000 seconds\nLua memory usage: 542 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cattedrale di San Giorgio (Ferrara)\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cattedrale di San Giorgio (Ferrara)"},{"id":"wk-13","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":926.5,"end":956.5},"art":"Cosmè Tura","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n\n\n<p><b>Cosmé Tura</b>, noto anche come <b>Cosimo Tura</b> (Ferrara, 1433 circa – Ferrara, 1495), è stato un pittore italiano. Fu il pittore ufficiale dei duchi Estensi di Ferrara, si può considerare animatore e fondatore della scuola ferrarese, della quale fu uno dei rappresentanti di spicco.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1121\nCPU time usage: 0.340 seconds\nReal time usage: 0.397 seconds\nPreprocessor visited node count: 205/1000000\nPreprocessor generated node count: 1820/1500000\nPost‐expand include size: 4164/2048000 bytes\nTemplate argument size: 1250/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 11/40\nExpensive parser function count: 8/500\nLua time usage: 0.131/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.38 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Cosmè Tura\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Cosmè Tura"},{"id":"wk-14","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1082.5,"end":1112.5},"art":"Torquato Tasso","lang":"it","wiki":"<div>\n<p><b>Torquato Tasso</b> (Sorrento, 11 marzo 1544 – Roma, 25 aprile 1595) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano.</p>\n<p>La sua opera più importante e conosciuta è la <i>Gerusalemme liberata</i> (1575), in cui vengono cantati gli scontri tra cristiani e musulmani durante la prima crociata, culminanti nella presa cristiana di Gerusalemme.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1203\nCPU time usage: 0.152 seconds\nReal time usage: 0.184 seconds\nPreprocessor visited node count: 37/1000000\nPreprocessor generated node count: 215/1500000\nPost‐expand include size: 1250/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 14/500\nLua time usage: 0.079/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.51 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Torquato Tasso\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Torquato Tasso"},{"id":"wk-15","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1129.8,"end":1159.8},"art":"Ludovico Ariosto","lang":"it","wiki":"<div>\n\n\n<p><b>Ludovico Ariosto</b> (Reggio nell'Emilia, 8 settembre 1474 – Ferrara, 6 luglio 1533) è stato un poeta e commediografo italiano, autore dell'<i>Orlando furioso</i> (1516-1532). È considerato uno degli autori più celebri e influenti del suo tempo. Le sue opere, il Furioso in particolare, simboleggiano una potente rottura degli standard e dei canoni epocali. La sua ottava, definita \"ottava d'oro\", rappresenta uno dei massimi della letteratura pre-illuminista.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1145\nCPU time usage: 0.296 seconds\nReal time usage: 0.340 seconds\nPreprocessor visited node count: 75/1000000\nPreprocessor generated node count: 554/1500000\nPost‐expand include size: 1698/2048000 bytes\nTemplate argument size: 110/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 6/40\nExpensive parser function count: 13/500\nLua time usage: 0.155/10.000 seconds\nLua memory usage: 1.5 MB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Ludovico Ariosto\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Ludovico Ariosto"},{"id":"wk-16","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1174.9,"end":1204.9},"art":"Salone dei Mesi","lang":"it","wiki":"<div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>Il <b>salone dei Mesi di palazzo Schifanoia</b> a Ferrara, decorato per volere di Borso d'Este dai migliori pittori dell'<i>officina ferrarese</i> attivi intorno al 1470, costituisce, per la qualità artistica e per i tanti rimandi alla cultura neoplatonica e astrologica del tempo, uno degli esempi più alti raggiunti dall'arte rinascimentale profana nelle corti italiane del XV secolo.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1124\nCPU time usage: 0.236 seconds\nReal time usage: 0.255 seconds\nPreprocessor visited node count: 44/1000000\nPreprocessor generated node count: 232/1500000\nPost‐expand include size: 1704/2048000 bytes\nTemplate argument size: 0/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 3/40\nExpensive parser function count: 0/500\nLua time usage: 0.067/10.000 seconds\nLua memory usage: 527 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Salone dei Mesi\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Salone dei Mesi"},{"id":"wk-17","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1333.1,"end":1363.1},"art":"Monastero di Sant'Antonio in Polesine","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/a/a9/Monastero_S._Antonio_Ferrara.JPG/225px-Monastero_S._Antonio_Ferrara.JPG\"></div><br><div><p><span style=\"font-size: small;\"></span></p>\n\n<p>Il <b>monastero di Sant'Antonio (Abate) in Polesine</b> è un complesso monastico di fede cristiana cattolica retto da monache dell'ordine di San Benedetto situato a Ferrara in via Gambone.</p>\n<p>Amministrativamente parte del Vicariato urbano di Ferrara, parte dell'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio, è intitolato a Sant'Antonio Abate, considerato il fondatore del monachesimo cristiano e il primo degli abati.</p>\n<p>Il toponimo \"in Polesine\" non si riferisce al Polesine, territorio identificato tra i fiumi Adige e Po, ma alla sua antica ubicazione, un terreno rialzato circondato dalle acque.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1131\nCPU time usage: 0.400 seconds\nReal time usage: 0.486 seconds\nPreprocessor visited node count: 455/1000000\nPreprocessor generated node count: 2104/1500000\nPost‐expand include size: 4007/2048000 bytes\nTemplate argument size: 795/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 12/40\nExpensive parser function count: 1/500\nLua time usage: 0.066/10.000 seconds\nLua memory usage: 525 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Monastero di Sant'Antonio in Polesine\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Monastero di Sant'Antonio in Polesine"},{"id":"wk-18","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1496.8,"end":1526.8},"art":"Lucrezia Borgia","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/8d/Lucrezia_Borgia.jpg/258px-Lucrezia_Borgia.jpg\"></div><br><div>\n\n<p><b>Lucrezia Borgia</b> (Subiaco, 18 aprile 1480 – Ferrara, 24 giugno 1519) figlia illegittima del cardinale Roderic Llançol de Borja (più tardi divenuto Papa Alessandro VI), fu una delle figure femminili più controverse del Rinascimento italiano.</p>\n<p>Fin dagli undici anni fu soggetta alla politica matrimoniale collegata alle ambizioni politiche prima del padre e poi del fratello Cesare Borgia. Quando il padre ascese al soglio pontificio la dette inizialmente in sposa a Giovanni Sforza, signore di Pesaro, ma pochi anni dopo, in seguito all'annullamento del matrimonio, Lucrezia sposò Alfonso d'Aragona, figlio illegittimo di Alfonso II di Napoli. Un ulteriore cambiamento delle alleanze, che avvicinò i Borgia al partito filofrancese, portò all'assassinio di Alfonso, su ordine di Cesare.</p>\n<p>Dopo un breve periodo di lutto trascorso a Nepi con il figlio avuto da Alfonso, Lucrezia partecipò attivamente alle trattative per le sue terze nozze, quelle con Alfonso d'Este, primogenito di Ercole duca di Ferrara, il quale dovette, pur riluttante, accettarla in sposa. Alla corte estense Lucrezia fece dimenticare la sua origine di figlia illegittima del papa, i suoi due falliti matrimoni e tutto il suo passato burrascoso; infatti, grazie alla sua bellezza ed alla sua intelligenza, si fece ben volere sia dalla nuova famiglia che dalla popolazione ferrarese.</p>\n<p>Perfetta castellana rinascimentale, acquistò la fama di abile politica e accorta diplomatica, tanto che il marito arrivò ad affidarle la conduzione politica e amministrativa del ducato quando doveva assentarsi da Ferrara. Fu anche un'attiva mecenate, accogliendo a corte poeti e umanisti come Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Gian Giorgio Trissino e Ercole Strozzi.</p>\n<p>Dal 1512, per le sventure che colpirono lei e la casa ferrarese, Lucrezia iniziò ad indossare il cilicio, s'iscrisse al Terz'ordine francescano, si legò ai seguaci di San Bernardino da Siena e di Santa Caterina e fondò il Monte di Pietà di Ferrara per soccorrere i poveri. Morì nel 1519, a trentanove anni, per complicazioni dovute ad un parto.</p>\n<p>La figura di Lucrezia ha assunto diverse sfumature nel corso dei periodi storici. Per una certa storiografia, soprattutto ottocentesca, i Borgia hanno finito per incarnare il simbolo della spietata politica machiavellica e la corruzione sessuale attribuita ai papi rinascimentali. La stessa reputazione di Lucrezia si offuscò in seguito all'accusa di incesto, rivolta da Giovanni Sforza alla famiglia della moglie, a cui si aggiunse in seguito la fama di avvelenatrice, dovuta in particolare alla tragedia omonima di Hugo, musicata in seguito da Donizetti: in questo modo la figura di Lucrezia venne associata a quella di <i>femme fatale</i> partecipe dei crimini commessi dalla propria famiglia.</p>\n\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1200\nCPU time usage: 0.296 seconds\nReal time usage: 0.351 seconds\nPreprocessor visited node count: 785/1000000\nPreprocessor generated node count: 4690/1500000\nPost‐expand include size: 8797/2048000 bytes\nTemplate argument size: 3629/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 10/40\nExpensive parser function count: 10/500\nLua time usage: 0.018/10.000 seconds\nLua memory usage: 751 KB/50 MB\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Lucrezia Borgia\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Lucrezia Borgia"},{"id":"wk-19","pos":{"top":5,"left":96},"time":{"start":1603.2,"end":1633.2},"art":"Valli di Campotto","lang":"it","wiki":"<div style=\"float:left;margin-right:10px\"><img src=\"http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/0/03/Flag_of_Italy.svg/20px-Flag_of_Italy.svg.png\"></div><br><div>\n\n\n\n\n<p>Il termine <b>Valli di Campotto</b> indica quella parte del Parco regionale del Delta del Po che fa parte del territorio comunale della città di Argenta, nel ferrarese; il nome stesso delle valli deriva da <i>Campotto</i>, la frazione più meridionale del comune di Argenta, compresa nel parco. Esse sono situate a sud della città, e sono delimitate a nord dal fiume Reno ed a sud dai confini provinciali; sebbene non balneabili, le Valli di Campotto sono diventate un tranquillo luogo per effettuare delle escursioni, non sempre a libero accesso, in mezzo alla natura, nonché un campo dove poter praticare la pesca sportiva.</p>\n<p>Il toponimo in realtà riassume il nome di altre tre valli (od oasi o casse): la vera e propria oasi di Campotto, l'oasi Bassarone e l'oasi di Valle Santa.</p>\n\n\n<!-- \nNewPP limit report\nParsed by mw1196\nCPU time usage: 0.224 seconds\nReal time usage: 0.270 seconds\nPreprocessor visited node count: 961/1000000\nPreprocessor generated node count: 10248/1500000\nPost‐expand include size: 10710/2048000 bytes\nTemplate argument size: 4686/2048000 bytes\nHighest expansion depth: 14/40\nExpensive parser function count: 9/500\n-->\n</div><a href=\"http://it.wikipedia.org/wiki/Valli di Campotto\" target=\"_blank\">Continua a leggere..</a>","title":"Valli di Campotto"}]}

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